1 novembre 2013

VALLE D'AOSTA: VERSO UNA STRATEGIA RIFIUTI ZERO ?

Manifestare interesse verso una strategia di lungo periodo da adottare è importante, ma non basta per essere credibili. Ora il "nuovo" governo regionale o meglio il "nuovo" assessore (il governo regionale non ha connotazioni di novità) ad un anno dall'esito del referendum si impegna nel giro di 30 giorni di adottare le "nuove" linee direttive in materia.

I nodi stanno arrivando al pettine ed in concomitanza ai pesanti tagli presenti in tutti i capitoli del bilancio regionale (oltre centociquanta milionidi Euro in meno ogni anno nell'ultimo triennio) sull'argomento rifiuti si dovranno prendere decisioni.  

Vedremo se i nostri amministratori regionali sapranno dirimere il problema e evitare di operare scelte impiantistiche "pesanti" in direzione opposta alla linea proposta dalla strategia "verso rifiuti zero".

Cerchiamo di capire meglio di cosa  si intende per strategia verso rifitui zero.

Rifiuti Zero è una strategia che si propone di riprogettare la vita ciclica delle risorse in modo tale da riutilizzare tutti i prodotti, facendo tendere la quantità di rifiuti da conferire in discarica allo zero, contrapponendosi alle pratiche che prevedono necessariamente un processo di incenerimento o discarica.
Il processo assomiglia al riutilizzo delle risorse fatto dalla natura. Tra i suoi maggior teorizzatori vi è il prof. Paul Connett, docente della St. Lawrence University (Canton).

Rifiuti Zero può rappresentare un'alternativa economica al sistema dei rifiuti tradizionale, dove nuove risorse vengono continuamente utilizzate per rimpiazzare le risorse finite in discarica. Può anche rappresentare un'importante alternativa per l'inquinamento visto che la discarica produce una quantità significativa di inquinamento ambientale.

Schematicamente è possibile riassumere la strategia Rifiuti Zero in tre punti:
  1. eliminare l'incenerimento dei rifiuti e strutturare un sistema di raccolta che aumenti la quantità di materiale differenziabile ed ottimizzi la qualità del materiale da riciclare, diminuendo contestualmente la quantità di rifiuti prodotti;
  2. incentivare il riuso del materiale riciclato, la riparazione di oggetti e operare scelte di vita che diminuiscano la percentuale di scarti (es. uso di prodotti alla spina);
  3. sostenere la progettazione e la produzione di prodotti totalmente riciclabili, riutilizzabili e riparabili.


Zero Waste Italy

Zero Waste Europe


16 ottobre 2013

VALLE D'AOSTA: MANCANZA DI INIZIATIVE E/O VOLONTA' POLITICA


Mentre tutte regioni e i comuni si attivano, la Valle d'Aosta rimane immobile.

Per un giorno Ferrara diventa capitale Europea dei rifiuti. 
Delegati di tutta Europa si incontreranno giovedì 17 ottobre 2013  nella sala convegni della Camera di Commercio, per discutere le esperienze più avanzate in tema di prevenzione della produzione dei rifiuti e riuso. 

I rifiuti sono infatti un’enorme risorsa da riutilizzare. Il recupero di materiali riciclabili per la creazione di nuovi prodotti da rimettere sul mercato consente di salvaguardare le ricchezze naturali dall’eccessivo sfruttamento e di evitare che materie preziose finiscano in discarica, oltre ad essere una grande opportunità di sviluppo e creazione di opportunità di lavoro. 

I rappresentanti della cooperazione sociale dell’Emilia Romagna, l’associazione Orius, la Regione Emila-Romagna, la Provincia di Ferrara, il Comune di Ferrara, Atersir, il gruppo Hera e i rappresentanti della rete internazionale europea Rreuse saranno i protagonisti dela mattinata di lavoro nell’incontro che nasce nell’ambito di importanti progetti europei, quali “LOWaste”, di cui è capofila il Comune di Ferrara, “Sifor”, di cui è capofila la Regione Emilia Romagna, “Segre”, per lo scambio di buone pratiche nell’ambito del riuso e del riciclo a livello europeo.

Scopo del meeting ferrarese è coordinare e focalizzare le esperienze in ambito europeo, italiano e locale al fine di proporre normative specifiche e sperimentazioni per incrementare la cultura del riuso collegata al miglioramento della condizione lavorativa di fasce deboli.

L’importanza dell’evento è data dal respiro europeo dell’iniziativa, dal legame stretto col territorio e dal tema del riutilizzo di rifiuti strettamente connesso al concetto di sostenibilità ambientale e sociale. 

Ferrara si conferma fra i territori all’avanguardia nello studio e la gestione dei rifiuti, alla ricerca di nuove soluzioni in grado di ridurre la produzione di rifiuti e promuovere innovative forme di riciclo e riuso dei materiali.
Il programma previsto per giovedì 17 ottobre.
09.00 – Saluti e benvenuto Associazione ORIUS
09.05 – Progetto LOWaste: sviluppo di un mercato locale di prodotti riciclati e
riutilizzabili, Rossella Zadro – Comune di Ferrara – Assessore Ambiente, Relazioni Internazionali
09.15 – La rete di RReuse e il ruolo della preparazione per il riutilizzo nella
legislazione europea, Michal Lan – RReuse
09.35 – Valore ambientale, sociale ed economico della preparazione al riutilizzo: il
ruolo dell’economia sociale, Arantxa Ramos Alvarez – AERESS – RReuse
09.55 – Problematiche e garanzie nell’accesso al flusso dei rifiuti, Leonardo Malatesta – Atersir
10.10 – Competizione e collaborazione tra comuni, gestori e attori dell’economia
sociale nell’accesso al flusso dei rifiuti, Leonardo Malatesta – Atersir
With the contribution of the LIFE financial instrument of the European Community
10.25 – Dati e strategie per uno sviluppo regionale della preparazione per il riutilizzo
Vito Cannariato – Regione Emilia-Romagna – Responsabile Servizio Rifiuti e Bonifica Siti
10.45 – Oneri normativi per le organizzazioni che si occupano di preparazione al
riutilizzo, Avv.Daniele Carissimi – Studio Carissimi
11.45 – Tavola rotonda su
1) Collegamento/collaborazione produttori e riuso
2) Networking tra imprese sociali
3) Rapporti con le organizzazioni pubbliche e le aziende
4) Nuovi modelli di business
con la partecipazione di: Associazione Orius, RReuse, Comune di Ferrara (Rossella Zadro), Provincia di Ferrara (Rosalba Martino), Regione Emilia-Romagna (Vito Cannariato), Hera (Nicola Bindini e Stefano Amaducci, Atersir (Leonardo Malatesta), Occhio del Riciclone (Maya Battisti).

9 ottobre 2013

MOZIONE RIFIUTI: IN CONSIGLIO REGIONALE LA NUOVA GIUNTA, AD UN ANNO DAL REFERENDUM, NON ESPLICITA LE PROPRIE INTENZIONI



La "nebulosa" LucaBianchi, neo assessore regionale al Territorio e Ambiente, al primo passaggio cruciale  in Consiglio regionale è apparsa  deludente e decisamente opaca. Poco chiara appare, infatti la linea politica espressa: vedremo nei prossimi mesi... abbiamo appena commissionato uno studio di prefattibilità... Insomma risposte copia-incolla generate nel bel mezzo di un collasso gravitazionale. Ci si sarebbe, invece, aspettati un'adesione convinta a una mozione da tutti considerata di buon senso e finalizzata a esplicitare le iniziative future della Giunta regionale in materia di gestione rifiuti, anche alla luce dell'ultima direttiva del Ministero dell'Ambiente del 6 agosto 2013.
Invece, ad un anno dall'esito del referendum popolare del 18 novembre 2012, che proibisce l'uso di trattamenti a caldo dei rifiuti sul territorio, il governo regionale non ha ancora definito il percorso da adottare.
Il consigliere Roscio (Alpe), firmatario della mozione d'indirizzo sulla futura gestione rifiuti insieme ai consiglieri Bertin (Alpe) e Donzel (Pd-Sinistra vda), ha ricordato che attualmente, nella discarica di Brissogne, l'indifferenziato viene smaltito senza alcun processo di stabilizzazione. Gli obiettivi di raccolta differenziata, previsti dalla legge, potranno essere raggiunti solo mediante la raccolta della frazione organica. Non è più possibile conferire materiale non stabilizzato in discarica anche perché sono previste pesanti sanzioni da parte della Commissione europea. La maggioranza regionale, ad oggi, non ha concretizzato nulla, nonostante le indicazioni degli esperti emerse nella commissione speciale dell'ultima legislatura. La legge non parla più solo del 65%, ma arriva a percentuali maggiori per certe frazioni di rifiuto. 
La Valle d'Aosta ha dunque intenzione di andare in questa direzione o stiamo ad aspettare gli eventi?
Per il Consigliere Roberto Cognetta (M5S) c'è molto pressapochismo al potere. E' passato un anno dal referendum e cosa si fa? Zero risposte, zero strategie.  Sempre secondo lui la maggioranza mette in atto una tecnica dilatatoria dei tempi, col rischio che tra un po' qualcuno ci dirà che dobbiamo bruciare i rifiuti perché non sappiamo più dove metterli. Chi ci amministra deve applicare le decisioni scaturite dal referendum.


