30 luglio 2014

NUOVI INDIRIZZI IN MATERIA DI GESTIONE DEI RIFIUTI IN VDA

Consiglio regionale  Vda - Comunicato n° 386 del 30 luglio 2014

Approvati i nuovi indirizzi per l'adeguamento del Piano regionale di gestione dei rifiuti

Riunione del Consiglio del 30 luglio 2014
Nella seduta del 30 luglio 2014, il Consiglio ha approvato all'unanimità gli indirizzi per la formulazione di una nuova proposta di adeguamento del Piano regionale di gestione dei rifiuti adottato nel 2003 e richiamato dalla legge regionale n. 31 del 2007. 

L'Assemblea ha altresì demandato alla Giunta regionale e alle strutture regionali competenti in materia la predisposizione dei provvedimenti amministrativi attuativi.


L'atto recepisce gli orientamenti espressi unanimemente il 16 luglio scorso dalla terza Commissione consiliare "Assetto del territorio", integrata dal contributo delle forze politiche non rappresentate al suo interno, e in coerenza con la delibera della Giunta del 7 marzo 2014, con particolare riguardo all'introduzione della raccolta separata della frazione organica secondo il principio di far percorrere meno strada possibile ai rifiuti, all'avvio di sistemi di riconoscimento dell'utenza per favorire forme di tariffazione puntuali e proporzionali al conferimento del "secco indifferenziato", alla necessità di valutazioni economiche, di sostenibilità ambientale e di salvaguardia della salute per gli impianti da realizzare, alla riduzione dei quantitativi di rifiuto prodotti attraverso le buone pratiche di riuso, di riparazione e, più in generale, di prevenzione nella produzione, con il concorso della popolazione ed il supporto degli enti del terzo settore.

Il provvedimento è stato illustrato dall'Assessore al territorio e ambiente, Luca Bianchi: «In primo luogo vorrei richiamare gli obiettivi del programma di Governo di questa Legislatura consistenti nel definire la gestione dei rifiuti in Valle nel rispetto delle normative in vigore e della volontà espressa dai valdostani con il referendum del 2012. Volontà ribadita anche successivamente, nel momento in cui è intervenuto il giudizio della Corte costituzionale che ha fatto venir meno l'obbligo di legge sul divieto di trattamento a caldo dei rifiuti. Sicuramente l'atto che ha segnato la svolta sulla questione rifiuti è stata la deliberazione della Giunta regionale n. 266 del marzo scorso che ha inteso fornire linee di orientamento generali per una nuova proposta di sistema di trattamento dei rifiuti in Valle d'Aosta. Avevo espresso allora l'auspicio che tali linee potessero costituire il punto di partenza di un percorso cui aggiungere progressivamente valutazioni di natura politica e tecnica, nel modo più ampio e condiviso possibile. Oggi posso dire che questo percorso è stato compiuto, grazie al lavoro congiunto con la terza Commissione, allargata anche alle forze politiche che non ne fanno parte. Le scelte su un tema come quello dei rifiuti, che tocca la sensibilità di tutti e che è stato centrale nel dibattito politico di questi anni, devono avvenire in quest'aula quando sono ampiamente condivise all'unanimità, costituiscono sicuramente una base solida da cui ripartire per continuare il lavoro finalizzato all'adeguamento del Piano regionale di gestione dei rifiuti.  

L'Assessorato sta lavorando per predisporre gli atti attuativi dei nuovi indirizzi: in primo luogo la predisposizione della deliberazione di conferma della revoca della gara che prevedeva la realizzazione dell'impianto di trattamento a caldo. Si procederà poi mediante avviso pubblico all'affidamento dell'incarico per la formulazione di una nuova proposta di adeguamento del Piano regionale di gestione dei rifiuti, con i documenti previsti per la valutazione ambientale strategica. Parallelamente occorrerà valutare sin da subito come realizzare gli impianti che ci consentiranno di rispettare, nei termini previsti, gli obblighi imposti dall'Unione europea e dallo Stato.»

L'Assessore Bianchi ha quindi concluso: «Abbiamo delineato uno scenario che credo possa rispondere alle esigenze della nostra regione. Sappiamo che l'ambiente alpino in cui viviamo, la sua specificità, richiedono una elevata qualità ambientale che vogliamo mantenere nel tempo, così come vogliamo continuare a garantire efficienza e economicità del servizio di raccolta dei rifiuti con particolare attenzione all'aspetto tariffario che tocca le tasche dei cittadini. Mi piacerebbe un giorno poter affermare che abbiamo contribuito tutti alla realizzazione di un sistema integrato di gestione dei rifiuti all'avanguardia e efficiente e, anche attraverso un'importante riqualificazione ambientale del Centro di Brissogne, particolarmente sentita dagli abitanti dei Comuni limitrofi, che abbiamo restituito ai nostri figli una regione migliore.»

Il Consigliere segretario Fabrizio Roscio (Alpe) ha osservato: «Fino a poco tempo fa sarebbe stato impensabile sentire pronunciare dall'Assessore le parole che ha appena detto: questa per noi è una grande soddisfazione, soprattutto per il lavoro impegnativo che abbiamo svolto in tempi serrati in Commissione. Questo documento rappresenta la giusta mediazione con quanto chiesto dal referendum, senza essere un libro delle favole. L'introduzione della raccolta separata della porzione organica è una novità importantissima. E' poi rilevante il riconoscimento che gli unici impianti per il trattamento dei rifiuti saranno a freddo. La revoca delle due delibere è un atto dovuto perché andavano contro la volontà espressa dai cittadini e i successivi impegni della politica, prevedendo il trattamento a caldo. Oggi però approviamo solo indirizzi, occorrerà predisporre il nuovo piano, realizzare impianti dedicati e rivedere l'organizzazione della raccolta. Il gruppo Alpe continuerà a seguire passo dopo passo le evoluzioni. Auspichiamo l'applicazione di criteri tariffari omogenei su tutto il territorio, il pagamento da parte dei cittadini in base al rifiuto conferito. Queste scelte sono realizzabili e possono risultare coerenti agli indirizzi. Dobbiamo recuperare il tempo sin qui perduto, nell'interesse dei valdostani.»

Il Consigliere dell'UVP Alessandro Nogara ha evidenziato che «il documento dà delle linee generali che se seguite ci porteranno ad una gestione dei rifiuti oculata, con scelte impiantistiche a tutela non solo dell'ambiente ma anche della salute delle persone. Importante sarà la graduale riorganizzazione dei subAto per la raccolta e il trasporto dei rifiuti urbani e mi auguro che nell'aggiudicazione degli appalti in scadenza, ci si avvicini sin d'ora alle linee specificate in questo documento. Questo è un lavoro importante per la Valle d'Aosta che ci porterà verso uno scenario completamente rivoluzionato.»

Il Consigliere Claudio Restano (UV) ha ripercorso l'evoluzione della vicenda, partendo dal referendum «che ha profondamente cambiato la prospettiva. Non nego che il lavoro che abbiamo dovuto svolgere è stato complesso: basti già solo alle differenze territoriali della nostra regione, di cui peraltro queste linee di indirizzo tengono conto. Gli obiettivi perseguiti sono stati la tutela dell'ambiente e della salute del cittadino, nonché la salvaguardia degli investimenti fatti in precedenza. Con la raccolta dell'organico potremo differenziare molto più rifiuto rispetto ad oggi. Una criticità è rappresentata dal passaggio da tassa a tariffa, perché non è automatico; non si avranno risparmi sin da subito, il percorso sarà difficile. Sarà necessario uniformare ulteriormente i nostri metodi di lavoro e le tariffe, in modo da avere una Valle d'Aosta che procede ad un'unica velocità. L'auspicio è che in tempi brevi si riesca a raggiungere un buon risultato

Il Capogruppo del PD-SVdA, Raimondo Donzel, ha espresso soddisfazione per l'esito positivo di questo atto: «La tenacia dei cittadini ha fatto sì che l'obiettivo fosse colto dalla politica, che nel confronto, anche duro, deve avere la capacità di fare sintesi per ottenere i risultati che la comunità attende: servizi efficienti e di qualità che portino alla riduzione delle tasse. Un obiettivo che in tempi di crisi deve essere guardato con attenzione.» Nel merito, il Consigliere si è soffermato sull'importanza «di aver inserito la prospettiva della strategia "Rifiuti Zero" - con un salto di qualità all'interno di questo Consiglio, a seguito anche dell'esito del referendum del 2012 - con il fine di azzerare progressivamente lo smaltimento in discarica e risolvere il problema della discarica di Brissogne. Particolarmente significativo è l'avvio progressivo della raccolta dell'organico, che permetterà di costruire un percorso volto alla responsabilizzazione del cittadino attraverso l'introduzione della tariffazione puntuale mediante i sistemi di riconoscimento dell'utenza e, infine, la scelta di impianti di dimissioni contenute e poco impattanti.»

