7 giugno 2010

CONVEGNO: DIFENDERE L'ACQUA COME BENE COMUNE

Difendere l’acqua come bene comune.

Resistere all’accaparramento privato dell’oro blu e gestire in modo sostenibile i beni pubblici.

Aosta, salone regionale - 10 giugno 2010 / h. 21,00

Ugo Mattei
Professore ordinario di diritto civile all’Università di Torino
Componente della Commissione Rodotà e promotore
dei quesiti referendari contro la privatizzazione

Roberto Louvin
Capogruppo regionale di ALPE

Carlo Perrin
Coordinatore Regionale di ALPE

Raccolta firme per il referendum abrogativo del decreto legge che, di fatto, privatizza l’acqua e la sua gestione. ma cosa c’entra questo con i rifiuti?
Gli italiani sono i terzi consumatori al mondo di acqua in bottiglia. Con 204,8 litri pro-capite bevuti nel 2007, risultano i primi consumatori tra i paesi industrializzati. (fonte: Etica ed Economia). L’80% dell’acqua viene venduta in bottiglie di plastica che si trasformano in rifiuti poco tempo dopo essere state acquistate. Occorrono 365.000 tonnellate di Pet per fabbricare le bottiglie di plastica dell’acqua consumata in un anno dagli italiani.

Solo il 35% viene riciclato: cosa che comunque comporta un costo ambientale dato che le ex bottiglie vanno trasportate, lavate, sminuzzate, rifuse. Per il 65%, la plastica delle bottiglie d’acqua finisce in discarica o, peggio, viene bruciata negli inceneritori.

Cosa possiamo fare?

1)Bere acqua del rubinetto, che nella maggior parte dei casi è qualitativamente migliore di quella in bottiglia.

2)Usare borracce o bottiglie riutilizzabili quando si esce di casa.

3)Ordinare acqua del rubinetto quando si va al ristorante. Esiste un elenco sul sito Altreconomia che segnala i ristoranti di tutta Italia che servono acqua del rubinetto. E’ possibile anche segnalare chi la offre e chi no. Un modo per pubblicizzare gli esercizi virtuosi e “punire” quelli meno.

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Anne Le Strat della municipalità di Parigi sarà a Vicenza Giovedi' 24 Giugno ore 20.00 per un dibattito all' interno di FESTAMBIENTE VICENZA>>>

www.festambientevicenza.org

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6 giugno 2010

FAVOREVOLI A PROPORRE DELIBERE COMUNALI DI INDIRIZZO VERSO "RIFIUTI ZERO"

Esempio di delibera da adottare a livello comunale per intraprendere il percorso verso l'opzione “Rifiuti Zero” entro l'anno 2020 stabilendo specifici livelli di raccolta differenziata >>>

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A livello internazionale molte città hanno assunto il percorso verso “rifiuti zero” alla data del 2020 attraverso la definizione di atti deliberativi e di concreti strumenti operativi volti a scoraggiare l’incremento dei rifiuti e lo smaltimento in discarica e volti a favorire, oltre ad iniziative di generalizzata estensione della raccolta differenziata, anche la “responsabilità estesa dei produttori” con la quale coinvolgere fattivamente il “mondo produttivo” nell’assunzione di “produzioni sempre più pulite ed in grado di “incorporare” i costi ambientali delle merci prodotte

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Le città coinvolte in questo percorso sono decine in varie parti del mondo quali la California (S. Francisco, Oakland, Santa Cruz, Berkley) l’Australia (Camberra e la regione sud occidentale del Paese), della Nuova Zelanda, del Canada (Nuova Scozia, Columbia Britannica), la città di Buenos Aires, alcune città del Regno Unito, in Italia di grande utilità l'esperienza di Capannori in provincia di Lucca.

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Rifiuti: più li pesi meno sprechi >>>


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Trame e film di interesse presenti al Film-festivalAmbiente - Torino 2010

Una scomoda verità >>>

L'undicesima ora >>>
The cove >>>

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Curitiba: la capitale dello stato del Paraná e il più grande agglomerato urbano del sud del Brasile.

Ogni famiglia ottiene in cambio di 4 chili di rifiuti differenziati, 1 chilo di frutta o verdura, acquistata dal comune dai contadini locali per sostenere la produzione delle aziende agricole del territorio. Oppure con i ticket si possono ottenere generi di prima necessità derivanti dai surplus stagionali comprati a basso prezzo dall'amministrazione.

Il programma è rivolto anche ai bambini, che al posto di materiali da riciclo ottengono giocattoli, dolci o attrezzatura per la scuola. Inoltre, il “telefono della solidarietà” favorisce la raccolta di mobili ed elettrodomestici usati, riparati da artigiani, e rivenduti a basso prezzo o regalati a persone con problemi economici.

Soluzioni ingegnose a problemi comuni di spreco e inquinamento, che permettono di sgombrare i rifiuti dagli spazi più difficili da raggiungere, e di migliorare l'igiene e l'alimentazione nei quartieri più poveri.

Frutta e verdura in cambio di raccolta differenziata
Ogni famiglia ottiene in cambio di 4 chili di rifiuti differenziati, 1 chilo di frutta o verdura, acquistata dal comune dai contadini locali
Oggi Curitiba ha un livello di raccolta differenziata dei rifiuti urbani pari a circa il 70% della spazzatura prodotta, il cui ricavato è reinvestito per la città, attraverso programmi di utilità sociale. I centri di smistamento, realizzati a loro volta con materiali di recupero, contribuiscono ulteriormente all’integrazione sociale occupando lavoratori disagiati o disabili.

Dopo trent’anni d’interventi di buona amministrazione e di "vera" partecipazione democratica, Curitiba rappresenta una fabbrica vivente di progetti che affrontano con decisione ed efficacia i problemi di sostenibilità, prevenzione alle malattie, mobilità e integrazione sociale tipici di una metropoli, ma che inspiegabilmente risulta essere un modello di sviluppo poco conosciuto al di fuori dei confini brasiliani e dei libri di urbanistica.

Per saperne di più >>>




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4 giugno 2010

SMALTIMENTO RIFIUTI: CONVEGNO MONOTEMATICO E A SENSO UNICO!

Chi leggerà i nomi dei relatori e/o invitati al convegno promosso dalla Regione Autonoma Valle d'Aosta sulle problematiche connesse alla pirolisi e alla gassificazione previsto per il 18 giugno 2010 si renderà subito conto del tipo di incontro previsto.

Il taglio prettamente divulgativo dovrà consentire di "vendere" il nuovo prodotto all'opinione pubblica. Di sicuro saranno preparate pagine e pagine di veline sull'argomento. Insomma un vero proprio diluvio di notizie sui mezzi di informazione locale. In fondo poco importa che ancora nessun organo di informazione ha permesso un confronto alla pari tra i due scenari in competizione. Anche qui solo promesse ma nessun atto concreto è seguito. Noi siamo sempre pronti!

Ovviamente alla tavola rotonda mancheranno, in quanto non invitati, gli imprenditori e gli esperti del recupero-riciclo-riuso. Guarda caso saranno in prima fila solo esperti o componenti che prima o poi lavoreranno, (che combinazione!) proprio per le ditte che costruiranno le famose “macchine magiche” dai costi ancora molto ma molto nebulosi...
Circolano già notizie di una nuova società (con annesso nuovissimo consiglio di amministrazione) pronta a dare il via alla costruzione ai nuovi impianti necessari.

Di sicuro i valdostani pagheranno i costi delle "nuove" macchine onnivore e alimentate a rifiuti. Pochi ancora sanno che per farle funzionare saranno necessarie alte quantità di energia (gas metano, gpl o energia elettrica poco cambia...) tanto una volta vendute qualcuno di sicuro pagherà... e poi mica possiamo fare la figura di un nuovo trenino Pila-Cogne!

Ovviamente tra le tante consulenze o inviti che la Regione Valle d'Aosta ha commissionato negli ultimi anni (invito qualche nostro lettore ad inviarci l'elenco dettagliato) non una volta è stato invitato Paul Connett oppure Gianluigi Salvador, esperti a vario titolo di rifiuti e riciclo dei materiali.

Appaiono, invece, ampiamente condivisibili le linee guida che stanno alla base dell'iniziativa: ridurre la produzione di rifiuti, garantire un efficiente servizio di raccolta e smaltimento, massimizzare il recupero di risorse materiali, ridurre i volumi residui di rifiuti da depositare in discarica. Anche le altre priorità indicate ci trovano perfettamente concordi. Vale la pena elencarle perchè valgono per tutti i sistemi di trattamento dei rifiuti: minimizzazione della produzione dei rifiuti (prevenzione), riutilizzo, recupero e riciclaggio di materiali, recupero di energia,
deposito sicuro e sostenibile sul terreno.


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Ecco un percorso ragionevole e percorribile senza sprechi di risorse pubbliche e l'utilizzo di "macchine magiche" >>>


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2 giugno 2010

"NON DECISIONI" NEGLI ULTIMI CINQUE ANNI . ECCO IL PERCORSO DA INTRAPRENDERE!