8 settembre 2013

RIFIUTI IN DISCARICA A BRISSOGNE: OCCORRONO INTERVENTI DI STABILIZZAZIONE

Rifiuti indifferenziati in discarica a Brissogne: occorre intervenire anche sulla frazione umida... senza ulteriori indugi.

La sola raccolta differenziata anche spinta non è di per sé idonea a escludere la necessità di sottoporre a preventivo trattamento i rifiuti indifferenziati residuali se, oltre alla prova di aver conseguito gli obiettivi progressivi di riduzione dei rifiuti urbani biodegradabili da collocare in discarica, non viene data anche la dimostrazione che il trattamento non contribuisce a prevenire o a ridurre il più possibile le ripercussioni negative sull’ambiente e i rischi per la salute.



la Commissione Europea, ha precisato che:
“il trattamento dei rifiuti destinati a discarica deve consistere in processi che, oltre a modificare le caratteristiche dei rifiuti allo scopo di ridurre il volume o la natura pericolosa e di facilitarne il trasporto o favorirne il recupero, abbiano altresì l’effetto [art. 1 - Direttiva 1999/31/CE] di evitare o ridurre il più possibile le ripercussioni negative sull’ambiente nonché i rischi per la salute umana” ; “…un trattamento che consiste nella mera compressione e/o triturazione di rifiuti indifferenziati da destinare a discarica, e che non includa un’adeguata selezione delle diverse frazioni dei rifiuti e una qualche forma di stabilizzazione della frazione organica dei rifiuti stessi, non è tale da evitare o ridurre il più possibile le ripercussioni negative sull’ambiente e i rischi sulla salute umana…” ai sensi della normativa comunitaria; “…il metodo relativo alla raccolta differenziata…non potrebbe costituire un trattamento ai sensi dell’art. 6 lettera a) della direttiva 199/31/CE letto alla luce del combinato disposto dell’art. 1 della direttiva 199/31/CE e degli 4 e 13 a) della direttiva 2008/98/CE in quanto il fatto che la percentuale di raccolta differenziata venga aumentata non autorizza a concludere che la parte di rifiuto che rimane indifferenziato non debba essere sottoposto ad un trattamento adeguato, comprensivo di stabilizzazione della frazione organica dei rifiuti stessi, prima della messa in discarica e pertanto non è tale da evitare o ridurre il più possibile le ripercussioni negative sull’ambiente e i rischi per la salute umana…” .

Quindi, per quanto concerne le indicazioni della circolare in merito alla definizione di “trattamento” (di cui alla precedente lettera a), alla data del 1° giugno 2012, la trito vagliatura, pur rappresentando un miglioramento della gestione dei rifiuti indifferenziati, non soddisfa, da sola, l’obbligo di trattamento previsto dall’art. 6, lettera a) della direttiva 1999/31/CE.
Tale obbligo, previsto dall’ordinamento nazionale - art. 7, comma 1, del D.lgs. 36/2003 – deve necessariamente includere un’adeguata selezione delle diverse frazioni dei rifiuti e la stabilizzazione della frazione organica.
Infatti, le operazioni e i processi che soddisfano i requisiti minimi per rispettare il vincolo del conferimento in discarica dei soli rifiuti trattati sono il trattamento effettuato mediante tecnologie più o meno complesse come ad esempio la bioessiccazione e la digestione anaerobica previa selezione, il trattamento meccanico biologico e l’incenerimento con recupero di calore e/o energia.
Per quanto concerne, invece, le indicazioni della circolare sulla natura equipollente della “raccolta differenziata spinta” al trattamento (di cui alla precedente lettera b), le disposizioni della Direttiva discariche 1999/31/CE e del D.Lgs. 36/2003 (artt. 5 e 7) come interpretate dalla Commissione Europea evidenziano che la sola raccolta differenziata spinta, come definita dalla circolare, non è di per se idonea a escludere la necessità di sottoporre a preventivo trattamento i rifiuti indifferenziati residuali se, oltre alla prova di aver conseguito gli obiettivi progressivi di riduzione dei rifiuti urbani biodegradabili da collocare in discarica (art. 5), non viene data anche la dimostrazione (art. 7) che il trattamento non contribuisce a prevenire o a ridurre il più possibile le ripercussioni negative sull’ambiente e i rischi per la salute umana e non è indispensabile ai fini del rispetto dei limiti fissati dalla normativa vigente.
Si deve poi aggiungere che, successivamente alla data di adozione della circolare, sono state adottate nuove norme per l’ammissibilità dei rifiuti in discarica.
Più precisamente, il D.M. 27 settembre 2010, che ha sostituito e abrogato il D.M 3 agosto 2005, ha superato le difficoltà applicative che avevano reso necessario definire il regime transitorio in questione.

In particolare, sono state superate le difficoltà applicative del D.M 3 agosto 2005 dovute al limite molto restrittivo del parametro DOC (Carbonio Organico Disciolto) nell’eluato (test di cessione) che non era raggiungibile per alcune tipologie di rifiuti non pericolosi di matrice organica, ancorché ben stabilizzati biologicamente; limite che, per le discariche di rifiuti non pericolosi, non era previsto dalla disciplina europea e rendeva di fatto inapplicabile il D.Lgs. 36/2003.
Infine, è scaduto il regime transitorio di cui all'articolo 17 del decreto legislativo 13 gennaio 2003, n. 36.



In conclusione, alla luce del parere motivato della Commissione Europea e delle citate sopravvenute norme, il regime transitorio disciplinato dalla circolare U.prot.GAB-2009-0014963 del 30/06/2009 e le indicazioni ivi fornite non sono più efficaci.
Con l’occasione, al fine di rispettare i limiti fissati dalla normativa vigente, si rende necessario ribadire, con l’urgenza del caso, la necessità di dare piena attuazione al programma per la riduzione dei rifiuti biodegradabili da collocare in discarica previsto dall’art. 5 del D.Lgs 36/2003 e di incentivare la raccolta differenziata.

...

Tutto ciò fatto presente, si invitano le Regioni e Province autonome in indirizzo ad osservare quanto sopra disposto e ad adottare le ulteriori iniziative necessarie, in termini di attuazione della pianificazione con particolare riferimento alla gestione dei rifiuti urbani, al fine di rispettare gli obiettivi stabiliti dalle norme comunitarie.


Ministero Ambiente
On. Andrea Orlando


per visionare per intero la circolare >>>



23 giugno 2013

PORTA PRETORIA: INTERVENTO "CONSERVATIVO" IMPATTANTE...

Porta Pretoria: la piu’ importante porta urbica di Augusta Praetoria (Aosta)

L'intervento conservativo "impattante" continua a suscitare reazioni e commenti.

I lavori per un importo di oltre un milione di Euro portati avanti, nonostante le ottime condizioni di conservazione, continuano a sollevare perplessità tra i cittadini e i turisti...

Chi controlla nel merito quali siano gli interventi "necessari" quando gli organi di vigilanza, a volte si sovrappongono o dipendono gerarchircamente dalla stessa struttura assessorile o ministeriale.

Nella nostra regione sono ancora troppo pochi gli spazi e i momenti di condivisione preventiva ...






Per leggere i commenti >>>

6 maggio 2013

ELEZIONI REGIONALI 2013: IMPEGNI DA SOTTOSCRIVERE PER UNA CORRETTA GESTIONE DEI RIFIUTI

INVITIAMO I CANDIDATI ALLE ELEZIONI REGIONALI 2013 SENSIBILI AD UNA CORRETTA GESTIONE DEI RIFIUTI A SOTTOSCRIVERE GLI IMPEGNI SOTTO RIPORTATI.


L'Unione Europea si è già espressa più volte sulla gestione sostenibile delle risorse naturali, sia con la Direttiva quadro sui rifiuti (98/2008), sia con risoluzioni delle Commissioni tematiche interne al Parlamento europeo.
I rifiuti sono parte inseparabile del sistema produttivo e deve essere chiaro che essi non possono essere trattati come un problema a se' stante, ma come parte di un modello ampio e complesso. E' impensabile arrivare a una gestione sostenibile a lungo termine senza intervenire sull'intero sistema produttivo nazionale, ma anche mondiale.


Occorre fare propria la gerarchia gestionale dei rifiuti, attuando progressivamente i primi 3 punti (prevenzione, riutilizzo e il recupero di materia) che devono diventare gli unici attorno ai quali si articola le gestione degli scarti. Il recupero di energia e lo smaltimento devono essere ridotti nel tempo fino a tendere a zero, governando la fase transitoria, ottimizzando gli impianti già esistenti, senza costruirne di nuovi ed eliminando gli incentivi alla produzione di energia da rifiuti o da scarti industriali.