Il Presidente della terza Commissione, Stefano Borrello (SA) ha sostenuto che «oggi chiudiamo il discorso ante referendum e ne riapriamo un altro con nuovi indirizzi sulla gestione dei rifiuti. La soddisfazione è doppia: personale, perché su questo tema che ha tanto diviso, la Commissione che ho l'onore di presiedere ha trovato una convergenza; istituzionale, perché il lavoro della Commissione, allargata alle forze politiche che non ne fanno parte, ha prodotto un documento che è parte integrante della delibera di Giunta e che avvalora quindi il lavoro di noi tutti. Il percorso che ci ha portati a produrre queste linee di orientamento è stato lungo ma formativo, con tanti passaggi e discussioni, audizioni di professionalità autorevoli, ma anche con scontri su alcuni temi. L'impegno che oggi assumo è quello di non terminare qui il lavoro della terza Commissione: proseguiremo gli approfondimenti con visite a impianti con il fine di trovare le soluzioni più adeguate

Il Consigliere del M5S Roberto Cognetta ha dichiarato che il proprio gruppo «non è completamente soddisfatto, perché si poteva fare di più. Voteremo comunque favorevolmente e resteremo guardinghi. Avremmo infatti voluto diversi impianti sul territorio per raccolta dell'umido e l'adeguamento immediato dei SubAto. Non dimentichiamo poi che ad Aosta si è fatto un passo indietro per quanto attiene al porta a porta. In ogni caso, si comincia con una prospettiva di coerenza con la strategia rifiuti zero

Nella discussione sono inoltre intervenuti i Consiglieri di Alpe Alberto Bertinè essenziale continuare a coinvolgere i cittadini su queste tematiche»), Chantal Certanquesta è una vittoria di tutta la comunità valdostana; siamo di fronte ad un cambiamento epocale a livello sociale, questi argomenti sono diventati di dominio pubblico») e Patrizia Morellisi tratta di un passo importante compiuto con il giusto spirito di condivisione»), nonché il Consigliere dell'UV David Follienoggi inizia una nuova stagione con un percorso comune e obiettivi condivisi per poter dare gambe a questi indirizzi»).
Nella replica, il Presidente della Regione, Augusto Rollandin, ha puntualizzato: «Nel programma di Legislatura era già evidenziato che avremmo rispettato l'esito referendario, si trattava di una sfida da trattare in maniera condivisa. La maggioranza ha quindi svoltato radicalmente rispetto alla legge precedente. Diverse problematiche, per questo, sono ancora aperte. Oggi siamo ad un punto di svolta, non di arrivo; la nostra attenzione è posta soprattutto sugli atti che seguiranno nel rispetto dell'ambiente ma anche riguardo alla sfida di far pagare poco l'utenza

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Occorre arrivare ad una calendarizzazione della legge di iniziativa popolare Rifiuti Zero.

La delegazione di Zero Waste, composta da Rossano Ercolini, Enzo Favoino, Danilo Boni, Paolo Contò, Franco Matrone e Massimo Piras, ha incontrato i parlamentari interessati ad appoggiare l'iniziativa popolare.

La  strategia Rifiuti-Zero appare sempre più capace di connettere ecologia e pezzi di nuova economia, dai quali ricavare impresa e posti di lavoro.

Vedremo nei prossimi mesi se verrà calendarizzata entro settembre 2014 l’inizio di discussione della proposta di legge di iniziativa popolare Rifiuti Zero.
 

20 luglio 2014

A DUE ANNI DAL REFERENDUM FINALMENTE QUALCOSA SI MUOVE!

Ci sono voluti due anni dal referendum per arrivare ad approvare in Consiglio regionale un atto di indirizzo basato su una corretta gestione dei rifiuti, tendente a #rifiutizero. Non sappiamo ancora se la giornata di mercoledì 16 luglio 2014, in cui si è riunita la Terza Commissione consiliare “Assetto del territorio” per approvare questo nuovo  documento, sarà ricordata come una data storica. Tale documento, che tiene conto degli emendamenti e delle osservazioni avanzate negli ultimi due anni da tantissimi cittadini e associazioni, è stato votato all'unanimità.

Nella nostra regione, alla luce della strategia #rifiutizero, occorre riorganizzare tutto: dai flussi, alla raccolta dell’organico, all'introduzione della tariffa puntuale sul principio “chi più inquina paga”. Bisogna puntare alla raccolta differenziata per il recupero di materia, riorganizzare immediatamente i sottoambiti (sub-ATO), ridurre al minimo del rifiuto trattato e stabilizzato da conferire in discarica.

Se l’Amministrazione Regionale si atterrà a quanto scritto nel documento la nostra sarà la prima regione a #rifiutizero. Ma quando arriveranno le prime decisioni operative?



L'obiettivo è arrivare entro il 2015 ad una Rd al 70% per fare in modo di non far affluire in discarica circa 20 mila tonnellate di rifiuto residuo in meno. Anche se la fase di avvio del porta a porta spinto porterà con sé difficoltà e messe a regime. Problemi che, in definitiva, sono riassumibili in casi di abbandono rifiuti sui marciapiedi, nelle piazze, accanto alle campane del vetro o ai cestini stradali, alla protesta da parte di alcuni cittadini per la presunta complessità del sistema.

In ogni caso solo con un sistema porta a porta, si potrà arrivare ad un tasso di differenziata di oltre il 70%. Occorre, quindi,  ribadire la bontà del sistema porta a porta spinto, con la necessaria adozione della tariffazione puntuale che permette di premiare i cittadini che collaborano attivamente al sistema.

Ecco alcune indicazioni emerse a Parma, da prendere in considerazione nella nostra regione.

Orari
Crediamo vada valutato lo spostamento della raccolta nelle ore serali-notturne, per ovviare all'occupazione diurna dei marciapiedi con i materiali da riciclare, in particolare i sacchi  del multimateriale, visivamente ed effettivamente i più ingombranti.

Sanzioni
Dopo la fase di informazione va incrementato il controllo e l'applicazione di sanzioni a carico dei furbetti, che rovinano l'impegno della stragrande maggioranza dei cittadini.

Informazione
Va raffinata ulteriormente la disponibilità di informazioni sul nuovo sistema di raccolta, ad esempio mettendo a disposizione una pagina web con la suddivisione della città nelle zona di competenza e l'evidenza dei giorni di raccolta.  Valutare l'applicazione di adesivi sulle campane del vetro per indicare il divieto di abbandono e le sanzioni previste. Valutare un numero verde dedicato alle segnalazioni, finalizzato al pronto intervento.

Centri di raccolta
Va sviluppato il progetto legato all'adesione ai Comuni a Rifiuti Zero di trasformare questi punti in centri di riuso e recupero e non solo in luoghi di deposito senza recupero, in modo da ridurre drasticamente i materiali a smaltimento a favore della riparazione e della ricollocazione degli oggetti sul mercato, favorendo un'economia legata al concetto del riutilizzo dei materiali scartati.