Gestione rifiuti in Valle d’Aosta: un dossier da riaprire.
Mentre non solo la comunità scientifica ma anche gli economisti riconoscono l’utilità sociale, ambientale ed economica della strategia nota come “Rifiuti Zero”, improntata al riciclo totale, in Valle d'Aosta si continua a perseguire la vecchia strada del ciclo integrato e della “distruzione” dei rifiuti con aumento dei costi sui cittadini (TIA o TARSU che sia), oltre che dei costi ambientali e sanitari.
In Valle d’Aosta la scelta politica seguita fino ad oggi è quella di garantire il business a chi produce o gestisce i nuovi impianti. Non sono state prese in considerazione le nuove alternative concrete, efficaci e ormai collaudate positivamente sia in termini ambientali che sanitari ed economici.
E' possibile ancora oggi modificare lo status quo, fermando la costruzione del gassificatore o pirogassificatore e rivedendo il relativo Piano regionale.
Solo se i cittadini potranno conoscere i fatti e i dati in modo completo sarà possibile cambiare strada creando occupazione, risparmio di denaro pubblico, riducendo le tasse e recuperando materia.
In Italia, il paese con più sanzioni da parte dell’Unione Europea in tema di rifiuti, si è abilmente cambiato il senso delle parole e, come dice Paul Connett (consulente Onu per la questione rifiuti), con una politica corrotta si pretende di usare “macchine magiche” (termovalorizzatori, gassificatori, torce al plasma, ecc...) per chiudere il ciclo dei rifiuti, senza organizzare una raccolta differenziata di qualità.


Nuovi studi: il rapporto IEFE Bocconi 2010

Nelle scorse settimane è stato pubblicato il rapporto dell’IEFE dell’Università Bocconi sull’analisi economica della gestione rifiuti. Si tratta di un raffronto completo tra i vari metodi e le diverse strategie. Questo studio evidenzia come non sia puramente una questione di natura ambientale bensì economica, la necessità di puntare su riduzione, riuso, riparazione e ricerca di miglioramento dei prodotti di scarto e quindi sulla strategia “Rifiuti Zero”.


Il cattivo esempio valdostano. Cosa vogliono fare a "Palazzo regionale"...

In Valle d'Aosta, invece di valutare i dati ed i fatti si tira diritto per costruire le “macchine magiche” che rendono solo a chi le costruisce e le gestisce, a discapito delle casse pubbliche, delle tasche dei cittadini e dei costi ambientali e sanitari.

Il “ciclo integrato” scelto della Regione Valle d’Aosta propende verso la strada della gassificazione o pirogassificazione. Costruire questo mix tecnologico costerà alla comunità, sia in termini economici (oltre 50.000.000 di Euro ?) sia in termini di salute. Il gestore costruirà gli impianti, i valdostani pagheranno la raccolta dei rifiuti all'impresa incaricata e sosterranno anche i costi di macchine voraci da alimentare a rifiuti.



La raccolta differenziata spinta si può fare anche in Valle d’Aosta.

Le alternative ci sono e sono collaudate, non solo negli USA o a San Francisco, portata ad esempio da Paul Connett, ma molto vicine a noi, in Italia. Si tratta di miriadi di comuni che hanno puntato sulla raccolta differenziata raggiungendo percentuali del 80-90%, smentendo nei fatti il concetto secondo cui raccolta differenziata significa aumento dei costi. Due esempi concreti: il Centro di Vedelago e la Cooperativa sociale Apas di Palermo.


Paul Connett, il percorso “Rifiuti Zero” e alcune domande ancora senza risposta.


Paul Connett, quando è stato in Valle d'Aosta, ha ribadito quale sia il percorso corretto, cioè il percorso “Rifiuti Zero”.
Ci chiediamo perché il Governo regionale e la Terza commissione regionale abbiano stabilito che a Brissogne non c’è posto per il Centro riciclo di Vedelago, mentre quello per il gassificatore o pirogassificatore c’è?
Perché tra le tante consulenze che la Regione Valle d'Aosta che negli ultimi anni ha commissionato non ha mai pensato di darne una a Paul Connett? Come mai su questi temi non sono stati fatti dei dibattiti pubblici, coinvolgendo gli imprenditori e gli esperti del recupero-riciclo-riuso anziché solo commissioni di esperti con componenti che, prima o poi lavorano, guarda caso, proprio per le ditte che costruiscono le “macchine magiche”?



Le strade alternative ci sono e si possono attuare.
Proprio partendo dal rapporto IEFE Bocconi 2010 è possibile confrontarsi dando ai cittadini le informazioni necessarie per valutare la situazione e fare in modo che i loro rappresentanti nei Comuni compiano scelte consapevoli ed eque. Si può procedere su questa strada senza ulteriori perdite di tempo e senza correre il rischio di intraprendere strade costosissime di difficile realizzazione.

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Esempi da imitare.

Il comune di Capannori ha ricevuto nei giorni scorsi la segnalazione per il "Premio "Toscana ecoefficiente" 2009-2010 per la realizzazione di tre progetti: la Via dell'acqua, l'adesione alla strategia 'Rifiuti Zero' e i distributori dei detersivi alla spina.


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31 maggio 2010

IN ATTESA DELLE PRIME INDICAZIONI DEL RESPONSABILE UNICO DEL PROCEDIMENTO ...

Riceviamo e ben volentieri pubblichiamo:

Con la pirolisi in assenza di ossidazione si corona il sogno di abolire la logica (vecchia) degli inceneritori.

Il dissociatore molecolare situato a Peccioli (Pisa) è il primo impianto in Europa di “Dissociazione Molecolare” dei rifiuti solidi urbani.

Il dissociatore di Peccioli è un impianto a emissioni zero, in grado di gassificare i rifiuti a bassa temperatura e senza bruciarli, ottenendo da una parte un gas (molto pulito) detto “syngas”, disponibile per la produzione di energia elettrica e calore, dall’altra ceneri inerti e materiali preziosi recuperabili e riciclabili quali metalli e vetri.

Il dissociatore molecolare installato presso l’impianto di smaltimento integrato dei rifiuti di Peccioli, loc. Legoli, in Provincia di Pisa, è progettato per trattare appena cinque tonnellate di rifiuti solidi urbani al giorno, in quanto destinato alla “sperimentazione” e alla dimostrazione controllata.

La natura dei processi di gassificazione discontinua a bassa temperatura non consente la formazione di diossine ed altre sostanze pericolose.

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Il funzionamento o meglio l'evoluzione della tecnologia della pirolisi.

Sostanzialmente l’immondizia non viene bruciata con una fiamma viva. Si ha una combustione a 400 gradi, in un contenitore nel quale c’e' pochissimo ossigeno. Una combustione lenta, i rifiuti impiegano 24 ore a carbonizzarsi.

A bassa temperatura i metalli non fondono, non c’e' dispersione nei fumi e quindi i metalli restano nella cenere prodotta e sono successivamente recuperabili e riutilizzabili come materia prima.

In questo modo si azzerano le micro polveri e le nano polveri e diminuiscono drasticamente le emissioni nocive che successivamente vengono abbattute completamente nel processo di depurazione del gas emesso.

Alla fine del processo di lavaggio si ottiene gas combustibile che viene bruciato in un generatore. Il gas di combustione viene poi ulteriormente filtrato in uscita.

Nella dissociazione molecolare si ha un processo di per se' molto meno inquinante e il lavaggio del gas prodotto e' interno al processo in quanto se il gas non viene completamente depurato da impurita' danneggia il generatore a turbina di elettricita'.

Oggi gli inceneritori stanno provocando migliaia di casi di tumori a causa delle diossine e delle nanopolveri emesse. Parliamo di un numero impressionante di morti.


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altri dati trovati in rete sull'argomento:

Peccioli (PI): Nasce il primo "dissociatore molecolare"

Visita all'impianto di dissociazione molecolare dei rifiuti di Husavik, Islanda

Brochure e gli atti del Convegno sulla dissociazione molecolare (Lucca 21/10/2006)

Scheda tecnico-economica dell'impianto di dissociazione molecolare (pdf 2,5 Mb)

Rapporto conclusivo della Commissione Interministeriale per le migliori tecnologie di gestione e smaltimento dei rifiuti (pdf 65 Kb)

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Cinque proposte concrete per ridurre i rifiuti in discarica:

1) raccolta della frazione organica per mercati, ristoranti, case di cura, scuole con il sistema 'porta a porta'

2) vendita di acqua minerale naturale in bottiglie di biopolimero

3) eliminazione dell’acqua minerale in bottiglia negli ospedali e nelle case di riposo

4) estensione dei "fontanelli ad alta qualità"

5) vendita all’interno dei supermercati di prodotti alla spina come detersivi, latte, vino e pasta








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26 maggio 2010

COMUNI IN VDA: OLTRE VENTI I CONSIGLIERI SENSIBILI AD UN CORRETTA GESTIONE RIFIUTI

ECCO GLI ELETTI NEI CONSIGLI COMUNALI CHE HANNO SOTTOSCRITTO L'APPELLO/IMPEGNO AD UNA CORRETTA GESTIONE DEI RIFIUTI

Comune di Aosta

Carlo Curtaz
Iris Morandi
Dina Squarzino
Mario Vietti
Gianpaolo Fedi
Loris Sartore
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Paolo Momigliano Levi

Comune di Brissogne
Piero Zulian

Comune Etroubles
Massimo Tamone

Comune Champorcher
Fausta Baudin

Comune Saint Christophe
Chantal Certan
Marco Gheller

Comune Arvier
Sara Patat

Comune St. Marcel
Artaz Lara
Bertholin Luca
Gallizioli Erika
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Gianfranco Droz


Comune Pont St. Martin
Yeuillaz Cleta
Arvat Marialba
Bosonin Irene

Comune Saint Oyen
Davide Proment

Comune Valtournenche
Roberto Avetrani

Comune di Verrès
BELOTTI Marilena
BAISOTTI Pietro
BRUNA Luigi



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16 maggio 2010

AOSTA MALTRATTATA: AMICI DEL VIALE ADERISCE ALL'INIZIATIVA

NOI PARTECIPEREMO E VOI?