In Valle d’Aosta la normativa di riferimento in materia di gestione di rifiuti è la Legge regionale 3 dicembre 2007, n. 31, “Nuove disposizioni in materia di gestione dei rifiuti”. Di recente a seguito del Referendum propositivo del 18 novembre 2012 è stata introdotta con la l.r. 23 novembre 2012, n. 33 la seguente modifica: "In considerazione delle ridotte dimensioni territoriali della regione e dei limitati quantitativi di rifiuti prodotti, in conformità agli obiettivi di cui all'articolo 10, comma 1, al fine di tutelare la salute e di perseguire criteri di economicità, efficienza ed efficacia, nel ciclo integrato dei rifiuti solidi urbani e dei rifiuti speciali non pericolosi non si realizzano né si utilizzano sul territorio regionale impianti di trattamento a caldo quali incenerimento, termovalorizzazione, pirolisi o gassificazione."

A seguito della nuova legge è stata costituita in data 5 dicembre 2012 la Commissione consiliare speciale per la rideterminazione degli indirizzi programmatici del sistema di gestione dei rifiuti. La Commissione si è riunita 24 volte tra l’11 dicembre 2012 e il 5 aprile 2013. Al termine dei lavori i componenti di maggioranza hanno respinto la relazione proposta dal Presidente della Commissione e non hanno acconsentito a ridiscuterla per concordare su indirizzi comuni sulla base del lavoro svolto.
In sede di dibattito consiliare sono state presentate due risoluzioni in materia, ma, fino ad oggi, nessuna nuova misura di indirizzo programmatico, è stata adottata al fine di modificare la gestione dei rifiuti sulla base dell’indicazioni derivanti dal Referendum e dalla l.r. 33/2012.

Si chiede a tutti i candidati al Consiglio regionale della Valle d’Aosta per le elezioni regionali del 2013, di  sottoscrivere gli  impegni sottoindicati e di impegnarsi, qualora eletti, a farli approvare in Consiglio regionale:

  1. Rispettare l’esito del referendum propositivo del 18 novembre 2012 in materia di gestione dei rifiuti, garantendo il rispetto della volontà popolare dei valdostani di non utilizzare sul territorio regionale impianti di trattamento a caldo quali incenerimento, termovalorizzazione, pirolisi o gassificazione;
  2. Garantire l’applicazione della l.r. 23 novembre 2012, n. 33 che recepisce l’esito del Referendum di cui sopra;
  3. Adottare tempestivamente una rideterminazione degli indirizzi di gestione dei rifiuti e una riprogettazione della stessa, adottando misure concrete di gestione dei rifiuti che realizzino le priorità e le buone pratiche come indicato dal legislatore europeo e nazionale.
  4. Raggiungere una percentuale di raccolta differenziata pari o superiore al 65%
  5. Attuare la raccolta differenziata della frazione umida dei rifiuti solidi urbani, eliminando il conferimento in discarica;
  6. Adottare il sistema di raccolta differenziata più efficiente ed efficace, quale il “porta a porta” spinto;
  7. Introdurre sistemi di tariffazione puntuale in modo tale da incentivare il cittadino alle buone pratiche di riduzione, riuso e raccolta differenziata
Altre iniziative svolte in passato:
 http://amicidelviale.blogspot.it/2010/04/candidati-attenti-ad-una-corretta.html
CANDIDATI SENSIBILI AD UNA CORRETTA GESTIONE DEI RIFIUTI:
SI, MI IMPEGNO, UNA VOLTA ELETTO ALLA CARICA DI CONSIGLIERE O SINDACO NEL MIO COMUNE

- a dare attuazione pratica ai principi di prevenzione, riduzione, riuso e riciclo dei rifiuti, così come previsto dalla normativa comunitaria e nazionale, anche attraverso progetti educativi rivolti alle cittadinanze e con il coinvolgimento degli enti locali verso il riciclo totale;

- ad avviare un programma di lavoro teso alla definizione di politiche rivolte al mondo imprenditoriale orientate alla trasformazione e contenimento delle attività produttive improntate allo spreco (prodotti in scadenza, utilizzo di imballaggi inquinanti, sottoprodotti di lavorazione, ecc);

- ad adottare modalità di raccolta differenziata che portino a superare di almeno il 5% i valori previsti dalla legge regionale vigente, in modo da far diventare i comuni della Valle d'Aosta un modello da seguire, anche per l’attività di recupero dei materiali;

- ad incentivare il compostaggio domestico e quello collettivo.

- a promuovere la costruzione di un centro di compostaggio regionale anche aderendo ufficialmente e diffondendo la petizione promossa dal Comitato rifiuti Zero Valle d'Aosta

- ad escludere sistemi di combustione e cocombustione dei rifiuti ed in ogni caso ad attivare, in via preventiva, una comparazione pubblica e trasparente tra tutti gli scenari possibili.



Al Signor Segretario/Presidente
del Movimento/Partito ________________________
Oggetto: Materiali da riciclo - Rifiuti - Iniziative di sensibilizzazione.
Iniziative di sensibilizzazione tra cui una dichiarazione rivolta a tutti i 1932 candidati alle prossime elezioni comunali.
Con l’occasione si chiede cortesemente di voler consegnare o inviare a tutti i candidati il modulo allegato. Solo la restituzione della copia firmata ad una delle associazioni proponenti permetterà l’inserimento del nominativo nell’elenco dei candidati sensibili ad una corretta gestione del ciclo dei rifiuti.

---

Ecco i nomi dei candidati che hanno sottoscritto la dichiarazione per una corretta gestione dei rifiuti

Comune di Aosta

Alpe

Carlo Curtaz Eletto
Iris Morandi Eletta
Dina Squarzino Eletta
Mario Vietti Eletto
Gianpaolo Fedi Eletto
Loris Sartore Eletto

Patrizia Nuvolari
Andrea Piccirilli
Ilio Viberti
Fabio Armand
Ruggero Balduzzi
Marco Bich
Sonia Chabod
Ornella Cheillon
Sara Desandre
Paola Iammarino
Maria Grazia Lumetta
Liliana Cornaz Malagutti
Sergio Gal
Francesco Milleret
Walter Pivato
Gabriele Scattolin
Pietro Varisella
Anna Maria Torrione


Sinistra per la città

Paolo Momigliano Levi Eletto
Walter Manazzale
Matteo Castello
Alessandro Pascale
Mario Badino
Matteo Amatori
Flavio Martino
Federico Cognetta
Stefano Peloso
Serenella Brunello
Alessandra Masseglia
Andrea Gorret
Grosso Sandro
Andrea Padovani

Italia dei Valori

Carla Joly
Marco Belardi
Vincenzo Bacca
Lucrezia Celentano
Adriano Curto
Marisa Christillin
Lucia Pison
Lucio Gino Celentano
Armando Mormile
Veronica Marazzato
Maria Pilade
Anna Maria Sicilia
Annarita Tomaselli
Lorella Vezza
Maurizio Zardo

---

Candidati in altri comuni della Valle d'Aosta:
St. Vincent
Paolo Ciambi (eletto)

Brissogne
Michel Chamen
Angelo Sulis
Piero Zulian


Etroubles
Massimo Tamone (Eletto)

Gignod
Ylenia Barmette

Champorcher
Fausta Baudin

Saint Christophe
Chantal Certan Eletta
Marco Gheller Eletto

Arvier
Sara Patat (eletta)

Chatillon
Daisy Ussin


St. Marcel

Artaz Lara
Bertholin Luca
Ammendolia Alex
Blanc Paolo
Carapellotti Luigina
Cerise Marco
Démé Rosaura
Gallizioli Erika
Genna Giuseppe
Marcoz Liliana
Perri Angela

Lista 2
Gianfranco Droz Eletto


Pont St. Martin
YEUILLAZ Cleta Eletta
ARVAT Marialba,
BORGATO Stefano
BOSONIN Irene
FASANO Renzo
LUCCHESE Laura
PEROTTO GHI Elena
VIGNA LASINA Mattia


Saint Oyen
Davide Proment

Comune di Gressan
Claudio Latella

Valtournenche
Roberto Avetrani


ECCO GLI ELETTI NEI CONSIGLI COMUNALI CHE HANNO SOTTOSCRITTO L'APPELLO/IMPEGNO AD UNA CORRETTA GESTIONE DEI RIFIUTI

Comune di Aosta
Carlo Curtaz
Iris Morandi
Dina Squarzino
Mario Vietti
Gianpaolo Fedi
Loris Sartore
Paolo Momigliano Levi

Comune di Brissogne
Piero Zulian

Comune Etroubles
Massimo Tamone

Comune Champorcher
Fausta Baudin

Comune Saint Christophe
Chantal Certan
Marco Gheller

Comune Arvier
Sara Patat

Comune St. Marcel
Artaz Lara
Bertholin Luca
Gallizioli Erika
Gianfranco Droz


Comune Pont St. Martin
Yeuillaz Cleta
Arvat Marialba
Bosonin Irene

Comune Saint Oyen
Davide Proment

Comune Valtournenche
Roberto Avetrani

Comune di Verrès
BELOTTI Marilena
BAISOTTI Pietro
BRUNA Luigi

5 maggio 2013

GESTIONE RIFIUTI: I NUOVI OBIETTIVI DELLA REGIONE EMILIA ROMAGNA

Portare la raccolta differenziata al 70 per cento entro il 2020 con una produzione procapite che dovrà scendere a 505 chilogrammi (168 chili in meno a testa), ma anche arrivare al superamento delle discariche e con l’inevitabile conseguenza d’incentivare la raccolta differenziata 
Come si procederà? Saranno coinvolti tutti livelli di governo locale.