Parchi e spazi verdi
Va introdotta anche nei parchi la raccolta differenziata con appositi contenitori dedicati ai diversi materiali mentre vanno modificati i cestini stradali introducendo contenitori con bocche differenziate (indifferenziato, plastica, carta).

Grande distribuzione
Va incrementato il dialogo con la grande distribuzione per raggiungere migliori risultati in termini di raccolta differenziata interna, disponibilità in tutti i punti vendita di prodotti sfusi e anche locali (km zero), disponibilità di contenitori per disfarsi dell'imballaggio riciclabile direttamente all'uscita dal punto vendita.

Basta sprechi di cibo
Va incrementato e messo a regime un sistema di recupero e ridistribuzione dei cibi scartati per scadenza ravvicinata o limite di legge per la vendita, sul modello del last minute market, a disposizione di associazioni, mense, centri di accoglienza, comunità.

Mercati, fiere, manifestazioni
Va introdotta la raccolta differenziata spinta obbligatoria in tutti i mercati, fiere, manifestazioni all'aperto con la messa a disposizione di appositi contenitori.

Qualità della raccolta
Va superato il concetto di tasso di raccolta differenziata per giungere all'indice di riciclo, che monitora l'effettivo quantitativo di materiale reinmesso nel ciclo produttivo.

Case dell'acqua
Va creata una rete di punti di approvvigionamento di acqua del sindaco, uno per quartiere, anche prendendo in considerazione di applicare un minimo costo per il cittadino, in concorrenza con l'acqua minerale acquistata al supermercato, per contribuire alle spese di manutenzione.

Differenziata in ospedale
Va migliorata la raccolta differenziata negli ospedali e nelle case di cura per evitare inutile spreco di materiali e incremento dei costi di smaltimento dei Rot, quando invece non sono tali.

No ai cassonetti interrati
Siamo contrari all'introduzione di cassonetti interrati e/o a tessera. I tentativi in questo senso adottati in altre città hanno dato esiti negativi e controproducenti.



segue>>

17 aprile 2014

PRESENTATO UN NUOVO DOCUMENTO DI INDIRIZZO IN MATERIA DI GESTIONE DEI RIFIUTI

Aggiornamento ai lavori della Terza Commissione “Assetto del territorio” del 17 aprile 2014.

I gruppi consiliari UVP, Alpe, PD-SinistraVdA e M5S hanno presentato un documento di indirizzo per la gestione dei rifiuti in Valle d’Aosta. 

L’iniziativa, che rappresenta il frutto della discussione affrontata in Commissione nell’ambito dell’analisi del sistema di trattamento dei rifiuti nella nostra regione, è una proposta che integra la delibera della Giunta regionale del 7 marzo 2014 con l’obiettivo di arrivare ad un documento congiunto quale contributo di tutta la Commissione.

I gruppi consiliari di opposizione ritengono prioritario l’aggiornamento del piano regionale dei rifiuti, ponendo a fondamento delle scelte la gerarchia dei rifiuti, sia per quanto riguarda le modalità di raccolta sul territorio sia per quanto concerne l’individuazione degli impianti necessari al trattamento delle varie frazioni.

In merito alla raccolta, si ritiene indispensabile l’introduzione della raccolta separata della frazione organica, mentre per il potenziamento delle raccolte indifferenziate occorrerà avviare sistemi di riconoscimento dell’utenza per arrivare a forme di tariffazione puntuali e proporzionali al rifiuto non riciclabile prodotto.
Riguardo alla scelta delle tecnologie impiantistiche, saranno opportune ulteriori valutazioni economiche e di sostenibilità ambientale. Qualora la scelta impiantistica di trattamento della frazione umida ricadesse su impianti basati sulla digestione anaerobica, sarà necessario, a valle, la stabilizzazione aerobica del digestato, al fine di produrre compost di qualità destinato all’agricoltura o per bonifiche ambientali a seconda delle linee impiantistiche.
Per gli impianti di selezione e raffinazione della frazione secca, la scelta dovrà ricadere esclusivamente sui trattamenti a freddo ed essere finalizzata a massimizzare il recupero di materia.
L’obiettivo di tali azioni è quello di tendere ad azzerare progressivamente il conferimento in discarica, nel rispetto della normativa degli indirizzi nazionali ed europei e coerentemente con la strategia Rifiuti Zero.

 http://www.consiglio.vda.it/info_conseil/dettaglio_comunicato_i.asp?pk_comunicato=60184

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16 aprile 2014

LUCA BARBIERI: CANDIDATO ALLE EUROPEE PER LA COALIZIONIE AAP

LUCA BARBIERI: ECCO LA NOSTRA IDEA DI EUROPA

Non un'Europa delle banche e della burocrazia ma del lavoro, dello sviluppo sostenibile, delle persone, dei cittadini e della tutela dei loro diritti, della solidarietà e dell’inclusione del diverso, indipendentemente dal colore della pelle, dalla religione e dagli orientamenti sessuali. 

A noi piace immaginare un’Europa solidale e non assistenziale, attenta al proprio territorio, valorizzato da una corretta gestione dei rifiuti e dalla crescita delle energie rinnovabili.


Luca Barbieri
Candidato alle Elezioni europee nella lista PD, circoscrizione nordovest, per la Coalizione Autonomista Progressista UVP, Alpe, PD



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11 aprile 2014

CORRETTA GESTIONE RIFIUTI: NECESSARIO PROCEDERE IN TEMPI RAPIDI

VERSO UNA NUOVA VALLE D'AOSTA >>>

Le prime iniziative da porre in essere:

1. Riduzione costi politica
eliminazione contributi ai gruppi consiliari, taglio alle indennità come da emendamento finanziaria

2. Riforma società partecipate
proposta di legge, taglio agli emolumenti dei manager, istituzione commissione speciale partecipate

3. Proposta di legge sul reddito minimo di cittadinanza
4. Stop grandi opere
stop ai cantieri dell’ospedale e dell’università, recupero immediato di fondi da destinare al rilancio della piccola impresa e dell’occupazione

5. Legge elettorale regionale e riforma degli enti locali
riforma della legge elettorale con introduzione della preferenza unica e dello spoglio di circoscrizione

6. Predisposizione del Piano per la gestione dei rifiuti
7. Predisposizione del Piano Investimenti straordinari per il lavoro, prima azione di sburocratizzazione e implementazione dei fondi di rotazione per il sostegno e lo sviluppo del settore produttivo


SI PUO' FARE MEGLIO E DI PIU' >>> 


Luigi Giampaolino, Presidente della Corte dei Conti (2013).
La corruzione nella PA (Comuni Regioni, Stato) può assumere molteplici forme: non solo la tangente richiesta in cambio di favori e concessioni o la sottrazione di beni e servizi pubblici, ma anche la distrazione di fondi per finalità diverse dall’interesse collettivo, la “raccomandazione” per favorire un iter amministrativo o per far assumere figli e parenti, persone di comodo in posizioni di comando, accettazione di regali di un certo valore.



31 marzo 2014

DALL'EMERGENZA ALL'ECCELLENZA!

La sfiducia della giunta regionale, votata  nei giorni scorsi in consiglio, apre a molteplici scenari. Nella seduta del Consiglio regionale prevista per il 2 aprile 2014 ci sarà il riconteggio dei voti all'interno della maggioranza. In caso contrario, in mancanza dei voti necessari sarà inevitabile l'apertura formale della crisi di governo regionale.


Forse cambieranno molte cose, forse poche, staremo a vedere.



Quello che non cambia è lo scopo delle associazioni riunite nel Comitato Si può fare! perseguire in Valle d'Aosta un percorso di gestione dei rifiuti che tenda verso Rifiuti Zero.
Si riporta il testo inviato alla III commissione consigliare:

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Al Presidente della terza Commissione  “Assetto del Territorio”

A tutti i membri


Oggetto: Richiesta di rappresentanza in seno alla terza Commissione “Assetto del Territorio” relativamente ai lavori sul nuovo sistema di trattamento dei rifiuti.