Dicono che Aosta dorma, può darsi...
Altri dicono che è più sveglia che mai...


In questi ultimi anni è tutto un fiorire di comitati di quartiere, raccolta firme, incontri pubblici. Forse gli aostani si sono stancati di decisioni calate dall’alto e vogliono partecipare attivamente alla vita della loro città.

Vogliamo anche noi segnalare la nascita di una nuova iniziativa nata dai cittadini.

Ecco come descrive la simpatica iniziativa il suo promotore il cittadino Stefano Vecchi:

”Io e sicuramente ANCHE VOI che leggete, siamo stufi di lamentarci senza costrutto e vogliamo invece che i problemi della nostra città vengano NOTATI, PRESI IN CONSIDERAZIONE e RISOLTI. Ecco alcuni esempi concreti:
- I marciapiedi di tutta Aosta fanno SCHIFO?
- E’ IMPOSSIBILE circolare in bicicletta?
- I motorini con le marmitte taroccate ci SPAPPOLANO i timpani?
- Nel sottopassaggio ferroviario si NUOTA e si SCIVOLA anziché poter camminare?


Allora scriviamo brevemente alcune righe per illustrare il problema che si intende porre in evidenza, firmiamole con i nostri nomi e cognomi e inviamole agli organi competenti. Il consiglio è di inviare preventivamente il tutto alla seguente mail: aostamaltratta@gmail.com.

La lettera deve essere chiara, non offensiva ma decisa, precisa, anche ironica se lo ritenete. Aggiungete se ritenete foto, disegni e collegamenti web.

Una lettera basta? Per mia esperienza, no.

In caso di mancata risposta soddisfacente dalle Autorità competenti entro un ragionevole lasso di tempo (15gg), il destinatario avrà un SOLLECITO giornaliero per via elettronica da aostamaltratta@gmail.com che ci rappresenta come gruppo.

In pratica chiunque intenda segnalare problemi o disservizi può scrivere una lettera e mandarla a aostamaltrattata@gmail.com che provvederà a inoltrarla a tutti voi in Ccn.

Ognuno può integrare la nota con correzioni, precisazioni e aggiunte in modo da ricevere la condivisione di tutti i partecipanti alla iniziativa.

Aostamaltrattata quindi spedirà la lettera, corredata da tutte le firme, ai destinatari individuati caso per caso.

Partecipando a questa azione civica di solidarietà contribuiremo a FAR VALERE I NOSTRI DIRITTI DI CITTADINI e a vivere la città in modo più sereno.

Facendo gruppo forse riusciremo a far sì che le nostre proposte e segnalazioni vengano prese in considerazione e i nostri problemi risolti.

Il GRUPPO non esiste se NON CI SEI ANCHE TU!.



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11 maggio 2010

GESTIONE RIFIUTI IN VALLE D'AOSTA: UN DOSSIER DA RIAPRIRE

Riceviamo e ben volentieri pubblichiamo:

Gestione rifiuti in Valle d’Aosta: un dossier da riaprire.

Mentre non solo la comunità scientifica ma anche gli economisti riconoscono l’utilità sociale, ambientale ed economica della strategia nota come “Rifiuti Zero”, improntata al riciclo totale, in Valle d'Aosta si continua a perseguire la vecchia strada del ciclo integrato e della “distruzione” dei rifiuti con aumento dei costi per i cittadini (TIA o TARSU che sia), oltre che dei costi ambientali e sanitari. In Valle d’Aosta la scelta politica seguita fino ad oggi è quella di garantire il business a chi produce o gestisce i nuovi impianti. Non sono state prese in considerazione le nuove alternative concrete, efficaci e ormai collaudate positivamente sia in termini ambientali che sanitari ed economici. Abbiamo ancora tempo per modificare le scelte fatte, fermando la costruzione del gassificatore o pirogassificatore e rivedendo il relativo Piano regionale. Questo sarà possibile solo se i cittadini potranno essere informati sui fatti e i dati in modo completo. Cambiare strada è possibile creando occupazione, risparmio di denaro pubblico, riducendo le tasse e recuperando materia. Perché scegliere il peggio (o quanto meno il meno peggio) come strategia ad alto costo, quando si può avere il meglio con bassi costi? Quando si affronta la questione rifiuti si finisce nella peggiore ipocrisia e nella sudditanza alle grandi lobby che trascurano l’interesse generale.
In Italia, il paese con più sanzioni da parte dell’Unione Europea in tema di rifiuti, le lobby hanno abilmente cambiato il senso delle parole e, come dice Paul Connett (consulente Onu per la questione rifiuti), con una politica corrotta si pretende di usare “macchine magiche” (termovalorizzatori, gassificatori, torce al plasma, ecc...) per chiudere il ciclo dei rifiuti, senza organizzare una raccolta differenziata di qualità. A livello regionale, nei piani energetici si parla del trattamento dei rifiuti come principale fonte di energia rinnovabile su cui puntare. Questa scelta è scellerata, sia sotto il profilo economico, sia sotto quello della salute dei cittadini.

Nuovi studi: il rapporto IEFE Bocconi 2010
Nelle scorse settimane è stato pubblicato il rapporto dell’IEFE della Bocconi sull’analisi economica della gestione rifiuti. Si tratta di un raffronto completo tra i vari metodi e le diverse strategie. Questo studio evidenzia come non sia puramente una questione di natura ambientale bensì economica (soprattutto alla luce della crisi di sistema che si sta attraversando, ma anche rispetto al costo sanitario nel lungo periodo), la necessità di puntare su riduzione, riuso, riparazione e ricerca di miglioramento dei prodotti di scarto e quindi sulla strategia “Rifiuti Zero”.


Il cattivo esempio valdostano. Cosa vogliono fare.

In Valle d'Aosta, invece di valutare i dati edi fatti si tira diritto per costruire le “macchine magiche” che rendono solo a chi le costruisce e le gestisce, a discapito delle casse pubbliche, delle tasche dei cittadini e dei costi ambientali e sanitari. Il “ciclo integrato” scelto della Regione Valle d’Aosta propende verso la strada della gassificazione o pirogassificazione (anche cambiando nome alla “macchina magica” la sostanza non cambia). Costruire questo mix tecnologico costerà alla comunità, sia in termini economici (oltre 50.000.000 di Euro e il preannunciato aumento delle tasse ai cittadini), sia in termini di salute. Il gestore costruirà gli impianti, i valdostani pagheranno la raccolta dei rifiuti all'impresa incaricata e sosterranno anche i costi di macchine voraci da alimentare a rifiuti. Non è infatti un caso che in Valle d'Aosta i progetti di potenziamento della raccolta differenziata approvati prevedono una raccolta ancora di bassa qualità (così, i contributi CONAI saranno decurtati e la fatica dei cittadini mal ricompensata). Questo è il ciclo integrato valdostano!

Le alternative ci sono e sono collaudate.
Non solo nella lontana San Francisco, portata ad esempio da Paul Connett, ma molto vicine a noi, in Italia. Si tratta di miriadi di comuni che hanno puntato sulla raccolta differenziata raggiungendo percentuali del 80-90%. Tutto ciò smentisce nei fatti il concetto secondo cui tanta raccolta differenziata significa aumento dei costi! E ci sono due esempi: il Centro di Vedelago dell’imprenditrice Carla Poli e la Cooperativa sociale Apas di Palermo, che dimostrano che la partita rifiuti, fuori dal ciclo integrato e centrata sulla strategia di Rifiuti Zero non solo è possibile, ma anche occasione di risparmio per le casse pubbliche, per i cittadini, fonte di nuova occupazione e di salvaguardia della salute e delle risorse. Il Centro di Vedelago ha dimostrato che i rifiuti sono in realtà una risorsa che può rendere dal punto di vista economico. La Cooperativa Sociale Apas di Palermo ha dimostrato che si può creare occupazione, soprattutto per i soggetti disagiati, raggiungendo altissimi livelli di raccolta differenziata. I rifiuti conferiti alle piattaforme per il recupero-riuso-riciclo non sono un costo per le casse pubbliche e per i cittadini, bensì un guadagno, in quanto costituiscono di fatto materia prima.
Qualcuno può obiettare che in Valle d'Aosta la raccolta differenziata spinta non si può fare per due ragioni: perché costa troppo e perché i valdostani non la vogliono fare. La risposta che si può dare è la seguente:
- la raccolta differenziata “porta a porta” la reggono le casse di piccoli comuni da 15 mila abitanti e quindi la può sostenere tranquillamente anche un comune più grande;
- la raccolta differenziata non è un costo ma un'entrata in quanto recupera materia prima che si vende per il riciclo-recupero-riuso;
- la raccolta differenziata può anche essere realizzata su larga scala come “indifferenziata”, adottando successivamente un semplice impianto di smistamento;
- parte dei costi per una vera differenziata “porta a porta” avrebbero una ricaduta sociale in quanto si creerebbe nuova occupazione;
- i cittadini risparmierebbero, anche molto, su quanto oggi (e domani con il nuovo impianto di Brissogne) pagano in tasse al proprio Comune o alla Regione.