"Concertazione per noi non significa solo condividere, vuol dire elaborare strategie per raggiungere gli obiettivi fissati dall’Europa che individua una corretta gestione dei rifiutti – segnala l’assessore Freda - e mette al primo posto la prevenzione dei rifiuti e all’ultimo posto lo smaltimento".


Tra queste le discariche che sono quelle che vanno superate per prime. A livello regionale gli impianti per lo smaltimento dovranno avere un ruolo sempre più residuale.
E' da scongiurare - mette in evidenza Freda - l’ipotesi che i cementifici piacentini Cementirossi e Buzzi brucino rifiuti, andando ad aggiungersi a Tecnoborgo e diventando di fatto degli inceneritori “mascherati” per rifiuti provenienti da ogni parte d’Italia. Lo smaltimento quindi dovrà essere messo all’ultimo posto della graduatoria del trattamento dei rifiuti perché l’investimento maggiore si dovrà concentrare sul recupero di materia e lo strumento che viene indicato nel nuovo Piano dei rifiuti è, come s’è detto, la raccolta differenziata. 
Tutti devono fare la loro parte e anche i cittadini devono stare attenti a produrre meno rifiuti. Se ognuno di noi si mette nelle condizioni di fare la propria parte si può arrivare ai grandi numeri e il recupero di materia rappresenterebbe anche un fattore economico importante. 
Nel prossimo futuro, anche grazie alla gerarchia di gestione dei rifiuti perseguita dal Piano Regionale, il recupero di materia diventerà il core business di una nuova economia, verde e pulita - aggiunge l’assessore – in grado di impattare sempre di meno sull’ambiente e sulla salute dei cittadini, privilegiando l’utilizzo di materie prime di recupero in sostituzione di quelle naturali.

Il mezzo per incrementare la raccolta differenziata è individuato nel “porta a porta” che oltre ad aumentari i quantitativi intercettati, migliorerà in modo significativo anche la qualità dei materiali raccolti, rendendo così più efficiente il successivo recupero.

30 aprile 2013

IL GOVERNO LETTA DIPENDERA' DAGLI UMORI DI BERLUSCONI...

 Ultime notizie da Twitter




29 aprile 2013

VERSO RIFIUTI ZERO ANCHE A NEW YORK...

http://www.marcoboschini.it/2013/rifiuti-zero-a-new-york/

CONSIGLI AI CITTADINI ELETTORI IN MATERIA DI CORRETTA GESTIONE DEI RIFIUTI

Consigli ai cittadini elettori

Prima di votare controllate gli impegni nonchè i programmi della lista in materia di corretta gestione dei rifiuti




Controllate che il candidato e/o la lista rispetti  l’esito del referendum propositivo del 18 novembre 2012 in materia di gestione dei rifiuti, e garantisca l'impegno che non siano utilizzati sul territorio regionale nuovi impianti di trattamento a caldo quali incenerimento, termovalorizzazione, pirolisi o gassificazione; 

Controllate che il candidato adotti o si impegni a rideterminare gli indirizzi di gestione dei rifiuti,  adottando misure concrete di gestione dei rifiuti che realizzino le priorità e le buone pratiche come indicato dal legislatore europeo e nazionale

Controllate che il candidato si impegni a raggiungere una percentuale di raccolta differenziata pari o superiore al 65% e ad attuare la raccolta differenziata della frazione umida dei rifiuti solidi urbani evitando che tale frazione sia conferita in discarica

Controllate che il candidato intenda adottare il sistema di raccolta differenziata  “porta a porta” spinto; 

Controllate che il candidato intenda adottare  un sistema di tariffazione puntuale in modo tale da incentivare il cittadino alle buone pratiche di riduzione, riuso e raccolta differenziata


Si riportano le iniziative adottate  in passato rivolte ai candidati alle elezione comunali. 
 http://amicidelviale.blogspot.it/2010/04/candidati-attenti-ad-una-corretta.html

LA VALLE D'AOSTA IN ATTESA DI KEAN LOACH O DI UN GRANDE TESTIMONIAL !!!!!

LE NON DECISIONI DEL GOVERNO REGIONALE IN MATERIA DI GESTIONE DEI RIFIUTI. 
INVITARE UN TESTIMONIAL IN VALLE D'AOSTA...
CHISSA SE KEN LOACH DARA' LA DISPONIBILITA'!

Ken Loach ha boicottato il Torino Film Festival a Novembre 2012. 


Gli Amici del Viale intendono invitare il noto regista in Valle d'Aosta per illustrargli le novità da intraprendere per una sostenibile e corretta gestione dei nostri rifiuti.

Si riportano alcuni suggerimenti di Gramellini forniti per l'occasione agli oppositori che perseguono fini lucidi con mezzi arrugginiti.

Immaginiamo che Loach venga a Aosta,e denunci pubblicamente l'insensibilità da parte delle istituzioni preposte in materia di corretta gestione dei rifiuti.


Di più, immaginate che sostenga le associazioni da sempre attive sull'argomento con l’esempio: devolvendo il ricavato della proiezione del suo ultimo film ai cittadini che si sono impegnati nella campagna referendaria destinando dei fondi per far crescere iniziative di informazione.

Di colpo la protesta cambierebbe segno e tutti ci guadagnerebbero qualcosa: Loach la gratitudine,  la Valle d'Aosta visibilità e le associazioni un concreto sostegno per portare avanti le proprie iniziative tra cui la raccolta firme per una nuova legge nazionale verso rifiuti zero.

28 aprile 2013

VERSO UN CAMBIAMENTO DI PROSPETTIVA...

Anche gli economisti, ora, riconoscono l’utilità sociale, ambientale ed economica di strategia come "Rifiuti Zero" o meglio del Riciclo Totale.


Le alternative concrete e efficaci ci sono, sono ormai collaudate e valutate positivamente. 


Quando poi si deve affrontare la questione “rifiuti” si finisce nel peggio dell’ipocrisia e della sudditanza alle grandi lobby che piegano non solo l’interesse generale, ma anche le casse pubbliche e della comunità.

In Italia, che non a caso è il Paese con più sanzioni da parte dell’Unione Europea in tema di rifiuti, hanno abilmente cambiato il senso delle parole e, come dice Paul Connett (consulente Onu per la questione rifiuti), con una politica corrotta pretendono di usare “macchine magiche” (termovalorizzatori, gassificatori, torce al plasma ecc...) per chiudere il ciclo dei rifiuti, senza bisogno di organizzare una raccolta differenziata di qualità.

Parlare del trattamento dei rifiuti come principale fonte di energia rinnovabile su cui puntare, è una scelta scellerata, sia sotto il profilo economico, sia sotto il profilo della salute dei cittadini.

Non si considerano nemmeno gli ultimi studi della Bocconi, nella cecità assoluta della pubblica amministrazione regionale.

L'ultimo rapporto pubblicato dall’IEFE della Bocconi sull’analisi economica della gestione rifiuti, compie un raffronto tra i vari metodi e le diverse strategie.

Questo studio evidenzia che non sia puramente una questione “ambientalista” bensì anche “economica” (soprattutto alla luce della crisi di sistema che si sta attraversando, ma anche rispetto al costo sanitario a lungo periodo), la necessità di puntare su Riduzione, Riuso, Riparazione e Ricerca di miglioramento dei prodotti di scarto e quindi sulla strategia Rifiuti Zero / Riciclo Totale, anziché perseguire con il ciclo integrato e la “distruzione” dei rifiuti.



Le alternative ci sono e sono collaudate. Non solo nella lontana San Francisco che ha indicato Paul Connett, ma molto vivine a noi, in Italia. Si tratta di miriadi di Comuni che hanno puntato sulla raccolta differenziata raggiungendo percentuali del 80/90%. Tutto ciò smentisce nei fatti il concetto, secondo cui tanta raccolta differenziata significa aumento dei costi!

E ci sono due esempi, il Centro di Vedelago dell’imprenditrice Carla Poli e la Cooperativa sociale Apas di Palermo, che dimostrano che la “partita” rifiuti, fuori dal ciclo integrato e centrata sulla strategia di "Rifiuti Zero" non è solo solo possibile, ma occasione di risparmio delle casse pubbliche, di risparmio per i cittadini, di nuova occupazione, di salvaguardia della salute e delle risorse.

Il Centro di Vedelago ha dimostrato che i “rifiuti” sono in realtà una risorsa che può “rendere” dal punto di vista economico puntato su recupero, riuso e riciclo.