Il Comitato Si Può Fare, in nome e per conto delle associazioni e dei movimenti in calce indicati, chiede di poter partecipare con un proprio rappresentante senza diritto di voto alle sedute della terza commissione “Assetto del Territorio” insediatasi lo scorso 13 marzo.


L’argomento, ovvero l’attuazione di una proposta da sottoporre al Consiglio regionale di un nuovo sistema di trattamento dei rifiuti in Valle d’Aosta finalizzata all’adeguamento del Piano regionale di gestione dei rifiuti (deliberazione del Consiglio regionale n. 3188/XI del 15 aprile 2003, previsto dalla legge regionale 3 dicembre 2007, n. 31) è di estremo interesse per tutte le associazioni e movimenti aderenti al Comitato stesso e per tutta la società civile valdostana.

Non solo vi è stato sul tema un pronunciamento popolare con il referendum del 18 novembre 2012, ma il successo di un nuovo sistema di trattamento è raggiungibile solo con il coinvolgimento della società civile che deve diventarne da subito protagonista.

Per le stesse ragioni sopraindicate, si richiede sia data pubblicità alle sedute della terza Commissione “Assetto del Territorio” relativamente al tema in oggetto, anche trasmettendo i lavori della stessa in streaming, così come avvenuto per i lavori della Commissione speciale.

Fiduciosi dell’accoglimento della presente, porgiamo distinti saluti.


IL COMITATO SI PUO' FARE!

22 marzo 2014

GESTIONE RIFIUTI: RISCRIVERE LE REGOLE DEL SETTORE

Ridisegnare il ruolo delle aziende impegnate nello smaltimento rifiuti: Il personale in esubero sarà assorbito dalle aziende impegnate ad incrementare e a far decollare la raccolta porta a porta , l'attivazione della raccolta dell'organico e per l'applicazione della tariffa puntuale.

Alessio Ciacci ha rinunciato alla candidatura a sindaco di Capannori, dove era stato assessore all’Ambiente fino allo scorso anno, per arrivare a Messina e applicare  il progetto dell’amministrazione Comunale. : smantellare e ricostruire tutto il settore rifiuti.

Alessio Ciacci è stato presentato questa mattina come liquidatore di  Messinambiente ma il suo ruolo dovrà andare molto oltre perché l’amministrazione non ha nessuna intenzione di cancellare questa società ma di ricostruirla dalle sue stesse macerie per rimetterla sui giusti binari verso un percorso virtuoso ed efficiente.

Le parole d’ordine per Alessio Ciacci sono due: sostenibilità e partecipazione.

Da qui si dovrà iniziare per ricostruire la stabilità dell’azienda e raggiungere l’ambizioso traguardo della strategia Rifiuti Zero.

Lo slogan del nuovo liquidatore/rinnovatore è “dall’emergenza all’eccellenza”.“Nessuno ha la bacchetta magica ma sono qui per costruire un percorso che coinvolga settore per settore .

Rimettere l’azienda sulla giusta linea ed attuare quei meccanismi che prima di tutto dovranno puntare ad eliminare progressivamente lo smaltimento e  far decollare il porta a porta e la differenziata.

16 marzo 2014

DELIBERA NUOVI INDIRIZZI IN MATERIA DI GESTIONE RIFIUTI


http://comitatosipuofare.blogspot.it

DELIBERA GIUNTA REGIONALE N. 266 DEL 7 MARZO 2014

Richiamata la legge regionale 3 dicembre 2007, n. 31 recante “Nuove disposizioni in materia di gestione dei rifiuti” avente la finalità di promuovere livelli di qualità della vita umana che assicurino la salvaguardia e il miglioramento delle condizioni dell'ambiente e l'utilizzazione accorta e razionale delle risorse naturali, nel rispetto delle disposizioni vigenti, con particolare riferimento al decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152 “Norme in materia ambientale” e s.m.i.;

Richiamato il Piano regionale di gestione dei rifiuti approvato con deliberazione del Consiglio regionale n. 3188/XI del 15 aprile 2003;

Richiamate le deliberazioni del Consiglio regionale n. 639/XIII (Determinazioni in merito alle azioni finalizzate alla attuazione e revisione del piano regionale di gestione dei rifiuti di cui alla l.r. 31/2007, con particolare riferimento al sistema di trattamento finale dei rifiuti) e n. 1117/XIII (Ulteriori determinazioni in merito alle azioni finalizzate alla attuazione e revisione del piano regionale di gestione dei rifiuti di cui alla l.r. 31/2007, con particolare riferimento al sistema di trattamento finale dei rifiuti), con cui si confermava l’obiettivo della valorizzazione energetica dei rifiuti urbani indifferenziati da attuarsi attraverso la ricerca, mediante procedura ad evidenza pubblica, di un sistema di pirolisi e gassificazione;

Richiamati gli obiettivi del programma della XIVa legislatura consistenti nel definire la gestione dei rifiuti nel rispetto delle normative in vigore e della volontà espressa dai valdostani con il referendum propositivo regionale del 18 novembre 2012, nonché nell’investire nel riciclo e nella raccolta differenziata, con particolare riguardo alla sua “qualità”, e nelle politiche per la riduzione degli imballaggi, allo scopo di ridurre la quantità di rifiuti prodotti, ricercando, comunque, e attuando soluzioni all’avanguardia per lo smaltimento nonché per contenere al minimo la produzione di rifiuti, se necessario anche attraverso lo strumento della legge regionale;

Considerata l’urgenza di intervenire sull’attuale sistema di gestione dei rifiuti urbani e assimilati in Valle d’Aosta in forza di:


- le scadenze fissate per il raggiungimento degli obiettivi imposti dalla normativa comunitaria e nazionale in materia di raccolta differenziata e di valorizzazione certa dei rifiuti urbani;


- l’urgenza dettata dal futuro esaurimento della discarica regionale di Brissogne, cui si accompagna il divieto del conferimento nella medesima del rifiuto privo di pretrattamento;


- la riqualificazione ambientale del centro regionale di Brissogne, anche con particolare riguardo alla garanzia della massima protezione delle matrici ambientali interessate (suolo, acqua e aria);


- l’esigenza di rivedere, alla luce dell’esperienza di riorganizzazione maturata nel corso degli anni, la delimitazione dei sotto ambiti territoriali ottimali per la raccolta e il trasporto dei rifiuti urbani, al fine di favorire l’organizzazione di servizi per quanto più possibile omogenei, secondo criteri di economicità ed efficienza come promosso dalla mozione n. 38/XIV assunta unanimemente dal Consiglio regionale in data 23 ottobre 2013;
 

Dato pertanto atto che, con nota in data 6 settembre 2013, prot. n. 7891/AER, ai sensi dell’art. 5 della convenzione stipulata in esecuzione della convenzione vigente stipulata in esecuzione della deliberazione della Giunta regionale n. 5200 in data 30 dicembre 2002, è stato richiesto a VALECO S.p.A., società partecipata regionale incaricata della gestione del Centro regionale di trattamento dei rifiuti urbani ed assimilati di Brissogne, di presentare uno studio di pre-fattibilità tecnica, economico-finanziaria e tariffaria, riferita alla riorganizzazione del Centro stesso, comprendente anche una proposta di trattamento del rifiuto indifferenziato secondo le disposizioni comunitarie e nazionali e che il medesimo è pervenuto completo da ultimo in data 13 febbraio 2014, prot. n. 1386/TA;

Dato atto che VALECO S.p.A. ha fornito possibili soluzioni tecniche all’esigenza di attuare i seguenti indirizzi di politica di gestione dei rifiuti in Valle d’Aosta, forniti dal Governo regionale, consistenti in:


- l’incremento delle percentuali di raccolta differenziata dei rifiuti urbani mediante l’introduzione della raccolta separata sul territorio regionale del rifiuto organico (Forsu) secondo quanto previsto dall’art. 182-ter del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152;
 