Se i Valdostani venissero a conoscenza che al posto di una “macchina magica” che brucia risorse (naturali ed economiche) e rischia di seminare sostanze cancerogene sulle loro teste, vi è la possibilità di creare un centro come quello di Vedelago ed un sistema che dà occupazione (magari con cooperative sociali come la Apas), sarebbero certamente favorevoli ad una scelta alternativa.

Paul Connett, quando è stato in Valle d'Aosta, ha ribadito quale sia il percorso corretto, cioè il percorso “Rifiuti Zero”.

Ci chiediamo perché la Terza commissione regionale abbia invece stabilito che a Brissogne non c’è posto per il Centro riciclo di Vedelago, mentre quello per il gassificatore o pirogassificatore c’è?
Perché tra le tante consulenze che la Regione Valle d'Aosta ha commissionato in passato non ha mai pensato di darne una a Paul Connett?
Perché nonsono tenuti in conto i suggerimenti di Gianluigi Salvador, esperto di rifiuti, che ha formalizzato in più occasioni la possibilità di gestire a Riciclo Totale l'intero ciclo dei rifiuti?
E ancora, come mai su questo tema non sono stati fatti dei dibattiti pubblici, coinvolgendo gli imprenditori e gli esperti del recupero-riciclo-riuso anziché solo commissioni di esperti con componenti che prima o poi lavorano, guarda caso, proprio per le ditte che costruiscono le “macchine magiche”?


Le alternative ci sono e si possono attuare.

Queste prevedono un guadagno per le casse pubbliche, per la salute dei cittadini, e riducono i margini di business di ciò che sta dietro al mercato dei rifiuti. Adesso, proprio partendo dall'ultimo studio in materia (il citato rapporto IEFE Bocconi 2010), è possibile confrontarsi pubblicamente, dando ai cittadini le informazioni necessarie per valutare e ai loro rappresentanti dei cittadini nei Comuni di compiere scelte consapevoli ed eque. Si può procedere su questa strada senza perdere tempo ulteriore, oppure si dica chiaramente che la scelta delle “macchine magiche” a Brissogne si fa perché conta più il business di alcuni, rispetto al risparmio di risorse naturali e di soldi pubblici, e alla salute e alla dignità dei cittadini.

Andrea Piccirilli - Aosta


Per ulteriori informazioni visita il sito del Comitato Rifiuti Zero Vda
Per scaricare il nuovo rapporto visita il sito www.iefe.unibocconi.it
Per scaricare il rapporto Ispra 2009 sui rifiuti visita il sito >>>



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27 aprile 2010

CANDIDATI ATTENTI AD UNA CORRETTA GESTIONE DEI RIFIUTI

SI, MI IMPEGNO, UNA VOLTA ELETTO ALLA CARICA DI CONSIGLIERE O SINDACO NEL MIO COMUNE

- a dare attuazione pratica ai principi di prevenzione, riduzione, riuso e riciclo dei rifiuti, così come previsto dalla normativa comunitaria e nazionale, anche attraverso progetti educativi rivolti alle cittadinanze e con il coinvolgimento degli enti locali verso il riciclo totale;

- ad avviare un programma di lavoro teso alla definizione di politiche rivolte al mondo imprenditoriale orientate alla trasformazione e contenimento delle attività produttive improntate allo spreco (prodotti in scadenza, utilizzo di imballaggi inquinanti, sottoprodotti di lavorazione, ecc);

- ad adottare modalità di raccolta differenziata che portino a superare di almeno il 5% i valori previsti dalla legge regionale vigente, in modo da far diventare i comuni della Valle d'Aosta un modello da seguire, anche per l’attività di recupero dei materiali;

- ad incentivare il compostaggio domestico e quello collettivo.

- a promuovere la costruzione di un centro di compostaggio regionale anche aderendo ufficialmente e diffondendo la petizione promossa dal Comitato rifiuti Zero Valle d'Aosta

- ad escludere sistemi di combustione e cocombustione dei rifiuti ed in ogni caso ad attivare, in via preventiva, una comparazione pubblica e trasparente tra tutti gli scenari possibili.


SCARICA QUI >>> IL DOCUMENTO, FIRMALO E INVIALO VIA MAIL ALLE ASSOCIAZIONI >>>

Ecco il testo inviato ai movimenti politici presenti in Valle d'Aosta.
Al Signor Segretario/Presidente
del Movimento/Partito ________________________
Oggetto: Materiali da riciclo - Rifiuti - Iniziative di sensibilizzazione.
Il Comitato Amici del Viale della Pace unitamente alle associazioni Legambiente Vda, Codacons Vda, Diritto al Futuro, Comitato Rifiuti Zero vda ha attivato una serie di iniziative di sensibilizzazione tra cui una dichiarazione rivolta a tutti i 1932 candidati alle prossime elezioni comunali. Con l’occasione si chiede cortesemente di voler consegnare o inviare a tutti i candidati il modulo allegato. Solo la restituzione della copia firmata ad una delle associazioni proponenti permetterà l’inserimento del nominativo nell’elenco dei candidati sensibili ad una corretta gestione del ciclo dei rifiuti.

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Ecco i nomi dei candidati che hanno sottoscritto la dichiarazione per una corretta gestione dei rifiuti

Comune di Aosta

Alpe


Carlo Curtaz Eletto
Iris Morandi Eletta
Dina Squarzino Eletta
Mario Vietti Eletto
Gianpaolo Fedi Eletto
Loris Sartore Eletto


Patrizia Nuvolari
Andrea Piccirilli
Ilio Viberti
Fabio Armand
Ruggero Balduzzi
Marco Bich
Sonia Chabod
Ornella Cheillon
Sara Desandre
Paola Iammarino
Maria Grazia Lumetta
Liliana Cornaz Malagutti
Sergio Gal
Francesco Milleret
Walter Pivato
Gabriele Scattolin
Pietro Varisella
Anna Maria Torrione


Sinistra per la città

Paolo Momigliano Levi Eletto

Walter Manazzale
Matteo Castello
Alessandro Pascale
Mario Badino
Matteo Amatori
Flavio Martino
Federico Cognetta
Stefano Peloso
Serenella Brunello
Alessandra Masseglia
Andrea Gorret
Grosso Sandro
Andrea Padovani

Italia dei Valori

Carla Joly
Marco Belardi
Vincenzo Bacca
Lucrezia Celentano
Adriano Curto
Marisa Christillin
Lucia Pison
Lucio Gino Celentano
Armando Mormile
Veronica Marazzato
Maria Pilade
Anna Maria Sicilia
Annarita Tomaselli
Lorella Vezza
Maurizio Zardo

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Candidati in altri comuni della Valle d'Aosta:
St. Vincent
Paolo Ciambi

Brissogne
Michel Chamen
Angelo Sulis
Piero Zulian


Etroubles

Massimo Tamone Eletto

Gignod
Ylenia Barmette

Champorcher
Fausta Baudin

Saint Christophe
Chantal Certan Eletta
Marco Gheller Eletto


Arvier
Sara Patat

Chatillon
Daisy Ussin


St. Marcel


Artaz Lara
Bertholin Luca
Ammendolia Alex
Blanc Paolo
Carapellotti Luigina
Cerise Marco
Démé Rosaura
Gallizioli Erika
Genna Giuseppe
Marcoz Liliana
Perri Angela

Lista 2
Gianfranco Droz Eletto


Pont St. Martin

YEUILLAZ Cleta Eletta
ARVAT Marialba,
BORGATO Stefano
BOSONIN Irene
FASANO Renzo
LUCCHESE Laura
PEROTTO GHI Elena
VIGNA LASINA Mattia


Saint Oyen

Davide Proment

Comune di Gressan
Claudio Latella

Valtournenche
Roberto Avetrani



Per leggere i nomi di tutti i 1932 candidati clicca lista candidati e poi il Comune >>>

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23 aprile 2010

CORRETTA GESTIONE RIFIUTI - DICHIARAZIONE DEI CANDIDATI ALLA CARICA DI CONSIGLIERE COMUNALE - VALIDA PER TUTTA LA VALLE

Stanno iniziando a pervenire le dichiarazioni da parte dei candidati alle cariche di consiglieri comunali / vice sindaco / sindaco dei vari comuni della valle.

A breve l'inserimento dei nomi e del relativo comune.

Collabora con noi alla raccolta delle firme per la petizione e la dichiarazione in merito alla corretta gestione dei rifiuti.