Attivare un circuito di innovazione industriale e tecnologica, parte da un assunto: non dobbiamo chiederci cosa si fa del residuo. Dobbiamo semplicemente organizzare una raccolta differenziata che non preveda residuo da smaltire, ma frazioni separate in modo che i materiali possano essere avviati ai giusti circuiti di recupero, riciclo della materia. L’umido pulito, compostato a terra o in impianti aerobici, va collegato alla produzione agricola, può aumentare la qualità delle produzioni locali e qualificare il territorio, quindi ancora una volta significa occupazione e significa introito e non spesa. Dopo aver differenziato i materiali più “nobili” all’ 80-90% il restante è secco residuo che va ad ulteriore trattamento meccanico e successivo riciclo, salvo piccole frazioni.

Per aumentare la possibilità di riciclare si può fare riferimento al metodo di estrusione di Vedelago, che produce sabbie sintetiche certificate, utilizzabile in diversi settori, dall’edilizia, all’arredamento. A valle e in parallelo a tutto ciò si devono prevedere programmi di ricerca sui materiali e sugli imballaggi. Nuovi progetti, anche universitari, capaci di influenzare le scelte dell’industria. 

Non è utopia, è nuova iniziativa, nuova conoscenza.

Guadagnare con percorsi di economia reale, anziché con la speculazione finanziaria e spesa pubblica. Significa sottrarre materia alla combustione e ridare la funzione di “servizio pubblico” alle multiutility e alle aziende speciali del Comune.

La raccolta differenziata porta a porta la reggono le casse di piccoli comuni da 15/20 mila abitanti e quindi la può reggere tranquillamente anche un grande Comune; - la raccolta differenziata non è un costo ma un entrata in quanto è “materia prima” che si vende per il riciclo-recupero-riuso; - la raccolta differenziata può anche essere fatta su larga scala come “indifferenziata” ed adottando un semplice impianto di smistamento; - parte dei costi per una vera differenziata porta a porta avrebbero una ricaduta sociale in quanto vi sarebbe nuova occupazione; - i cittadini risparmierebbero, anche molto, di quanto oggi (e domani con la nuova “macchina magica” ) pagano in tassa al Comune per riempire le casse della societa apposita;

Paul Connett, quando è stato in Italia , ha ribadito che lì ci sta tutto, dalle piattaforme per il conferimento e quindi lo smistamento dei “rifiuti”, sia il compostaggio ed anche i magazzini per lo stoccaggio provvisorio in caso di periodi di riduzione della richiesta di materia prima da parte delle ditte che si comprano i “rifiuti” per procedere al riciclo e recupero.


Perché tra le tante consulenze che la regione danno non hanno mai pensato di darne una a Paul Connett? 

Le alternative ci sono e si possono attuare. Prevedono un guadagno per le casse pubbliche, a partire dalla tasche e dalla salute dei cittadini, e riducono i margini di business di ciò che sta dietro al mercato dei rifiuti (e della farmaceutica). Ormai si sa che le risorse del pianeta non sono infinite e ci riempe la bocca sui trattati internazionali (firmati o mancati) per salvare il Pianeta, ma poi non si mettono in pratica le scelte corrette e responsabili, che guardano ad un presente e futuro sostenibile ed a vantaggio di tutti (anche se qualcuno deve rinunciare al proprio personale business).



9 aprile 2013

ROSCIO (VALLE VIRTUOSA) REPLICA ALLE ISTERICHE DICHIARAZIONI DELL'ASSESSORE REGIONALE ALL'AMBIENTE

Botta e risposta attraverso dichiarazioni rilasciate ai mezzi di informazione (Ansa) da parte del Presidente di Valle Virtuosa e dell'Assessore regionale all'ambiente a fine mandato.


ROSCIO:

Valle Virtuosa è accusata di superficialita' ma noi non abbiamo mai amministrato l'assessorato all'ambiente. Chi poteva incidere sulla gestione dei rifiuti sono altri e il risultato e' che la Valle d'Aosta e' indietro decenni sulle buone pratiche.


Fatico a trovare risultati eccellenti di questa amministrazione regionale a fine mandato dato che come regione siamo inadempienti sulla raccolta differenziata e sul suo trend di crescita, abbiamo una discarica ancora alimentata con rifiuti non trattati, il piano di riduzione non ha effetti.


L'esempio del Trentino è significativo: la raccolta differenziata e' al 70%,  una famiglia di quattro persone paga 150 euro all'anno per i rifiuti,  ogni abitante produce 100 chili in meno di un valdostano di rifiuti all'anno: o loro sono migliori di noi oppure sono amministrati meglio'.

Stiamo perdendo tempo rovinandoci il futuro. Senza decisioni quando la discarica sara' esaurita si dovra' farne un'altra o portare fuori valle i rifiuti, e sia chiaro che la responsabilita' non e' di Valle Virtuosa ma di chi ha governato.


--- 

ZUBLENA:  

La conclusione della relazione Bertin sui lavori della Commissione speciale sulla gestione dei rifiuti e' sconcertante. 

Si dice che bisogna ricorrere a sistemi a freddo perche' la legge vieta quelli a caldo ma non sono indicate ne' le tecnologie, ne' i costi, ne' l'impatto ambientale, nemmeno i risultati attesi e i luoghi dove fare gli impianti.

La relazione doveva delineare una soluzione alternativa al pirogassificatore e al conferimento in discarica. Da subito e' parso evidente che mancava un indirizzo su cui lavorare, mancava un obiettivo. Nella prima parte indica misure che sono gia' state previste dal piano dell'amministrazione regionale e in alcune zone gia' attuate'.

Manca un esempio concreto, si tratta di proposte generiche.

Da quanto emerso  non c'e' alternativa al pirogassificatore e non c'e' mai stata. I valdostani sono stati presi in giro e ingannati, la campagna referendaria e' stata una montatura. Ora la situazione e' complessa e di grande criticità. 

----

Si riporta l'ultimo comunicato stampa di Valle Virtuosa >>>

Si riporta l'ultimo post sull'argomento di Patuasia >>>

  



7 aprile 2013

COMMISSIONE SPECIALE RIFIUTI: LA MAGGIORANZA REGIONALE SI RIFIUTA DI CONFRONTARSI SUGLI INDIRIZZI PROGRAMMATICI PER IL FUTURO

Per chi ha avuto modo di seguire in diretta streaming gli ultimi due giorni di lavoro la situazione è apparsa grottesca e allucinante...



All'interno della commissione nonostante gli sforzi di alcuni componenti non si è avuto alcun confronto sugli indirizzi futuri in materia di gestione rifiuti nella nostra regione.

In pratica la commissione non ha svolto il suo ruolo: indicare alcuni indirizzi condivisi per la gestione futura del settore. 

Non è stato possibile quindi capire quali siano gli intendimenti futuri.  


Insomma i Sigg.i EMPEREUR DIEGO,  SALZONE FRANCESCO,  LATTANZI MASSIMO , LAVOYER CLAUDIO benchè remunerati non hanno adempiuto ai propri compiti ( o come qualcuno in commissione ha sostenuto non hanno fatto i compiti a casa). Di conseguenza non hanno presentato alcun documento o relazione per gli intendimenti futuri. 

A dire il vero non si è capito neppure se abbiano letto per intero l'unica relazione di indirizzo presentata da ALBERTO BERTIN e che a quanto pare sarebbe condivisa dagli altri componenti (ALBERT CHATRIAN , RAIMONDO DONZEL , ANDREA ROSSET).

Insomme nelle due ultime giornate di lavoro ( il 4 e 5 aprile) è venuto meno l'apporto di alcuni componenti della commissione, nonostante a metà dei lavori (a fine gennaio 2013) fosse stata condivisa all'unanimità una prima relazione sull'andamento dei lavori.

Nessun confronto finale e quindi nessuna utilità concreta ai lavori della commissione che in luogo di stabilire gli indirizzi futuri ha svolto una semplice attività ricognitiva di ricerca-studio. 

Sui banchi di scuola se si dovesse dare un voto o giudizio finale ai componenti che si sono sottratti al confronto il giudizio potrebbe essere il seguente:

NON CLASSIFICABILE

O MEGLIO

RIMANDATI A SETTEMBRE  ... 

---

ESSENDO POLITICI ELETTI SI POTREBBERO RIMANDARE A CASA  
CON DIVIETO A RIPRESENTARSI A QUALSIVOGLIA TIPO DI SELEZIONE...



VALLE VIRTUOSA: SOSTENIAMO CON UNA OFFERTA LE INIZIATIVE PER L'ANNO 2013

Valle Virtuosa è in prima linea contro i ricorsi che vorrebbero vanificare la grande vittoria del referendum del 18 novembre 2012.

I costi ancora da sostenere (circa 10.000 euro), ci spingono a chiedere il vostro aiuto ed in particolare di tutti i sostenitori (valdostani e non) per riuscire a fronteggiare la lobby degli inceneritori che continuano a sollevare eccezioni e a presentare ricorsi e appelli.


Non bruciamo il nostro futuro!


Fai una donazione presso i banchetti o via internet:
IBAN: IT 08 O 08587 31630 000160111421 presso BCC Valdostana


5x1000 - Nel 730 o nel modello Unico indica il codice fiscale di Valle Virtuosa: 91059140078


 https://www.youtube.com/watch?feature=player_detailpage&v=D_m1FHx8yoc#t=22s

6 aprile 2013

RIFIUTI:COMMISSIONE SPECIALE TERMINA I LAVORI SENZA DECISIONI CONDIVISE



Venerdì 5 aprile 2013 è stato l'ultimo giorno dei lavori della Commissione speciale per la gestione dei rifiuti.