- la selezione dei rifiuti indifferenziati (frazione residuale della raccolta differenziata) mediante la realizzazione di uno o più impianti per il solo “trattamento a freddo” dei due flussi che dai medesimi ne derivano, al fine di perseguirne la massima valorizzazione, anche attraverso la previsione di un impianto di digestione anaerobica della frazione organica con la produzione di biometano;
 

- la massima riduzione possibile della quantità di rifiuto residuo da destinare alla valorizzazione in impianti siti fuori dalla Regione o nella discarica regionale, al fine di prolungarne il più possibile la durata residua;

Dato altresì atto della volontà politica di favorire l’organizzazione dei servizi di raccolta e di trasporto dei rifiuti in forme, per quanto più possibile, omogenee, secondo criteri di economicità ed efficienza, come promosso dalla mozione n. 38/XIV assunta unanimemente dal Consiglio regionale in data 23 ottobre 2013, anche mediante la progressiva introduzione di
sistemi di determinazione delle tariffe che consentano un’applicazione proporzionale dei costi coerente con il principio "chi inquina paga";
 

Dato infine atto che, in coerenza anche con la direttiva europea 2008/98/CE, l’attuale scenario conferma la necessità di procedere, per quanto riguarda le ulteriori decisioni assunte con le deliberazioni n. 639/XIII e n. 1117/XIII, nelle azioni consistenti in:

- potenziare le attività finalizzate a perseguire livelli di raccolta differenziata allineati con gli obiettivi di legge ed anche volte a migliorare la qualità delle singole frazioni in accordo con le autorità di sotto-ambito;
 

- avviare un piano di azioni volte alla riduzione e prevenzione nella produzione dei rifiuti;
 

- proseguire in azioni di informazione e sensibilizzazione dell’utenza;

Ritenuto quindi necessario dare mandato all’Assessore competente di sottoporre alla competente Commissione consiliare i nuovi indirizzi per una proposta al Consiglio regionale di nuovo sistema di trattamento dei rifiuti in Valle d’Aosta finalizzata all’adeguamento del Piano regionale di gestione dei rifiuti approvato con deliberazione del Consiglio regionale n. 3188/XI del 15 aprile 2003, prevista dalla legge regionale 3 dicembre 2007, n. 31;
 

Su proposta dell’Assessore al territorio e ambiente, Luca Bianchi, unanimemente,

CONCORDA

1. di dare mandato all’Assessore competente di sottoporre alla competente Commissione consiliare i nuovi indirizzi per una proposta al Consiglio regionale di un nuovo sistema di trattamento dei rifiuti in Valle d’Aosta finalizzata all’adeguamento del Piano regionale di gestione dei rifiuti approvato con deliberazione del Consiglio regionale n. 3188/XI del 15 aprile 2003, previsto dalla legge regionale 3 dicembre 2007, n. 31 che contemplano:


- l’incremento delle percentuali di raccolta differenziata dei rifiuti urbani mediante l’introduzione della raccolta separata sul territorio regionale del rifiuto organico (Forsu) secondo quanto previsto dall’art. 182-ter del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152;


- la selezione dei rifiuti indifferenziati (frazione residuale della raccolta differenziata) mediante la realizzazione di uno o più impianti per il solo “trattamento a freddo” dei due flussi che dai medesimi ne derivano, al fine di perseguirne la massima valorizzazione, anche attraverso la previsione di un impianto di digestione anaerobica della frazione organica con la produzione di biometano;


- la massima riduzione possibile della quantità di rifiuto residuo da destinare alla valorizzazione in impianti siti fuori dalla Regione o nella discarica regionale, al fine di prolungarne il più possibile la durata residua;

2. di incaricare l’Assessore competente ed alle strutture regionali del Dipartimento territorio e ambiente di analizzare e discutere una diversa organizzazione dei servizi di raccolta e di trasporto dei rifiuti in forme, per quanto più possibile, omogenee, secondo criteri di economicità ed efficienza, come promosso dalla mozione n. 38/XIV assunta unanimemente dal Consiglio regionale in data 23 ottobre 2013, anche mediante la progressiva introduzione di sistemi di determinazione delle tariffe che consentano un’applicazione proporzionale dei costi coerente con il principio "chi inquina paga";

3. di confermare la necessità di procedere, per quanto riguarda le ulteriori decisioni assunte con le deliberazioni n. 639/XIII e n. 1117/XIII, nelle azioni consistenti in:


- potenziare le attività finalizzate a perseguire livelli di raccolta differenziata allineati con gli obiettivi di legge ed anche volte a migliorare la qualità delle singole frazioni in accordo con le autorità di sotto-ambito;
 

- avviare un piano di azioni volte alla riduzione e prevenzione nella produzione dei rifiuti;
 

- proseguire in azioni di informazione e sensibilizzazione dell’utenza.

15 marzo 2014

“ZERO RIFIUTI” E' UN'ALTERNATIVA PIENAMENTE REALIZZABILE!

http://comitatosipuofare.blogspot.it

Linee guida e campagne di sensibilizzazione.

Per una buona gestione del ciclo dei rifiuti sono necessarie buona volontà e buona organizzazione: “zero rifiuti” è un’alternativa pienamente realizzabile.

(Janez Potocnik Commissario europeo all’Ambiente, 8 aprile 2013)


Sabato 15 marzo 2014 ore 10- 19, Hotel Royal/Continental, via Partenope 38 (di fronte Castel dell’Ovo) –  Napoli.
Programma: 

ore 10,00 – accoglienza ospiti e iscrizione “Open-day Legge Rifiuti Zero


ore 11,00 – Report proposta di legge e presentazione della “Campagna LRZ > Qui ed Ora” a cura di Massimo Piras (Segreteria e primo firmatario LIP)

ore 11,15 – L’orizzonte strategico della LIP in Italia ed in Europa a cura di Rossano Ercolini (pres. Zero Waste Europe e membro del C.S. LIP)

ore 11,30 – Intervento di Luca Mascolo, sindaco di Agerola (NA) aderente all’Associazione Comuni Virtuosi e alla campagna LIP Rifiuti Zero

ore 11,40 - Sinergie della LIP con le proposte dell’Ass. Comuni Virtuosi di riduzione e gestione imballaggi a cura di Attilio Tornavacca (direttore di ESPER)


ore 11,50 -  Ripubblicizzare la CDP al servizio della strategia rifiuti zero, dei beni comuni e degli Enti Locali - a cura di Vincenzo Miliucci (Segreteria LIP)

ore 12,00 – presentazione scheda tecnica sul sotto-tema “Stop Talquale e Cdr/Css” a cura del C.S. - Enzo Favoino (Coordinatore C.S. LIP)
ore 12,20 - ”Strategie e procedure legali a contrasto del CSS” a cura del team di avvocati della Federconsumatori

ore 12, 30 – presentazione scheda tecnica sul sotto-tema “Compostiamoci bene” a cura del C.S. – Federico Valerio (membro C.S. LIP)

ore 12,50 – presentazione scheda tecnica sul sotto-tema “Comuni Rifiuti Zero-Zero Sprechi” a cura del C.S. – Enzo Favoino (introduzione) / Natale Belosi (membro C.S. LIP)

ore 13,10 - domande, risposte sulla campagna nella sua interezza

ore 14,30 - Ripresa dei lavori: Formazione di 4 distinti tavoli di discussione sui rispettivi sotto-temi in ordine all’approvazione/modifica dei contenuti tecnici in funzione della traduzione concreta in azioni/strumenti sul piano comunicativo territoriale – proposizione alternativa verso Comuni/Province/Regioni/Parlamento – giudiziario verso magistratura penale e contabile e verso Commissione europea.

8 marzo 2014

COMITATO SI PUO' FARE (DI PIU' E MEGLIO!)

http://comitatosipuofare.blogspot.it

COMITATO SI PUO' FARE ... DI PIU' E MEGLIO!