Firma e fai firmare al tuo candidato la dichiarazione per una corretta gestione dei rifiuti >>>

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http://www.regione.vda.it/amministrazione/delibere/ui/documento.aspx?vis=vis&tipo=d&id=571486

In esecuzione della deliberazione del Consiglio regionale 1117/2010-XIII, siano avviate da parte della Direzione ambiente dell’Assessorato territorio e ambiente le necessarie procedure ad evidenza pubblica, per la realizzazione e la gestione del nuovo impianto regionale che utilizzi il sistema di pirolisi e gassificazione, tenendo conto della
particolarità della tecnologia da individuare e della opportunità di ricorrere a soluzioni che garantiscano un giusto equilibrio dei costi e delle ricadute in termini tariffari sui cittadini valdostani;

- di nominare l’arch. Fulvio Bovet quale responsabile unico del procedimento ai sensi
dell’art. 10 del d.lgs. 163/2006 n. 163, il quale provvederà all’individuazione di esperti interni ed esterni all’Amministrazione regionale con compiti specialistici inerenti alla realizzazione, alla gestione, alla verifica ed al controllo delle varie fasi di realizzazione del servizio pubblico e garantendo l'integrazione dei diversi ambiti professionali coinvolti;

- di stabilire che, ai fini dell’individuazione della nuova tecnologia di trattamento dei rifiuti, siano predisposti a cura del responsabile unico del procedimento i necessari documenti tecnici ed amministrativi che dovranno definire tra l’altro:

a. la modalità di esecuzione del sistema innovativo;
b. la configurazione impiantistica prevista (opere civili, opere elettromeccaniche, presidi, ecc.);
c. le superfici necessarie e l’ubicazione prevista dell’impianto;
d. le caratteristiche impiantistiche principali ed il bilancio energetico complessivo del trattamento;
e. i costi di investimento;
f. la modalità di gestione dei flussi di rifiuti oggetto di trattamento nell’impianto
innovativo;
g. i quantitativi e le modalità di smaltimento dei rifiuti solidi e liquidi prodotti durante il trattamento;
h. i flussi, i quantitativi e le modalità di utilizzo del combustibile da rifiuto prodotto dal trattamento; le modalità gestionali;
i. i costi gestionali;

- di assicurare che gli elementi essenziali relativi ai dati indicati al punto precedente della presente deliberazione siano oggetto di intesa con la terza Commissione consiliare come stabilito dalla deliberazione del Consiglio regionale con deliberazione n. 1117/2010-XIII;

- di stabilire che, anche avvalendosi di esperti esterni all’Amministrazione regionale, la Direzione ambiente predisponga – entro il mese di dicembre 2010 - una proposta di programma di azioni volte alla riduzione e prevenzione nella produzione dei rifiuti, proseguendo nel frattempo a dare corso alle iniziative in essere.


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NULLA SI CREA, NULLA SI DISTRUGGE. TUTTO SI TRASFORMA!



IL PIROGASSIFICATORE E' “SPERIMENTALE”:

NON TUTTI I DATI SONO CERTIFICATI E SICURI

L'IMPIANTO È ASSIMILATO AGLI INCENERITORI.

I COSTI SONO ALTISSIMI

IDEE CHIARE NESSUNA



E NOI STIAMO A GUARDARE?



LE ALTERNATIVE MENO COSTOSE E RISPETTOSE DELL'AMBIENTE CI SONO.

FIRMA ANCHE TU LA PETIZIONE!

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ULTIME NOTIZE DA PALAZZO REGIONALE
Valle d'Aosta: l'impianto di trattamento dei rifiuti sarà complesso e saranno necessarie numerose professionalità anche esterne della pubblica amministrazione regionale... costerà ancora moltissimo anche in progettazione... L'arch. Fulvio Bovet (dirigente regionale del Servizio Ambiente) è stato nominato responsabile unico del procedimento. Non sono stati indicati i tempi massimi di esecuzione e nemmeno eventuali premi in caso di raggiungimento dei risultati... Chissà se intenderà stipulare anche apposita polizza assicurativa in previsione dell'avvio dell'impianto "sperimentale"



flussi e quantita di rifiuti

smalatimento dei liquidi prodotti durante il trattamento;


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Alcuni dati sul Centro Riciclo Vedelago e nuovi scenari per l'innovazione ambientale.

Gli impegni e le responsabilità di un'azienda si configurano non solo nei riguardi della clientela, ma anche dell'ambiente.

Ci sono oggi ampie opportunità tecniche e giuridiche per valorizzare i rifiuti. La gamma di materie prime secondarie si sta oggi allargando anche in Italia a interi settori industriali alimentati da materie prime originate dai rifiuti.

I rifiuti che non hanno caratteristiche sufficienti per essere direttamente utilizzati come materie prime secondarie subiscono un trattamento di riduzione, estrusione e granulazione ottenendo un granulato plastico di varie dimensioni atto ad essere impiegato nell'industria plastica di stampaggio e in edilizia.

Descrizione del Progetto complessivo
I capannoni hanno dimensioni e tipologia dettate dalle necessità delle lavorazioni, dei mezzi e degli impianti.
La loro ubicazione cerca comunque di attenuare l'impatto visivo nel territorio disponendo i due blocchi a livello inferiore della campagna circostante e staccati di circa 30 ml l'uno dall'altro.
Il piazzale è completamente pavimentato con una soletta di calcestruzzo armata e sagomata al fine di ricavare tutte le confluenze necessarie ad un ottimale controllo del deflusso delle acque piovane, raccolte in apposite griglie collegate al depuratore.
Sono previste aree verdi di filtro, aree adibite a parcheggio, aree di stoccaggio.
Le aree di stoccaggio dei materiali sfusi pronti per la consegna ( vetro, ferro, alluminio, legno, ecc.) sono costituite da vasche indipendenti realizzate in c.a. fuori terra.

La viabilità
L'accesso dei mezzi in arrivo e in partenza è in un solo senso di marcia.
Il numero limitato dei mezzi in uscita è dovuto alla riduzione volumetrica dei materiali effettuata in corso di lavorazione.
Pressatura e macinazione consentono di ridurre fino a un sesto il volume dei materiali plastici al fine di limitare il numero dei mezzi in circolazione e rendere economico anche il costo del trasporto.

Dati tecnici
Area a disposizione Mq.31.000 circa

Il bacino di utenza servito
Oltre ai Comuni della Provincia di Treviso al Centro consegnano le raccolte differenziate anche i Comuni della Provincia di Belluno e altri Comuni, per un bacino di utenza servito di circa 1.150.000 abitanti.
I conferimenti da aziende private, invece, provengono quasi totalmente da attività produttive della Provincia di Treviso.

Il quadro economico
Nella valutazione globale dell'impianto occorre tenere presente che lo stesso è stato studiato in funzione dei seguenti parametri economici:
• la potenzialità degli impianti è stata calcolata in relazione al bacino di utenza attualmente servito dal Centro Riciclo Vedelago, tenuto conto dell'aumento delle quantità di conferimento dovuto all'allargamento delle tipologie di rifiuto che trovano effettivo mercato di riutilizzo.
• L'inserimento dei due impianti di selezione consente un risparmio di gestione generale e un'economia di scala che si traduce in risparmio di costi per l'azienda e minor costo per i conferenti.
• L'attivazione dell'impianto di produzione del granulato plastico, pur tenendo conto dei costi di gestione, consentirà di trasformare il materiale di scarto non riutilizzabile in prodotto per l'industria plastica e per l'edilizia.
• L'effettiva possibilità di utilizzo del prodotto "sabbia sintetica" consente di intraprendere una forma alternativa di riciclo economicamente più conveniente rispetto alle soluzioni finora adottate e di minor costo per gli utilizzatori finali e nel rispetto delle disposizioni di legge.
• Le lavorazioni di riduzione volumetrica effettuate sui materiali, con risultati di riduzione fino a sei volte del volume per alcuni materiali, consentono di predisporre i carichi utili richiesti dagli impianti destinatari e, allo stesso tempo, minimizzano l'impatto viario per il minor numero di mezzi impiegati per il trasporto.
• La stessa considerazione può essere fatta per gli stoccaggi dei rifiuti pericolosi, conferiti al Centro in piccole quantità, custoditi fino al raggiungimento del carico utile per il trasporto agli impianti di trattamento.
• Le aziende medio - piccole che hanno la necessità di conferire modiche quantità di rifiuto prodotto o imballaggi misti, possono conferire direttamente i loro scarti di lavorazione con evidente economia dei costi di trasporto. Il Centro, adeguatamente attrezzato, è in grado di effettuare lo stoccaggio e la selezione dei materiali praticando costi nettamente inferiori agli usuali costi di smaltimento.
• Più attenta considerazione va fatta per la gestione dei rifiuti riciclabili conferiti dai Comuni e dai Consorzi di Comuni. Infatti, se la raccolta differenziata viene eseguita in modo corretto e vengono promosse le necessarie campagne di informazione al fine di migliorare in qualità e quantità le raccolte, i Comuni beneficiano di una notevole riduzione dei costi di conferimento arrivando a realizzare un ricavo sui quantitativi consegnati commisurato alla qualità di rifiuto conferita.