Risultati attesi: Ridisegnare una corretta gestione dei rifiuti in Valle d'Aosta senza ricorrerre ad impianti di incenerimento.

Risultati ottenuti: Una relazione ricognitiva dei lavori svolti con alcune indicazioni di "buon senso" sottoscritta solo da alcuni componenti della commissione.

La maggioranza regionale in pratica ha deciso di non decidere e di non utilizzare il confronto all'interno della commissione consiliare  voluta e votata da tutte le forze politiche presenti in consiglio regionale.

---

Ecco alcuni commenti dei componenti della commissione:

Alberto Bertin (ALPE):  

Per espressa volontà della maggioranza, la bozza finale non contiene gli indirizzi programmatici per la rideterminazione del sistema di gestione dei rifiuti, che erano all'origine dell'istituzione della Commissione, a seguito dell'esito del referendum del 18 novembre 2012. 
Sono amareggiato per la mancata volontà di confrontarsi sulla bozza che ho presentato su richiesta di tutta la Commissione e che concerneva tutti gli aspetti della gestione dei rifiuti in Valle d'Aosta e forniva un indirizzo in merito alla stessa, esaminando la gestione dell'organico, il compost, la prevenzione e la riduzione della produzione dei rifiuti, il recupero del materiale e il trattamento finale».


Diego Empereur (UV): 

la Commissione si è concentrata, attraverso una serie di audizioni, su di un unico tema, quello dell'organico, che quantitativamente rappresenta solo una parte, circa il tredici per cento, peraltro trascurabile, delle varie frazioni che compongono il vasto mondo dei rifiuti, senza analizzare compiutamente l'intero ciclo e verificarne la fattibilità. Al termine del percorso, con la bozza di documento che abbiamo ricevuto tardivamente, si è avuta la conferma di un'analisi parziale di un problema molto più complesso che ci ha portato a non condividere le conclusioni cui sono giunti il presidente della Commissione e le forze di opposizione.

Ci riserviamo pertanto di portare il nostro contributo propositivo sul tema della gestione dei rifiuti nel corso del dibattito consiliare della prossima settimana.
 


Alberto Bertin (Alpe) 

La maggioranza regionale si è scorrettamente sottratta al confronto non indicando delle controproposte e rinviando all'Aula ogni tipo di discussione: una decisione grave che rappresenta un sottrarsi alle proprie responsabilità

La Commissione speciale aveva inziato i lavori l'11 dicembre 2012, nominando vice presidente Francesco Salzone, e segretario Diego Empereur. 


Ecco i nomi degli altri componenti:  Albert Chatrian, Raimondo Donzel , Massimo Lattanzi e Claudio Lavoyer , oltre a Fabrizio Roscio, presidente dell'associazione "Valle Virtuosa".

Le audizioni svolte:
La Commissione si è riunita sedici volte.

La prima audizione si è tenuta il 18 dicembre, con Piero Bal, amministratore delegato della "Valeco", la società che gestisce il centro di smaltimento rifiuti di Brissogne,  il 21 dicembre, da Manuela Zublena, assessore regionale al territorio e ambiente, insieme ai dirigenti regionali Fulvio Bovet ed Ines Mancuso
L'8 gennaio 2013 con le audizioni del responsabile dell'area giuridica della cooperativa "Erica", Umberto Gianolio, ed il coordinatore del Dipartimento legislativo e legale della Regione, Stefania Fanizzi 
Il 15 gennaio, dopo l'ingresso in Commissione di Andrea Rosset, in rappresentanza dell'Union Valdotaine Progressiste, sono stati ascoltati il direttore generale dell'Arpa della Valle d'Aosta, Giovanni Agnesod, il sindaco di Etroubles, Massimo Tamone, ed il presidente della Comunità montana "Grand Combin", Riccardo Farcoz
Il 22 gennaio sono stati auditi il sindaco di Sarre, Roberto Vallet, ed il presidente della Comunità montana "Grand Paradis", Bruno Domaine.
Le audizioni sono riprese il 15 febbraio con l'assessore all'ambiente della città di Aosta, Delio Donzel, ed il presidente ed il segretario della Comunità montana "Grand Combin", rispettivamente Riccardo Farcoz e Patrizia Mauro, seguiti, il 26 febbraio dal presidente della Comunità montana "Evançon", Luigi Mello Sarteur e da quello della "Mont Emilius", Renzo Bionaz

Il  mese di marzo si è aperto, il 5, con l'audizione del presidente della Comunità montana "Walser", Luigi Chiavenuto, e del coordinatore tecnico-scientifico dell'Osservatorio regionale sui rifiuti della Valle d'Aosta, Giorgio Ghiringhelli, a cui ha fatto seguito, l'8 marzo, l'audizione dell'agronomo e docente presso la "Scuola di agraria" del Parco di Monza, Renzo Favoino.

Il 15 marzo sono stati quindi ascoltati l'assessore all’ambiente della Provincia di Torino, Roberto Ronco, nuovamente il direttore generale dell'Arpa della Valle d'Aosta, Giovanni Agnesod, il direttore didattico dell'Institut Agricole régional, René Benzo, ed ancora il direttore del Dipartimento territorio e ambiente dell'Assessorato, Fulvio Bovet, mentre il 19 marzo le audizioni hanno interessato i presidenti dell'Associazione regionale allevatori valdostani, Edy Bianquin, della "Cofruits", Attilio Fassin e della "Cave des onze communes", Dino Darensod ed il 20 marzo, l'assessore alla pianificazione, cultura, paesaggio e ambiente della Provincia di Reggio Emilia, Mirko Tutino.

13 marzo 2013

DIFENDIAMO IL NOSTRO FUTURO! PARTECIPIAMO ALL'INIZIATIVA NO TAV

NON SPRECHIAMO RISORSE IN OPERE INUTILI...



Il 23 marzo 2013  i cittadini e i comitati NO TAV  hanno convocato una manifestazione nazionale:  

DIFENDI IL TUO FUTURO



Il TAV è un problema che riguarda anche noi Valdostani.

Con i miliardi previsti, si potrebbe far funzionare la rete ferroviaria dei pendolari, compresa quella valdostana; 

Il Tav è figlio dell'ideologia delle Grandi opere, la stessa che in Valle ha realizzato un aeroporto inutile e costoso; 


Per informazioni, contatti e prenotazioni navette:

3204352548 - espacepopulaire@gmail.com

---

Il Tav è un'opera:
• inutile, in quanto non giustificata da ragionevoli previsioni di traffico merci e passeggeri
• dal costo insostenibile tutto a debito della spesa pubblica e proiettato sulle generazioni future erodendo
ulteriormente risorse dedicabili a scuola, sanità, pensioni e stato sociale
• con un successivo bilancio di esercizio in passivo da ripianare sempre mediante la spesa pubblica
• che favorirebbe la crescita dell'intrecci o perverso partiti-imprenditori-mafie: un cancro nel nostro Paese, che le grandi opere alimentano
• che avrebbe un impatto devastante ed irreversibile sul territorio attraversato, compromettendo in modo irreversibile risorse ambientali e salute dei cittadini


Le ragioni liberali del NO al TAV Torino-Lyon
http://www.notavtorino.org/documenti/ragioni-liberali-no-tav-16-4-07.pdf
Le 150 ragioni tecniche NO-TAV del 2011
http://www.notavtorino.org/documenti/150-rag-notav-corret-16-1-11.pdf









.Condividi con facebook

6 febbraio 2013

I NUOVI INDIRIZZI DISCUSSI IN COMMISSIONE SPECIALE GESTIONE RIFIUTI

http://www.vallevirtuosa.it

La Commissione speciale del Consiglio regionale per il nuovo indirizzo programmatico in materia di gestione dei rifiuti ha elaborato in data 5 febbraio 2013 un primo documento che riassume i primi due mesi di lavoro.

Ecco alcuni dati presenti nel documento:
  • discarica attuale durerà circa 8 anni;
  • la legge regionale n. 31 del 2007 in materia di gestione dei rifiuti deve essere adeguata e coordinata con le disposizioni nazionali e la Direttiva europea;
  • è necessario aggiornare il Piano regionale dei rifiuti e adottare un nuovo Piano di prevenzione e riduzione dei rifiuti. 
  • compostiere collettive: è necessario accelerare e snellire le procedure autorizzative 
Nel corso del dibattito un componente ha ritenuto auspicabile che la Regione si opponga in giudizio contro l'impugnativa della legge regionale sui rifiuti da parte del Consiglio dei ministri per difendere l'istituto referendario e la nostra autonomia.


.Condividi con facebook

20 gennaio 2013

TRASHED: IL NUOVO FILM DI JEREMY IRON

http://www.vallevirtuosa.it

Appare necessario un cambio di rotta  rispetto al modello consumistico e capitalistico sfrenato che ha generato ad oggi solo invivibilità, insostenibilità, disastri ambientali e distruzione del pianeta.