NELLA GESTIONE DEI RIFIUTI E NON SOLO... 

La posizione del Comitato: la proposta "Valeco"è insufficiente.
 

L'iter del nuovo piano rifiuti è in corso di discussione in terza commissione consiliare.

Nei prossimi giorni vedremo se ci saranno spazi per introdurre miglioramenti.

Ribadiamo la massima collaborazione con la Regione e con i lavori a livello di commissione, per produrre il miglior piano per i rifiuti.
 


La richiesta, da sempre avanzata, è che si vada nella direzione "rifiuti zero" auspicata da tutte le forze componenti il comitato. In particolare contestiamo l'uso che Valeco propone di fare con la frazione di umido: ovvero conferirla comunque in discarica, dove verrà usata per produrre biogas.

La componente organica, come avviene già oggi in molte regioni, può essere usata per produrre compost di qualità e quindi essere riutilizzata nell'ambiente. In questo modo non finirà in discarica: questo sì sarebbe un primo passo importante verso Rifiuti Zero.
 
Siamo tutti a disposizione e dsponibili a partecipare ai lavori in qualsiasi sede.

VAL DI FIEMME UN MODELLO DA IMITARE ANCHE IN VALLE D'AOSTA - VENERDI 14 MARZO SE NE PARLA A CHATILLON -

DALLA VAL DI FIEMME UN MODELLO DI GESTIONE DEI RIFIUTI REPLICABILE IN VALLE D'AOSTA

(VISIONARE INTERVENTO DI ANDREA VENTURA DAL MINUTO 30 IN AVANTI - LINEE GUIDA ADOTTATE: TARIFFA PUNTUALE- POLITICHE DI RIDUZIONE- RACCOLTA PORTA A PORTA E POI SI ADOTTANO SCELTE IMPIANTISTICHE)

I consiglieri regionali del gruppo Alpe hanno visionato in provincia di Trento i risultati ottenuti in una valle con caratteristiche analoghe alla nostra.

Il contesto della Val di Fiemme presenta moltissime analogie con la Valle d'Aosta: è una vallata alpina con un capoluogo principale, molti comuni di piccole dimensioni e con importanti flussi turistici. La Val di Fiemme ha raggiunto livelli di eccellenza nella gestione dei rifiuti (raccolta differenziata all'86%) e l'intera provincia di Trento ha messo in atto una concreta riduzione dei rifiuti, ottenendo una percentuale di raccolta differenziata ben oltre i limiti di legge.
La chiave di volta è stata la raccolta dell'umido e, in particolare, la recente realizzazione dell'impianto per la produzione di biogas e di compost di Faedo. 
L'impianto si è rivelato un ottimo investimento, che produce energia elettrica e un compost di qualità. Anche il sistema tariffario è proporzionale al rifiuto prodotto, tanto che una famiglia di 4 persone paga in media 150 euro l'anno.
ALPE considera il modello della Val di Fiemme replicabile in tempi brevi in Valle d'Aosta.

Venerdi 14 marzo 2014 Alpe organizza a Chatillon presso hotel Rendez Vous  un incontro con la presenza dei responsabili della gestione per analizzare nel dettaglio questa esperienza concreta.

ECCO LE TRE PROPOSTE FORMULATE DA VALECO SPA PER CONTO DELLA REGIONE VDA


Non una ma ben tre soluzioni offerte dalla giunta regionale in materia di rifiuti. Ad un ora dalla conferenza stampa l'Ansa è in grado di fornire le tre opzioni possibili prese in considerazione dalla giunta regionale.

Francamente non si capisce se le linee guida le ha fornite Valeco alla Giunta regionale o viceversa.


Tre soluzioni per la questione rifiuti in Valle d'Aosta, riorganizzando il centro di trattamento di Brissogne. A delinearle è uno studio di prefattibilità realizzato da Valeco per conto dell'assessorato regionale all'ambiente.

1) La prima prevede il mantenimento dell'attuale organizzazione del sistema di raccolta e la semplice selezione meccanica del rifiuto indifferenziato, con avvio a valorizzazione esterna alla regione di entrambi i flussi derivanti dalla selezione (frazione secco-leggera e frazione umida). Si prevede il trasporto fuori regione anche della frazione umida in quanto non è più possibile collocarla in discarica. "Tale soluzione - si legge nella ricerca - rappresenta la soluzione minimale da attuare per rispettare immediatamente le disposizioni normative nazionali ed europee". Tempi di realizzazione 9 mesi, incremento occupazionale di 5 addetti, costo complessivo sul 2015 9,7 mln (63 euro pro capite).

2) La seconda soluzione comporta il mantenimento dell'attuale organizzazione del sistema di raccolta e la selezione meccanica del rifiuto indifferenziato, seguita dalla raffinazione della componente secco-leggera finalizzata al recupero della frazione di rifiuto da avviare a riciclaggio come materia. "Si prevede al riguardo - prosegue lo studio - di orientarsi verso la scelta di un impianto multifunzionale, cioè in grado di gestire e trattare indifferentemente sia i rifiuti indifferenziati che i rifiuti derivanti dalle raccolte differenziate". Per la gestione del rifiuto organico selezionato e della frazione umida ci sono differenti possibilità, dall'invio fuori valle alla costruzione di un impianto regionale. Una soluzione alternativa alla fase di smaltimento all'esterno "può essere quella di prevedere la trasformazione del costruendo quarto lotto di discarica in un bioreattore a celle, che consente la valorizzazione energetica dell'intero flusso 'organico' e della frazione umida". Tempi di realizzazione 12 mesi, incremento occupazionale di 12 addetti, costo complessivo sul 2015 7,5 mln (48 euro pro capite).

3) La terza soluzione è basata sul mantenimento degli attuali 4 flussi principali di raccolta, sulla modifica della qualità dei flussi stessi, sul trattamento di selezione meccanica della frazione multimateriale secco leggera a base di plastica con recupero di materia rappresentata da plastiche, alluminio, materiali ferrosi, da avviare a riciclaggio. Per quanto attiene la gestione della frazione umida a prevalente base organica raccolta sul territorio in sostituzione della raccolta dell'indifferenziato si prevede, in una prima fase, di avviarlo a valorizzazione energetica nel bioreattore a celle. Tempi di realizzazione 12 mesi, incremento occupazionale di 35 addetti, costo complessivo sul 2015 6,9 mln (45 euro pro capite).
 

FONTE ANSA 7 marzo 2014 ore 14,55.

Commento:
la modernità non sta solo nella tecnologia, ma nell'informazione capillare su come cambiare questo sistema di gestire e produrre materiali che poi diventano rifiuti. L'industria del riciclo crea posti di lavoro. Tanti posti. Ma occorre in ogni caso non sprecare risorse...

La migliore soluzione è un'altra ( la quarta!) in cui si preveda che l'utilizzo e la costruzione degli impianti sia limitato al trattamento di quello che resta dopo aver applicato per intero  la gerarchia dei rifiuti che prevede azioni di  riduzione,  riutilizzo, raccolta differenziata e riciclo (compreso il compostaggio) ed infine la tariffa puntuale per premiare chi si comporta in modo virtuoso.


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Anno 2009
Ecco il testo della raccolta firme per attivare raccolta dell'organico

PETIZIONE POPOLARE PER UN CENTRO REGIONALE DI COMPOSTAGGIO
E PER LA RACCOLTA DELL’UMIDO IN VALLE D’AOSTA
Al Presidente del Consiglio Regionale della Valle d’Aosta
Ai Consiglieri regionali
 
                                      PREMESSO CHE
La frazione organica rappresenta un’ingente quota dei rifiuti (RSU) che finiscono in discarica a Brissogne: circa il 21% del totale, ovvero 10.000 ton all’anno.
Una raccolta ben eseguita, oltre a trasformare i rifiuti in risorsa, consentirebbe di allungare fino al 20% la vita residua della discarica, con i relativi benefici economici e ambientali.
Senza la raccolta della frazione umida risulterà estremamente difficile raggiungere gli obiettivi di raccolta differenziata (RD) imposti dalla legge Italiana e dall’ Unione Europea.
La frazione organica dei rifiuti è responsabile dei cattivi odori e dell’emissione in atmosfera della maggior parte dei gas climateranti.Dalla frazione organica, trattata invece in un centro di compostaggio, si ottiene compost utilizzabile nei giardini e negli orti.
La raccolta dell’umido con gli appositi cassonetti è una pratica abituale e consolidata inmolte città d’Italia e sarebbe fattibile anche da noi.