Il ruolo del Centro nella politica ambientale
Il Centro Riciclo Vedelago è in grado di:
• Soddisfare le più recenti tendenze pianificatorie ambientali in tema di recupero di materiali dai rifiuti.
• Assicurare alti livelli di garanzie ambientali sia per le tipologie dei rifiuti trattati che per le caratteristiche proprie dell'impianto. Infatti non è previsto il trattamento di rifiuti putrescibili o con contaminanti particolari bensì rifiuti secchi riciclabili provenienti da raccolte differenziate ben definite.
• Annullare quasi totalmente la produzione di rifiuti residuali in quanto è prevista la collocazione sul mercato di tutte le tipologie trattate e conferite solo in presenza di sicura utilizzazione in uscita.
• Garantire ai Comuni, in presenza di conferimento di qualità, il massimo realizzo di ricavi rapportati ai contributi previsti per la raccolta differenziata e assicurare alle aziende il maggior contenimento dei costi di conferimento dei residui prodotti.
• Recuperare effettivamente, destinandoli al reinserimento in idonei cicli produttivi, rifiuti altrimenti destinati allo smaltimento in discarica.


GLI IMPIANTI
Capannone A - 1. L'impianto di selezione e pressatura
Provenienza del rifiuto: raccolte differenziate da rifiuti industriali, commerciali, artigianali, agricoli e di servizio conferiti da aziende private e/o da Comuni.
Processo di lavorazione: I rifiuti conferiti vengono caricati sul nastro trasportatore e sottoposti a selezione manuale per togliere le frazioni non compatibili.
Il materiale selezionato rimasto sul nastro, tolto il ferro a mezzo di elettrocalamita, viene scaricato in pressa per la riduzione volumetrica in balle.
Le balle in uscita dalla pressa vengono trasportate con il muletto e depositate nella zona esterna di stoccaggio in attesa di raggiungere il carico utile per il trasporto in fabbrica.
Le frazioni non compatibili (ferrosi, vetri,ecc), depositate all'atto della selezione nei carrelli specifici, vengono trasferite alle aree di stoccaggio esterne dedicate.
Lo scarto, costituito da plastiche sporche, elementi di arredo, ecc, viene trasferito all'impianto interno di produzione del granulato "sabbia sintetica".
Potenzialità dell'impianto: La capacità di trattamento dell'impianto dipende dalla tipologia, dallo stato di conferimento e dal peso delle singole partite di rifiuto da trattare.
In considerazione della disomogeneità delle miscele di rifiuti conferiti si può prevedere una capacità di trattamento media di 35 t/giorno.

Capannone A - 2. L'impianto di produzione del granulato "sabbia sintetica"
Provenienza del rifiuto:
• scarti da selezione interna
• conferimento da impianti di selezione di terzi
Processo di lavorazione.
Un caricatore deposita i rifiuti sul nastro elevatore che li trasporta al trituratore. Dopo la fase di triturazione il materiale viene depurato dai materiali ferrosi e non ferrosi (alluminio). Segue la fase di estrusione e la granulazione nella dimensione voluta. Il granulato ottenuto può essere utilizzato nell'industria edilizia e per lo stampaggio.
Potenzialità dell'impianto:
L'impianto ha una capacità di trattamento pari a 3 t/ora.

Capannone B - L'impianto di selezione del multimateriale da raccolte urbane e selezione plastiche

Provenienza del rifiuto:
Raccolte differenziate rifiuti urbani prodotti da utenze domestiche, commerciali, artigianali e di servizio conferite dai Comuni.
Processo di lavorazione:
L'impianto consente la separazione meccanica dei vari componenti della miscela di rifiuti multimateriale. La frazione plastica viene ulteriormente selezionata per tipologia e per colore.
Sulla piattaforma di preselezione manuale il materiale viene depurato delle frazioni non conformi alle specifiche richieste (scarpe vecchie, giocattoli, ecc.) che vengono depositate nel cassone dello scarto con destinazione Capannone A - 1.
Dal materiale rimasto sul nastro un separatore magnetico (elettrocalamita) preleva la frazione ferrosa inviandola al cassone di raccolta sottostante; l'alluminio, tramite un separatore di metalli non ferrosi, viene convogliato al proprio cassone di raccolta; il vetro viene scaricato nel container per caduta; la plastica viene aspirata e inviata alla piattaforma di selezione spinta dove viene separata per colore e per polimero.
Segue la fase di pressatura per la riduzione in balle delle varie tipologie di plastica.
Un muletto provvede al trasporto delle balle in uscita dalla pressa alla zona esterna di stoccaggio della plastica, da dove, a raggiungimento del carico utile, saranno caricate sui mezzi in uscita.
Vetro, ferrosi e alluminio selezionati, quando gli specifici cassoni sono pieni, vengono trasferiti nelle proprie aree esterne di stoccaggio.
Lo scarto viene trasferito all'impianto interno di produzione del granulato "sabbia sintetica".

Potenzialità dell'impianto:
L'impianto ha una capacità di trattamento di 40 mc/ora pari a 6 t/ora , posto che il materiale da trattare presenti peso specifico medio pari a 0,2 t/mc.

PRODOTTI : Sabbia sintetica ed elenco dei materiali trattati
La ditta Centro Riciclo Vedelago srl sta portando a compimento lo studio e la sperimentazione dell’utilizzo delle plastiche nei calcestruzzi.
Trattasi di una linea di produzione di granulati derivanti da plastiche eterogenee da raccolta differenziata ( Secco non riciclabile e/o scarti plastici non reimpiegabili in cicli produttivi da raccolta differenziata) da addizionare nei calcestruzzi.
Grazie alla norma Uniplast specifica (10667/14) è possibile produrre una mescola (sostituto della sabbia) costituita da plastiche eterogenee di riciclo provenienti dalla raccolta differenziata di rifiuti urbani e industriali, da impiegarsi in miscele con malte cementizie e calcestruzzi per ottenere manufatti e prodotti tipici dell’edilizia.
Rispetto alla produzione di granuli per stampaggio o di prodotti finiti (vedi panchine, recinzioni ecc), la norma 10667/14 consente di intraprendere una forma alternativa di riciclo, quale l’utilizzo anche di tutte quelle plastiche che sono, per caratteristiche oggettive, di difficile riciclo e pertanto smaltite senza possibilità di riutilizzo.
Con questo processo si può avviare un riciclo integrale del rifiuto plastico altrimenti non recuperabile.
Il processo per ottenere la “Sabbia Sintetica” si può riassumere in una plastificazione e addensamento tramite estrusione di rifiuti plastici.
La mescola di plastiche eterogenee prodotta viene macinata per ottenere granuli di materiale plastico, la Sabbia Sintetica.
Gli utilizzi di questo prodotto sono molteplici: dal semplice sostituto della sabbia nei calcestruzzi, ad aggregato alleggerente nelle malte cementizie e a legante per manufatti in cemento.
Dalle sperimentazioni fatte risulta che questo nuovo prodotto migliora le caratteristiche e le prestazioni di alcuni conglomerati cementizi, in termini di fonoisolazione e termoisolazione.



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18 aprile 2010

DA PARMA UN MESSAGGIO AI CITTADINI: RINCONVERTIAMO IL SISTEMA PRODUTTIVO

Notizie in pillole dalla manifestazione nazionale del 17 aprile 2010 a Parma


Le novità emerse a Parma >>>

Esempi concreti >>>


L'incenerimento è un vero scandalo sanitario ecco il fil rouge su cui ruotano tutte le iniziative portate avanti dal Coordimento Gestione Corretta dei Rifiuti, che ha fortemente voluto la prima manifestazione nazionale contro tutti gli inceneritori, per legge (art. 216 RD 1265/34 DM 5.9/1994 annoverati tra le industrie insalubri di classe I.

NO perentorio alla combustione e alla cocombustione dei rifiuti.

SI' alla salute, SI' rifiuti zero, SI' Decrescita Felice.

Non solo per fermare questo impianto a Parma, bensì per andare a spegnere tutti gli altri forni in Italia.

Hanno parlato sull'argomento Paul Connett, Carla Poli, Medici ISDE, Joan Marc Simon, Enzo Favoino, Rossano Ercolini.

Serve un repentino cambio di paradigma. Tutto ciò che in alcuni luoghi vogliono bruciare, a Vedelago (e in molti altri Comuni) riprende nuova vita.

Il resto che non si può compostare, riciclare, riusare, disaccoppiare... non si deve più produrre!

Possiamo trasformare i nostri cicli produttivi a partire da domani.

In tempo di guerra la conversione dall'industria civile in bellica si fece in tempi relativamente brevi...

Ecco alcune proposte emerse:
un sistema virtuoso che generi posti di lavoro, che tuteli la salute di creato e creature, che faccia risparmiare denaro alle casse comunali e alle tasche dei cittadini, che promuova corretti stili di vita...

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Notizie e relatori del convegno di Parma organizzato dal Coordinamento Gestione Corretta Rifiuti che sostiene la politica del riciclo e intende far desistere le varie amministrazioni locali nella rincorsa del profitto legate alle varie forme di combustione/incenerimento.

Ecco i principali interventi:

Carla Poli titolare del Centro riciclo di Vedelago

Patrizia Gentilini oncologa dei medici ambientali dell'ISDE-Italia

Rossano Ercolini Fondatore del movimento Rifiuti Zero in Italia e vice-sindaco di Capannori

Enzo Favoino agronomo e docente della scuola Agraria di Monza, esperto del Ministero dell´ambiente, già consulente del Comune di Trento che ha riferito dell'orientamento dell'Europa assolutamente in linea con la strategia dei "rifiuti zero"

Paul Connett professore emerito di chimica ambientale all’Università St Lawrence di Canton, New York è l’ideatore della strategia “rifiuti zero” studioso di alternative più sostenibili

Alcuni dati emersi:
il rifiuto, che oggi è più corretto chiamare "materiale post consumo", inquanto un materiale diventa rifiuto solo quando esce dal ciclo circolare e non trova più alcun utilizzo. Tutto questo si traduce nell' estensione di responsabilità del produttore che costringe le imprese a ideare dei beni che siano completamente riciclabili.