I rifiuti ne sono la dimostrazione piu’ tangibile: collocati alla fine di un processo di consumo spinto lineare e non circolare, rappresentano oggi in questo sistema viziato solo qualcosa di cui doversi sbarazzare in qualsiasi modo.

I governi, aI vari livelli, faticano ad applicare una via ecosostenibile circolare, alternativa alla distruzione della materia, e che possa in futuro salvare il pianeta.

Il film "Trashed" sarà sicuramente un utile contributo al dibattito. 


La prima assoluta in Italia avrà luogo a Firenze il giorno 23 gennaio 2013 alla presenza del Prof. Paul Connett , promotore nel mondo della strategia Rifiuti Zero e di Rossano Ercolini co-coordinatore di Zero Waste Italy.



.Condividi con facebook

19 gennaio 2013

RIGURGITI CENTRALISTI.. ULTIMI PRIMA DEL VOTO!

http://www.vallevirtuosa.it

Il Governo Monti nella riunione del 18 gennaio 2013 ha deciso di impugnare la legge regionale relativa alle "Nuove disposizioni in materia di gestione dei rifiuti" che impedisce il trattamento a caldo dei rifiuti, approvata a seguito di un referendum propositivo, svoltosi il 18 novembre 2012, e promosso contro la costruzione di un inceneritore in Valle d'Aosta.
Secondo il Governo la norma si pone in contrasto con l'art. 117 della Costituzione e con lo Statuto di autonomia della Valle d'Aosta in quanto ''il trattamento e la gestione dei rifiuti sono riconducibili alla materia, di potesta' legislativa esclusiva statale, della tutela dell'ambiente.


La lobby degli inceneritoristi torna a farsi sentire...anche nelle stanze romane e con un governo in carica solo per l'ordinaria amministrazione!

A livello regionale  vedremo la posizione del Governo regionale che ora dovrà costituirsi di fronte alla Corte contestando le tesi del Governo nazionale e difendendo le  prerogative statutarie e la volontà popolare.



 .Condividi con facebook

13 gennaio 2013

CONSIGLI VIRTUOSI SEMPRE VALIDI...

http://www.vallevirtuosa.it

Consigli per essere o diventare più ecosostenibili anche in Valle d'Aosta. 

1 – Cibi locali e di stagione
L’ideale sarebbe privilegiare l’acquisto di cibi di stagione e possibilmente a km zero nei mercati rionali: frutta e verdura sono più fresche e buone, mantengono gusto e proprietà nutrizionali meglio di quelle trasportate nei camion lungo le autostrade italiane. Mangiare cibo locale e di stagione consente di mangiare meglio dando una mano all’economia del territorio e risparmiando l’emissione in atmosfera di molta Co2.
2 – Meno sacchetti
Se si va al supermercato è bene portarsi da casa un’ampia e resistente sporta o altro contenitore per evitare di far girare troppi sacchetti. Non dimentichiamo che esistono negozi dove la merce viene venduta sfusa a peso: così si riducono i rifiuti derivanti dallo smaltimento degli imballaggi e si paga soltanto quanto si acquista.
3 – No alle fragole in inverno
Davanti agli scaffali dell’ortofrutta sarebbe meglio non farsi tentare dalle fragole in inverno o da cibi troppo esotici: quelli sì che ne hanno fatti di km; l’impatto ambientale del viaggio è consistente e il gioco spesso non vale la candela.
4 – Biologico è meglio
Privilegiamo, quando possibile, i prodotti biologici che vengono coltivati senza aggredire ed estenuare i terreni e che non portano traccia di alcun residuo chimico o additivo.
5 – Ridurre la carne
Nel carrello devono essere rappresentati tutti gli alimenti per assicurare alla dieta i nutrienti di cui il corpo ha bisogno ma va dato più spazio a frutta e verdura, limitando per quanto possibile la carne: quella bovina viene spesso da allevamenti intensivi che di sostenibile non hanno nulla perché da una parte richiedono quantità ingenti di cereali e acqua per alimentare gli animali e dall’altra inquinano per via dei gas serra prodotti dagli animali stessi. Lo stesso vale per i polli, per lo più allevati in batteria e non a terra. Scegliere uova di gallina allevata all’aperto e biologiche. 
6 – La cucina degli avanzi
La spesa va fatta con la nota per evitare di comprare d’impulso cose che non servono o che ci fanno male: in questo modo si riducono i consumi e gli sprechi. Quello che eventualmente dovesse avanzare in tavola può essere recuperato per la preparazione di nuove pietanze, creando zuppe, creme e torte salate: è la cucina degli avanzi figlia della tradizione e non povera di gusto
7 – Stop agli sprechi energetici
Cerchiamo di consumare meno anche due risorse importanti come elettricità e acqua non solo per avere bollette più leggere ma soprattutto per impattare di meno sull’ambiente. Nel primo caso basterà usare la luce artificiale solo quando manca quella naturale, illuminare solo le stanze effettivamente occupate stando attenti a non dimenticare luci accese nei passaggi, non lasciare in stand-by gli elettrodomestici, in particolare tv e pc, usare solo lampade a risparmio energetico; sembra poca cosa ma distrazione e automatismi ci portano a trascurare anche gli accorgimenti più banali. Come anche quello di fare la lavatrice in fascia notturna.
8 – Risparmiare l’acqua
Nel secondo caso, occhio a non lasciare i rubinetti aperti e a non far scorrere l’acqua a lungo, in particolare quando ci si lava i denti o si lavano i piatti (un ammollo in acqua bollente consentirà di sgrassare meglio piatti e stoviglie risparmiando acqua corrente); la doccia è meglio del bagno che andrebbe riservato a occasioni particolari (in due è meglio); l’efficienza delle guarnizioni contiene gli sprechi. Bere acqua del rubinetto è una buona abitudine perché l’industria dell’acqua in bottiglia non è molto green.
9 – Riciclo e raccolta differenziata
Ricordiamoci però che anche le bottiglie di plastica possono essere riciclate in casa come contenitori o creando bicchieri e imbuti, fuori casa per altri usi (dalla plastica si ricavano anche filati); lo stesso vale per il vetro. Per un corretto riciclo è bene fare la raccolta differenziata.
10 – Usiamo le gambe
L’ultima regola d’oro ben si concilia sia con il buon senso della nonna – fare movimento fa bene – sia con i consigli dei dietologi – bisognerebbe fare almeno 10.000 passi al giorno, circa 3 km e comunque camminare a passo sostenuto almeno mezzora al giorno, soprattutto se si sta cercando di perdere peso. La regola altro non è che usare il più possibile le gambe per tutti gli spostamenti evitando di prendere l’auto per andare nel negozio vicino a casa, andando al lavoro con i mezzi pubblici o in bicicletta.



.Condividi con facebook

7 gennaio 2013

OPINIONI A CONFRONTO. PER CRESCERE...

http://www.vallevirtuosa.it

Rifiuti, la Valle deve diventare un modello

La vittoria del referendum è stata una tappa fondamentale verso l’obiettivo di creare un sistema d’eccellenza per la gestione dei rifiuti. Fermato il pirogassificatore, si apre una fase nuova. Bisogna  operare con determinazione per costruire un sistema di gestione efficiente, basato sulla massimizzazione della raccolta differenziata e sui trattamenti a freddo, nonché su un annesso circuito di economia sostenibile che potrebbe essere molto importante, soprattutto in questo momento di crisi. Una casa si costruisce bene su fondamenta solide e con una buona progettazione. Questa fase è cruciale. Per questo, noi cittadini dobbiamo continuare ad impegnarci sulla questione rifiuti e sollecitare gli amministratori a concretizzare, con chiara volontà politica, i nuovi indirizzi di gestione. E a farlo in fretta, senza lentezze burocratiche, pensando solo ai contenuti e all’interesse collettivo, nonostante, ahimè, le logiche politiche e l’avvicinarsi di scadenze elettorali possano mettere un freno all’assunzione tempestiva delle migliori pratiche. La questione è talmente sostanziale per la comunità valdostana, che non può che coinvolgere in maniera collaborativa tutta la società civile: dai cittadini, alle categorie professionali (agricoltori/allevatori in primis; ma anche albergatori/ristoratori ecc.), alle associazioni, fino alle competenze dell’Università, insieme agli amministratori regionali e locali. Per non parlare degli operatori del settore rifiuti, dei tanti lavoratori che vanno coinvolti, perché sono loro che devono garantire il funzionamento del sistema. Ognuno a vario titolo deve sentirsi partecipe: stiamo costruendo il futuro della Valle! Per progettare e realizzare il nuovo ci vuole passione e motivazione. E soprattutto, per raggiungerlo, bisogna credere all’obiettivo cui si tende. L’atteggiamento politico di negare l’esistenza del «Piano B» è negativo e sbagliato, così come rivangare in modo miope posizioni superate. Occorre, come in qualsiasi operazione di start up di una nuova e vincente impresa, voler aprire gli occhi sui buoni modelli. Osservare comuni quali Capannori o Treviso, per copiare i migliori sistemi, adattandoli al contesto locale. Come affermato da Franco Bonesso, presidente del miglior consorzio rifiuti italiano di Treviso, il loro sistema funziona grazie all’omogeneità dei criteri organizzativi, nonché a soluzioni impiantistiche a freddo. I 49 comuni appartenenti ai consorzi Priula e Tvtre, sono integrati in un sistema omogeneo, semplificato da un unico Regolamento sulla tariffa e sui servizi. La stessa cosa deve essere fatta in Valle: per evitare sprechi di risorse finanziarie e mal funzionamenti, la Regione deve fornire indirizzi di coordinamento e soluzioni progettuali di sistema che permettano ad ogni «subATO» (cioè alle Comunità montane più il Comune di Aosta), di organizzare al meglio le raccolte e di compiere i giusti investimenti. In mancanza di tali indirizzi, gli ambiti locali non avranno un quadro chiaro per compiere le scelte corrette. Gli slogan della comunicazione ambientale sui rifiuti sottolineano sempre la responsabilità del cittadino, che deve imparare a differenziare meglio. Sacrosanto, certo. Ma la prima responsabilità è degli amministratori/nostri rappresentanti politici. Se gli si fornisce un sistema efficiente, il cittadino diventa per forza virtuoso e fa bene la differenziata. Ad esempio organizzando una raccolta porta a porta, con prelievo presso ogni domicilio anche della frazione umida e istituendo una tariffazione puntuale (con rilevazione elettronica di ogni utenza domestica), che incentiva economicamente a produrre meno indifferenziato, nonché prevedendo controlli e sanzioni. Se si struttura bene il sistema, il sistema funziona. La responsabilità è degli amministratori: speriamo non ci deludano, ma che sappiano cogliere, con passione, la possibilità di miglioramento insita nei momenti di cambiamento. La Valle d’Aosta deve diventare un modello d’eccellenza e sostenibilità per la gestione dei rifiuti/risorse, con ricadute positive sull’immagine turistica, sull’economia e sull’identità della comunità, orgogliosa di aspirare al meglio.