           CON LA PRESENTE PETIZIONE NOI SOTTOSCRITTI CHIEDIAMO 


- DI COSTRUIRE UN CENTRO DI COMPOSTAGGIO REGIONALE PER IL
TRATTAMENTO DELLA FRAZIONE ORGANICA DEI RIFIUTI SOLIDI URBANI (o in alternativa vari centro di compostaggio per ogni singola Comunità Montana).


- DI INCENTIVARE LA RACCOLTA DEI RIFIUTI ORGANICI, LADDOVE NON SIA POSSIBILE IL COMPOSTAGGIO DOMESTICO.


http://www.youtube.com/watch?v=G4s8KYhip5Y&feature=player_embedded


PAROLE, PAROLE, PAROLE... ANCORA SENZA INDICAZIONE DEI TEMPI DI ATTUAZIONE ...

La giunta regionale nella riunione del 7 marzo 2014 annuncia nuove iniziative in materia di gestione dei rifiuti.
La decisione poteva essere assunta il giorno dopo il referendum e non dopo 470 giorni. E intanto la montagna dei rifiuti in discarica è continuata a salire.  Si stima che assumendo le decisioni nei  tempi previsti (e non in ritardo) si poteva evitare di far entrare in discarica oltre 40.000 tonnellate di materiale.

http://www.rai.tv/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-8e7b4aed-1a89-41cf-8a26-343fedf58429-tgr.html?refresh_ce#p=0

Ecco alcuni punti fermi adottati nella riunione di giunta del 7 marzo 2014:
  • Riorganizzare i servizi di raccolta e gestione dei rifiuti anche mediante la progressiva introduzione di sistemi di determinazione delle tariffe che consentano un’applicazione proporzionale dei costi coerente con il principio "chi inquina paga”.
  • introdurre la raccolta separata del rifiuto organico
  • realizzare un “trattamento a freddo” anche attraverso la previsione di un impianto di digestione anaerobica della frazione organica con la produzione di biometano

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Le richieste presentate dalle associazioni nel 2010

 passaggi da fare a monte della produzione dei rifiuti:
la diminuzione dei rifiuti alla base (vuoto a rendere, riutilizzo) attraverso un piano regionale di riduzione dei rifiuti con obiettivi vincolanti; l’introduzione di una raccolta differenziata spinta, con riduzione della tariffa al cittadino in base al livello di raccolta differenziata raggiunto; la raccolta dell'organico attraverso il compostaggio domestico oppure attraverso appositi contenitori.

I passaggi da fare a valle della produzione dei rifiuti:
Sulla "frazione secca residua", cioè la parte che residua dopo aver applicato la raccolta dell’organico, sarà applicato un trattamento simile a quello del Centro di Riciclo Vedelago (TV) che ottimizza la qualità della raccolta differenziata della plastica.

Le iniziative da adottare nel periodo transitorio.
In attesa di raggiungere alti livelli di raccolta differenziata è possibile adottare un trattamento a freddo (Trattamento Meccanico Biologico).


2 marzo 2014

PAROLE AL VENTO....

Parole al vento di Luca Bianchi (Assessore regionale all'Ambiente) nel corso di recenti interventi pubblici.

18 dicembre 2013
L'Assessorato sta lavorando per la definizione di un sistema integrato di trattamento dei rifiuti coerente con tutte le disposizioni comunitarie, statali e regionali vigenti, che riporti le necessarie valutazioni di carattere tecnico, impiantistico, economico-finanziarie e tariffarie, nonché i tempi di realizzazione. Vogliamo un modello che sia a misura della Valle d'Aosta.
Abbiamo detto che vogliamo rispettare la volontà popolare, tant'è che non parliamo più di pirogassificatore. A breve proporremo delle soluzioni...

Commento:
Si, ma quando? Speriamo che le eventuali scelte non siano solo a misura delle aziende già interessatie da appalti e prebende ... Dal referendum popolare sono passati oltre 450 giorni senza decisioni di rilievo.



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9 ottobre 2013

La "nebulosa" Luca Bianchi (neo assessore regionale al Territorio e Ambiente, in servizio da giugno 2013) al primo passaggio cruciale  in Consiglio regionale è apparsa opaca, scialba. 


Ecco cosa dichiarava in consiglio regionale: La linea politica sull'argomento la vedremo nei prossimi mesi: ... abbiamo appena commissionato uno studio di prefattibilità...

commento:
Nessuna linea di direzione chiara. Anzi nebbia completa  anche in merito all'applicazione concreta dell'ultima direttiva del Ministero dell'Ambiente del 6 agosto 2013 che impedisce l'afflusso dei rifiuti indifferenziati non trattati (senza componente organica, quindi) direttamente in discarica. Ancora oggi in  discarica a Brissogne, l'indifferenziato viene smaltito senza alcun processo di stabilizzazione e gli obiettivi di raccolta differenziata, previsti dalla legge, non sono stati raggiunti...

La maggioranza regionale, ad oggi, non ha concretizzato nulla, nonostante le indicazioni degli esperti emerse nella commissione speciale dell'ultima legislatura.

17 febbraio 2014

COMITATO NO PIRO A BORGOFRANCO: CORTEO DI SENSIBILIZZAZIONE RIUSCITO





privilegiare  il recupero di materia rispetto al recupero di energia, rafforzando quanto già recepito nella normativa italiana con la modifica dell'art. 179 del D. Lgs n. 152/2006 operata dal D. lgs n. 295/2010;

prevedere l’affidamento diretto a proprie società interamente pubbliche.


renere conto della gerarchia dei rifiuti e della necessità di ridurre i rifiuti residui fino a raggiungere livelli prossimi allo zero;

promuovere e incentivare anche economicamente  una corretta filiera di trattamento dei materiali post-utilizzo, basata su pratiche per la riduzione della produzione dei rifiuti, sulla raccolta differenziata domiciliare spinta, sulla tariffa puntuale che responsabilizzi l’utente, sul riuso dei beni a fine vita, sul riciclo dei materiali differenziati, sul recupero massimo di materia anche dai rifiuti residuali, sulla riduzione della loro pericolosità, la riprogettazione dei materiali in vista di una loro totale ricuperabilità.

spostare risorse dallo smaltimento e dall’incenerimento verso la riduzione, il riuso e il riciclo sia attraverso meccanismi economici automatici di premiazione dei soggetti che, applicando le migliori pratiche, ottengono i migliori risultati  in termini di riduzione, riuso e riciclo, e viceversa penalizzando i soggetti che continuano ad applicare pratiche contrarie, sia finanziando i costi di avvio ai soggetti che decidono di riconvertire la gestione verso pratiche virtuose, sia sostenendo gli investimenti delle filiere legate al riuso e riciclo;


ridurre progressivamente il conferimento in discarica e l'incenerimento, perseguendo la progressiva dismissione degli inceneritori esistenti, a partire da una moratoria sino al 2020 delle autorizzazioni alla costruzione di nuovi impianti;

sancire il principio “chi inquina paga” prevedendo la responsabilità civile e penale  per il reato di danno ambientale per chi inquina l’ambiente, con particolare attenzione ai reati commessi da soggetti industriali;

dettare le norme che regolano l'accesso dei cittadini all'informazione e alla partecipazione in materia di rifiuti e salvaguardia della salute e dell'ambiente, anche  tramite il  riconoscimento da parte delle istituzioni dei “Comitati dei Garanti” nominati anche dalle comunità, che collaborino con le istituzioni nella valutazione e gestione dei Piani Regionali dei rifiuti e nella verifica del loro impatto ambientale e sanitario.