Questa collaborazione stretta, tra chi ricicla e chi progetta i beni di consumo "più attenti" all'ambiente, in Australia, Nuova Zelanda, California, ed in città come San Francisco e in Italia a Capannori , ha portato ad ottimi risultati che fanno ben sperare circa l'ambizioso raguardo dei "Rifiuti Zero" nel 2020.

Jack Macy Coordinatore commerciale del Programma Rifiuti Zero nel Dipartimento Ambiente della Città e della Contea di San Francisco, ha contribuito in maniera decisiva a lanciare il primo programma di compostaggio su vasta scala negli Stati Uniti sia per le zone residenziali che per gli esercizi commerciali, svolgendo un ruolo di leadership nel valutare e sviluppare nuove tecnologie per il trattamento dei residui organici. San Francisco sta raggiungendo all’ obiettivo previsto del 75% di raccolta differenziata e riciclo dei materiali post-consumo

L’obiettivo Rifiuti Zero in discarica entro il 2020 sembra meno impossibile da raggiungere perché la città dal 2007 ad oggi ha migliorato di 3 punti percentuali l’obiettivo che era del 72%.

E' necessario imporre l’uso di articoli riciclabili e compostabili nei 5000 servizi di ristorazione mettendo al bando l’uso di buste di plastica nei supermercati, sostituendole con sacchetti riutilizzabili, compostabili o confezionati con carta riciclata. In una città come san Francisco che produce 500 tonnellate al giorno di rifiuto umido si rende necessario studiare un piano che parta dalla ristorazine e dalle grande distribuzione. Sono 3 milioni le tonnellate annue di rifuti (solidi urbani, speciali e i fanghi di depurazione) prodotte da San Francisco, pertanto la scelta di un inceneritore non sarebbe una soluzione sostenibile in quanto priverebbe il sistema di risorse che attualmente vengono recuperate contribuendo anche al risparmio energetico.


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16 aprile 2010

“FLASH MOB” CONTRO IL PIROGASSIFICATORE

“FLASH MOB” CONTRO IL PIROGASSIFICATORE.

MOBILITAZIONE AL VOLO - COME INFORMARE E SENSIBILIZZARE CAMMINANDO NELLE VIE CENTRALI

SABATO 17 APRILE 2010

Via Croce di Città - tutto il pomeriggio - ma in particolare il flash mob avrà luogo dalle ore 17,00 alle ore 18,00.

Continua la raccolta firme per la petizione per la raccolta dell'umido.

Vota insieme a noi lo striscione più simpatico sull'argomento.

Anche tu puoi crearne uno.

"no pirogassificatore/ si al compostaggio"

---

FIRMA LA PETIZIONE SUL SITO AICA >>>

Occorre aprire un dialogo volto a far recepire dal Governo Italiano la Direttiva europea 98/2008/CE sui rifiuti puntualizzando l’importanza della partecipazione dei cittadini e della comunicazione ambientale nei processi di programmazione e pianificazione della gestione integrata dei rifiuti.

Per garantire la partecipazione (art. 31 della suddetta Direttiva) l'Associazione Internazionale per la Comunicazione Ambientale (AICA) propone:

- di stabilire un fondo ad hoc ai diversi livelli di pianificazione (es. Regioni, Province, ATO, Comuni);
- di predisporre uno specifico allegato che elenchi i possibili strumenti e strategie di comunicazione ambientale.

Per dare completa attuazione alla direttiva comunitaria ed in particolare a tutti i passaggi relativi alla comunicazione e alla partecipazione (art. 28,29, allegato IV, ecc.) AICA propone che la legge di recepimento preveda:

- la conduzione di uno studio/monitoraggio delle migliori pratiche di comunicazione ambientale sul ciclo integrato dei rifiuti ai diversi livelli della gerarchia (prevenzione, riuso, raccolta differenziata e riciclo, impiantistica);

- la conduzione di uno studio-ricerca sul tema dell’immaginario sociale collettivo legato ai rifiuti finalizzato a costruire le basi condivise utili ad un’efficace comunicazione;

- l’individuazione a seguito dello studio di opportuni indicatori di efficacia;

- la definizione tra gli indicatori di opportuni strumenti economici;

- la creazione di uno specifico fondo nazionale per la comunicazione ambientale dei rifiuti;

- l’impegno da parte dei divelli di pianificazione/programmazione (Regioni, ATO, Province, ecc.) a redigere un piano di comunicazione ambientale (PCA) da allegare agli strumenti pianificatori che tenga conto degli indicatori sopra riportati e che preveda uno specifico piano di formazione cosicché il personale che o si crei uno specifico profilo di comunicatore ambientale a fianco dei pianificatori o chi si occupa di rifiuti possa poter contare su un adeguato bagaglio di sensibilità e competenze relazionali con particolare riferimento alla formazione di un senso di responsabilità (o civicness). La partecipazione consta di aspetti cognitivi (in genere veicolati da comunicazione e informazione), di aspetti procedurali (in genere garantiti dal coinvolgimento in focus group, giurie dei cittadini, consultazioni formali etc.) e da aspetti inerenti il senso civico ossia l'apprendimento del valore della responsabilità verso gli altri e l'ambiente. La partecipazione senza questa terza gamba risulta monca; essa non è solo forma (accesso a) ma anche contenuto (valori e norme);

- l’impegno a far sì che tali piani abbiano una propria copertura finanziaria.



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15 aprile 2010

A PARMA CONTRO TUTTI GLI INCENERITORI E SIMILI...

Sabato 17 Aprile 2010 una delegazione valdostana parteciperà a Parma alla Giornata Nazionale contro gli inceneritori.

Il Comitato Rifiuti Zero Vda, Legambiente VdA, Amici del Viale della Pace, Codacons e Diritto al futuro, saranno presenti alla Manifestazione Nazionale contro l'incenerimento.

La partenza è prevista nel pomeriggio di venerdì 16 aprile.

Arriveranno moltissime delegazioni da tutta Italia per trasformare la battaglia contro l'inceneritore di Parma nel simbolo della battaglia contro tutti gli inceneritori che si vogliono costruire nel paese.

E' l'occasione per ribadire il forte NO delle nostre associazioni all'incenerimento dei rifiuti, a maggior ragione dopo la decisione della Regione Valle d'Aosta di scegliere un pirogassificatore, e un altrettanto forte SI per le alternative sostenibili come la strategia RIFIUTI ZERO.



Comitato Rifiuti Zero Vda
Legambiente VdA
Amici del Viale della Pace
Codacons
Diritto al futuro



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14 aprile 2010

COSTI, TRASPARENZA E PARTECIPAZIONE: ESEMPI DA IMITARE

Autorità Regionale per la vigilanza dei servizi idrici
e relativa documentazione.
Analisi prezzo medio impianti smaltimento - 2009 (pdf 2 MB)