ANNA GAMERRO AOSTA
La Stampa 21.12.12
 
---

Un ringraziamento per il referendum


Sono una delle tante persone che con il comitato Valle virtuosa (poi trasformato in associazione) ha raccolto le 11 mila firme per la petizione popolare contro l’inceneritore, poi le settemila necessarie per indire il referendum e infine ha sostenuto la vittoriosa campagna referendaria con il «Comitato promotore del sì». Visto che mi pare nessuno l’abbia ancora fatto, ho pensato di doverlo fare io: dare un giusto riconoscimento e ringraziare pubblicamente, oltre che le persone che si sono recate a votare, anche tutte le organizzazioni, associazioni, comitati e forze politiche che oltre a Valle virtuosa, che ha avuto il merito di promuovere il referendum, si sono poi schierate e messe in gioco per vincerlo. Inizio dalla Cgil regionale che con i suoi 12 mila iscritti è stato l’unico sindacato che si è schierato e mobilitato per far vincere il Sì; la cooperativa lo Pan Ner che con i suoi 2500 ha fatto altrettanto; L’associazione L’agrou; Libera valle Aosta. Il movimento 5 stelle che ha organizzato il comizio in piazza Chanoux di Beppe Grillo. Tutti i componenti del «Comitato promotore del si»: Alpe, Pd, Italia dei Valori, Rifondazione comunista; l’Arci, Legambiente, Gli amici di viale della Pace, l’associazione Loris Fortuna, il circolo per la Decrescita Felice di Aosta, il Gasarci, Attac, Gasaosta, Scuola di Pace, Slow Food. Un riconoscimento e un ringraziamento particolare va inoltre alla trattoria «Des amis» di Quart e all’«Espace populaire» che ci ha ospitato per decine di riunioni, iniziative di vario genere, raccolta di fondi con la massima disponibilità. Sono convinto che tutti siamo consapevoli che con l’aver impedito che nella nostra regione i rifiuti vengano bruciati, il lavoro non è finito. Bisogna fare in modo che Governo regionale e Enti locali si attivino per praticare scelte diverse dal bruciare: ridurre, differenziare, recuperare, separare da subito la frazione umida, eccetera. Questo si può fare con proposte, iniziative (vedi quella di Legambiente che organizza serate per migliorare la nostra capacità di differenziare), incontrando le categorie produttive e chiedendo loro di dotarsi di un «codice» di autoregolamentazione per ridurre i vuoti a perdere, gli imballaggi, i prodotti usa e getta, le rottamazioni eccetera. In questa direzione devono orientarsi i lavori della commissione consigliare preposta. Anche se è composta in maggioranza da consiglieri che sostenevano l’inceneritore, non è detto che, opportunamente sostenuta dalle iniziative sul territorio, già prima della fine della legislatura, non possa indicare orientamenti virtuosi e decisioni praticabili immediatamente. Il lavoro che rimane quindi non deve prevedere la smobilitazione dei soggetti schierati per la vittoria del sì, deve esserci invece consapevolezza che ognuno dei soggetti citati da solo non potrà completare l’opera: il rischio sarebbe la vanificazione del risultato referendario. Un esempio per tutti ? I tentativi governativi e non solo di svuotare il referendum per l’acqua pubblica, l’acqua bene comune, vinto l’anno scorso a giugno cercando in ogni modo di voler privatizzare il settore con la scusa di risanare le finanze degli enti locali. 
 

----

Troppe domande sul futuro dei rifiuti


Il referendum del 18 novembre ha sancito che in Valle d’Aosta non si potranno trattare i rifiuti a caldo. E’ il responso dell’espressione democratica dei valdostani e in tale direzione si è tenuti ad andare. Ad un mese dal referendum però certi aspetti poco chiari si delineano meglio. Emerge che per alcuni il voto è stato occasione per manovre politiche che nulla avevano a che fare con i rifiuti: il caso di Laurent Viérin è probabilmente solo la punta dell’iceberg. Depurando il quadro referendario dagli usi impropri che ne sono stati fatti e concentrandosi sul contenuto essenziale, la scelta tra trattamento a caldo e trattamento a freddo dei rifiuti, non si deve dimenticare che Valle Virtuosa e il Comitato del «Sì» hanno assunto degli impegni ben precisi nei confronti del popolo valdostano: sono stati garantiti non più di 5000 tonnellate all’anno di rifiuti residui da mettere a discarica, costi del trattamento al massimo di 80 milioni di euro per 20 anni, a fronte dei 225 previsti col sistema a caldo, chiusura del ciclo in Valle d’Aosta, senza portare nulla fuori. Tutto questo è stato affermato, scritto e si può anche rivedere nel filmato predisposto da Valle Virtuosa. All’indomani del referendum, quando tracciare il percorso del trattamento dei rifiuti in Valle è diventato onore e onere di chi l’ha vinto, i toni sembrano diventati molto più cauti: dobbiamo conoscere, capire,…quali e quanti rifiuti…, la frazione residua rimane un problema… Un altro aspetto che appare contraddittorio è la raccolta porta a porta, sostenuta dai referendari come premessa indispensabile per aumentare la differenziata. Si può leggere su «La Stampa» di martedì 18 dicembre che Saint-Cristophe, Comune di cui è vice sindaco Chantal Certan che, come segretario di Alpe, è stata grande sostenitrice del «sì», va invece avanti con i progetti di raccolta stradale. «Ma metteremo le tesserine», afferma la Certan. Anche il Comune di Ayas ha scelto i molok, «niente porta a porta» perché ritiene il sistema inadatto ad una realtà turistica dove l’andamento della produzione dei rifiuti è troppo variabile nel corso dell’anno . Ma quante altre realtà turistiche ci sono in Valle d’Aosta? La Valle è una regione turistica. E se si dovesse alla fine scoprire che i numeri garantiti da valle Virtuosa sono frutto di scenari di fantasia, che i costi saranno molto più alti e ci saranno molti più residui di quanto affermato? Che valore avrebbe ancora una scelta fatta basandosi anche su premesse inattendibili e promesse irraggiungibili? Lo vedremo, spero comunque che non sia così, che chi si è assunto degli impegni lo abbia fatto responsabilmente e con la certezza di riuscire a rispettarli nell’interesse di tutta la popolazione valdostana.

GIUSEPPE BÉTHAZ 
SAINT-MARCEL  
La Stampa 3.1.2013  


 


.Condividi con facebook

2 gennaio 2013

PER FAVORE SI! - PER FAVORE NO!

Conneth the moment, conneth the man. 



Nell'ora decisiva, chi ha la responsabilità si rivelerà all'altezza della situazione.


Per Favore ...
http://patuasia.com/2013/01/02/per-favore-no/


.Condividi con facebook

CONSUMO DEL SUOLO IN VDA. PUBBLICARE I DATI PER OGNI COMUNE...

http://www.vallevirtuosa.it

Superficie agricola, la riduzione continua. cemento ovunque ... 



In Valle d'Aosta, come nel settore trasporti pubblici sono state adottate scelte inconsistenti e di nessuna prospettiva... 

Guardate la cintura di Aosta!


Condividi con facebook