La tecnologia dell’incenerimento dei rifiuti è da sempre stata oggetto di interventi normativi incentivanti, come il regime cosiddetto CIP6 o attualmente quello dei certificati verdi, che hanno di fatto rappresentato un ostacolo concorrenziale che ha distorto e fortemente limitato sinora lo sviluppo delle pratiche e delle tecnologie legate al riciclo e recupero di materia quali fasi preordinate nella scala gerarchica normativa, come gli incentivi richiamati dagli articoli 24, 28 e 29 del decreto legislativo 3 marzo 2011, n. 28 e non ultimo quanto previsto dal DM del 6 luglio 2012 che anacronisticamente rilancia gli incentivi all’incenerimento della parte biodegradabile dei rifiuti.

Occorre anche ricordare che gli impianti industriali di incenerimento di rifiuti e gli impianti di combustione di biomasse e biogas, che producono entrambi particolato atmosferico tossico anche se di composizione diversa, hanno necessità di elevati investimenti di capitali e parimenti di elevati periodi di ammortamento del capitale in genere previsti entro i quindici anni di vita dell’impianto stesso.

Tali piani di ammortamento sono garantiti dalla sottoscrizione di un contratto di fornitura di materiali in ingresso a carico delle amm.ni comunali conferenti, che prefigura il deleterio meccanismo del “vuoto per pieno”, ossia l’obbligo a pagare comunque sulla base del tonnellaggio garantito contrastando di fatto l’avanzata della raccolta differenziata e della riduzione dei rifiuti, che rappresenta oggi sulla base delle prescrizioni del Parlamento Europeo, una vera e propria ipoteca ed un ostacolo insormontabile al rispetto degli obiettivi comunitari presenti e futuri.


fonte: relazione proposta di legge di iniziativa popolare rifiuti zero

2 febbraio 2014

SI FACCIA SUBITO LA MODIFICA DELLA LEGGE IN MATERIA DI GESTIONE RIFIUTI

Si faccia subito la modifica della legge!


Le società che avevano ottenuto l'aggiudicazione provvisoria della gara d'appalto hanno fatto appello alla sentenza del Tar che aveva respinto la richiesta di risarcimento danni nei confronti della Regione.

Per bloccare questa azione è necessario che il Consiglio Regionale modifichi la legge per renderla conforme alle indicazioni della Corte Costituzionale.


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Gestione rifiuti in discarica

A sei mesi dall'emanazione delle disposizioni ministeriali non si conoscono, ad oggi, le decisioni assunte dalla Giunta regionale in materia di ammissibilità dei rifiuti in discarica e in merito alla nuova pianificazione dell'intero settore. 

Occorre, infatti, effettuare un adeguato trattamento, comprensivo della stabilizzazione della frazione organica dei rifiuti stessi, prima della messa in discarica, onde evitare o ridurre il più possibile le ripercussioni negative sull’ambiente e i rischi per la salute umana.

Non basta la tritovagliatura!

Occorre infatti effettuare un trattamento previsto dall’art. 6, lettera a) della direttiva 1999/31/CE e dall'art. 7, comma 1, del D.lgs. 36/2003 che deve necessariamente includere un’adeguata selezione delle diverse frazioni dei rifiuti e la stabilizzazione della frazione organica.

La sola raccolta differenziata spinta non è di per se idonea a escludere la necessità di sottoporre a preventivo trattamento i rifiuti indifferenziati residuali, data anche la dimostrazione che il trattamento non contribuisce a prevenire o a ridurre le ripercussioni negative sull’ambiente e i rischi per la salute umana.
 

A tale proposito è utile ricordare che è scaduto il regime transitorio di cui all'articolo 17 del decreto legislativo 13 gennaio 2003, n. 36.

Occcorre, quindi, anche dare attuazione e definire un programma per la riduzione dei rifiuti biodegradabili da collocare in discarica, come previsto dall’art. 5 del D.Lgs 36/2003.

Pianificare, pianificare e ancora pianificare...


Ecco il compito, per ora disatteso, da parte dell'Assessorato regionale all'Ambiente!


http://www.vallevirtuosa.it/non-dimentichiamo-e-diffondiamo




LATET ANGUIS IN ERBA...

Il serpente è nascosto tra l'erba. Pronto a rialzare la testa.

Chi ha avuto modo di leggere il retro del volantino distribuito da Valle Virtuosa in questi giorni, probabilmente ha avuto questa sensazione. 

Insomma stiamo vivendo giornate invernali con cieli cupi e nebbia e  nuvole basse persistenti. 

Esattamente simile la sensazione che si respira sulle prospettive future  in materia di gestione rifiuti. Una gestione dell'assessorato regionale all'ambiente grigia, cupa, poco trasparente.

Continuano a girare  tra le scrivanie parte degli studi commissionati alla società a partecipazione pubblica che già gestisce la discarica e che di sicuro avrà un conflitto di interessi per la nuova impiantistica. 

Ecco cosa si legge sul volantino:
Le società che volevano costruire l'impianto di incenerimento hanno fatto appello contro la sentenza del Tar che aveva respinto la richiesta di risarcimento danni nei confronti della Regione.

Per bloccare questa azione è necessario che il Consiglio regionale modifchi la legge per renderla conforme alle indicazioni della Corte Costituzionale.

Ma tutto tace e i mesi passano...


26 gennaio 2014

PRIMI PASSI VERSO UN NUOVO COMITATO PER IL RISPETTO DELL'ESITO REFERENDARIO

in data 23 Gennaio 2014 ha vuto luogo la prima riunione tra comitati/associaizoni/movimenti per ridare forma e gambe ad un comitato che si impegni a favore di iniziative per il rispetto completo dell'esito refendario.

Il primo e per ora unico obiettivo: la difesa del risultato referendario e della volontà popolare ma non si preclude la difesa di obiettivi diversi, più ampi, cui ogni associaizione potrà aderire di volta per volta.


DIFENDIAMO LA VOLONTA’ DEI VALDOSTANI
DIFENDIAMO IL RISULTATO DEL REFERENDUM
NO ALL'INCENERIMENTO DEI RIFIUTI OVUNQUE VENGA FATTO
SI ALL’AUMENTO DELLA RACCOLTA DIFFERENZIATA
SI ALLA RACCOLTA DELL’UMIDO
SI AL CENTRO DI COMPOSTAGGIO
SI ALLA STRATEGIA RIFIUTI ZERO


25 gennaio 2014

NON POSSIAMO PRETENDERE... SE CONTINUAMO A FARE LE STESSE COSE


Non possiamo pretendere che le cose cambino, se continuiamo a fare le stesse cose...



A.E. 1931 

Anche nella gestione dei rifiuti in Valle d'Aosta è necessario un cambiamento sostanziale con le vecchie politiche e, intanto, dai palazzi regionali in preda al panico per gli imminenti avvisi di garanzia, tutto tace.

Cresce la voglia di un salutare e tanto atteso cambiamento.

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L'Europa si è dotata di una moneta che impone paradossalmente l’adeguamento dell’economia reale ai suoi principi e non la possibilità di adattare la moneta stessa alle esigenze dell’economia!

7 gennaio 2014

VALLE D'AOSTA VERSO RIFIUTI ZERO: GIOVEDI 9 GENNAIO SARA' TRASMESSO IN TV ULTIMO CONVEGNO.

Il convegno organizzato da Valle Virtuosa comprensivo di tutti gli interventi sarà trasmesso in tv sul canale 16 del digitale terrestre ( Aujourd'hui Vallée) giovedì  9 Gennaio 2014 a partire dalle  ore 20. (durata circa tre ore)

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Resta visibile su you tube la versione completa: digitare valle virtuosa 22 novembre 2012.

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