regione emilia romagna
PRESIDENZA DELLA GIUNTA REGIONALE
IL PRESIDENTE
Vista:
- la legge regionale 30 giugno 2008, n. 10 recante “Misure per
il riordino territoriale, l’autoriforma dell’amministrazione e
la razionalizzazione delle funzioni” ed, in particolare, il
Capo III del Titolo III, “Riforma del servizio idrico integrato
e del servizio di gestione dei rifiuti solidi urbani”;
- la legge regionale 6 settembre 1999, n. 25 recante
“Delimitazione degli ambiti territoriali ottimali e disciplina
delle forme di cooperazione tra gli enti locali per
l’organizzazione del servizio idrico integrato e del servizio
di gestione dei rifiuti solidi urbani”;
- la deliberazione di Giunta regionale del 13 luglio 2009, n.
988 recante “Direttiva per la costituzione del Comitato
Consultivo degli utenti regionale di cui all’art. 31, comma 3,
della L.R. 10/2008”;
Considerato che ai sensi dell’art. 31, comma 2 della legge
regionale n. 10/2008 compete al Presidente della Giunta della
Regione, su proposta dell’Autorità regionale prevista dall’art.
20 della legge regionale 25/99, di nominare i membri del
Comitato consultivo utenti.
Vista la proposta dell’Autorità regionale, acquisita agli atti
della Direzione Generale Ambiente e Difesa del Suolo e della
Costa con Prot. PG/2009/269186 contenente l’elenco dei
nominativi indicati per la costituzione del Comitato Consultivo
degli Utenti articolati in componenti, membri supplenti ed
invitati permanenti.
Valutata la coerenza della proposta suddetta con i criteri in
ordine alla composizione del Comitato Consultivo degli utenti
stabiliti con la deliberazione di Giunta regionale del 13
luglio 2009, n. 988.
Testo dell'atto
pagina 2 di 5
Ritenuto pertanto di procedere alla nomina dei componenti del
Comitato Consultivo degli Utenti in modo conforme alla proposta
dell’Autorità regionale.
Dato atto del parere allegato;
D e c r e t a
per le motivazioni indicate in premessa, che qui si intendono
integralmente richiamate di:
1) nominare quali componenti del Comitato Consultivo Utenti di
cui all’art. 31 della L.R. n. 10 del 2008 i seguenti
nominativi:
- Soressi Doriana, Federconsumatori, in rappresentanza dell’ATO
di Piacenza;
- Bellavia Pierluigi, Unione naz.le Consumatori, in
rappresentanza dell’ATO di Parma;
- Malaguti Secondo, Confconsumatori, in rappresentanza dell’ATO
di Reggio Emilia;
- Barani Renza, Federconsumatori, in rappresentanza dell’ATO di
Modena;
- Ridolfi Alessandra, ACU in rappresentanza dell’ATO di
Ferrara;
- Gentilini Maurizio, Federconsumatori, in rappresentanza
dell’ATO di Bologna;
- Camanzi Enzo Romeo, ADOC, in rappresentanza dell’ATO di
Ravenna;
- Ceriani Alessandro, Codacons, in rappresentanza dell’ATO di
Rimini;
- Barbi Anna, Movimento consumatori, in rappresentanza dell’ATO
di Forlì – Cesena;
- Utili Micaela, UnionApi, in rappresentanza del Tav. Reg.
Imprenditoria;
- Magrini Sarah, Coldiretti, in rappresentanza del Tav. Reg.
Imprenditoria;
- Golfarelli Lalla, CNA, in rappresentanza del Tav. Reg.
Imprenditoria;
- Rusconi Gianluca, Confindustria;
- Beghelli Matteo, Unioncamere;
- Frattini Lorenzo, Legambiente.
2) nominare quali membri supplenti del Comitato Consultivo
Utenti di cui all’art. 31 della L.R. n. 10 del 2008 i seguenti
nominativi:
- Dal Cero Anna, Federconsumatori, in rappresentanza dell’ATO
di Piacenza;
pagina 3 di 5
- Greco Francesco, Unione Naz. Consumatori, in rappresentanza
dell’ATO di Parma;
- Braggion Luca, Adiconsum, in rappresentanza dell’ATO di
Reggio Emilia;
- Ferrari Valeriani Angelo,Adiconsum, in rappresentanza
dell’ATO di Modena;
- Corazza Tiberio, Lega Consumatori, in rappresentanza dell’ATO
di Bologna;
- Nardi Ezio, Federconsumatori, in rappresentanza dell’ATO di
Ravenna;
- Bascucci Andrea, Federconsumatori, in rappresentanza dell’ATO
di Rimini;
- Giorgio Gavelli, Federconsumatori, in rappresentanza dell’ATO
di Forlì-Cesena;
3) indicare quali invitati permanenti del Comitato Consultivo
Utenti di cui all’art. 31 della L.R. n. 10 del 2008 i seguenti
nominativi:
- Zuppiroli Andrea, Osservatorio Regionale servizi idrici e
gestione rifiuti urbani, Direzione Generale Ambiente e Difesa
del suolo e della costa;
- Luccarini Luigi, CGIL;
- Arlati Claudio, CISL;
- Gasperoni Marcello, UIL


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13 aprile 2010

FLASH MOB: SENSIBILIZZAZIONE LAMPO NO INCENERITORI

SABATO 17 APRILE 2010, in sinergia con la MANIFESTAZIONE NAZIONALE CONTRO GLI INCENERITORI CHE AVRA' LUOGO A PARMA, AVRA' LUOGO AD AOSTA

"FLASH MOB" CONTRO IL PIROGASSIFICATORE cioè una mobilitazione lampo, ovvero un pacifico sit-in Via Croce di Città dalle 17,00 alle 18,00.

Continua da parte di Comitato Rifiuti Zero Vda la raccolta firme per la petizione per la raccolta dell'umido.

Vota la striscione più simpatico sull'argomento. Anche tu puoi crearne uno.

"no pirogassificatore/ si al compostaggio"

tutto ciò che di fantasioso e creativo è ben accetto.

Facciamo sentire la nostra voce, esistiamo ed esiste un'alternativa che vogliamo sia presa in considerazione!

Il Pirogassificatore è un inceneritore!

Le emissioni in ambiente e le ricadute sulla nostra salute sono quelle di un inceneritore!

Comporta meno occupazione e costa il triplo rispetto all'alternativa proposta dal Comitato Rifiuti Zero Vda



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8 aprile 2010

INVITO - RIUNIONE APERTA

Invito

Riunione aperta ai cittadini

Il 9 Aprile alle ore 21.00 presso il Centro servizi per il Volontariato (CSV, Via Xavier de Maistre, 19 Aosta)

L'idea è quella di fare il punto della situazione, di discutere e pianificare insieme cosa possiamo fare per far sentire la nostra voce, per cercare di far valere l'alternativa che proponiamo e bloccare la costruzione del Pirogassificatore, un inceneritore camuffato.


Comitato Rifiuti Zero Vda

“Prima ci ignorano, poi ci deridono, poi ci combattono. Poi noi vinciamo” Gandhi



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7 aprile 2010

NO INCENERITORI: PRIMA MANIFESTAZIONE NAZIONALE

Manifestazione nazionale contro tutti gli inceneritori

data: 17 aprile 2010
luogo: Parma

Manifestiamo per la salute, l'aria pulita, l'acqua pubblica, la difesa del territorio e il bene comune. Ancora oggi nel nuovo millennio si vogliono costruire inceneritori obsoleti. Per evitare che i nostri figli ci accusino di lasciargli un territorio avvelenato.

Hanno confermato la partecipazione:

Prof. PAUL CONNETT (Consulente ONU per la gestione dei rifiuti) il quale dice "Parma è l'ultimo posto al mondo dove costruire un inceneritore".

ROSSANO ERCOLINI (Ambientefuturo) - Fondatore del movimento Rifiuti Zero in Italia http://ambientefuturo.org/

EVENTO SU FACEBOOK:

http://www.facebook.com/profile.php?id=801467707#!/event.php?eid=374113117632&ref=mf

potete segnalare la vostra partecipazione e scaricare il volantino dell'evento.


PROGRAMMA:

Venerdì 16 aprile - ore 21,00 - Camera di Commercio - Via Verdi - Parma - Incontro sul tema: L'ALTERNATIVA AGLI INCENERITORI, con PAUL CONNETT, ROSSANO ERCOLINI ED ALTRI OSPITI

Sabato 17 aprile - dalle ore 14,00
Parco Ex Eridania
MANI/FESTA/AZIONE
Musica, animazione, artisti di strada, creatività, preparativi per partenza corteo.

Sabato 17 aprile - ore 14,30
Ritrovo: Parco Ex Eridania- ingresso da via Toscana.
BICICLETTATA PARMA- UGOZZOLO (luogo in cui vorrebbero costruire l'inceneritore) e ritorno.

Sabato 17 aprile - ore 16,00 -
Ritrovo: Parco Ex Eridania Ingresso via Toscana -
CORTEO - destinazione Piazza della Pace - Condivisione delle informazioni


Domenica 18 aprile - sede del WWF di Parma - Incontro comitati contro gli inceneritori, altre informazioni disponibili a breve

CONTATTI:
Sandro: toplay@libero.it

Associazione "Coordinamento Corretta Gestione Rifiuti e Risorse"



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6 aprile 2010

CANDIDATI ELEZIONI COMUNALI: IMPEGNI IN MATERIA DI GESTIONE RIFIUTI

Dichiarazione a cura del candidato da rendere pubblica e da inviare al proprio movimento politico e all'Associazione Amici del Viale della Pace - Aosta (sito web http://amicidelviale.blogspot.com) o al Comitato Rifiuti Zero Vda che si impegnano a pubblicare sul sito i nominativi dei candidati che hanno aderito alla iniziativa.



Il sottoscritto _____________________ candidato alla carica di Sindaco/Consigliere per il Comune di Aosta / oppure Comune di _________________, nelle prossime elezioni.

SI IMPEGNA, UNA VOLTA ELETTO ALLA CARICA

- a dare attuazione pratica ai principi di prevenzione, riduzione, riuso e riciclo dei rifiuti, così come previsto dalla normativa comunitaria e nazionale, anche attraverso progetti educativi rivolti alle cittadinanze e con il coinvolgimento degli enti locali verso il riciclo totale;

- ad avviare un programma di lavoro teso alla definizione di politiche rivolte al mondo imprenditoriale orientate alla trasformazione e contenimento delle attività produttive improntate allo spreco (prodotti in scadenza, utilizzo di imballaggi inquinanti, sottoprodotti di lavorazione, ecc);

- ad adottare modalità di raccolta differenziata che portino a superare di almeno il 5% i valori previsti dalla legge regionale vigente, in modo da far diventare i comuni della Valle d'Aosta un modello da seguire, anche per l’attività di recupero dei materiali;

- ad incentivare il compostaggio domestico e quello collettivo.

- a promuovere la costruzione di un centro di compostaggio regionale anche aderendo ufficialmente e diffondendo la petizione promossa dal Comitato rifiuti Zero Valle d'Aosta

- ad escludere sistemi di combustione e cocombustione dei rifiuti ed in ogni caso ad attivare, in via preventiva, una comparazione pubblica e trasparente tra tutti gli scenari possibili.

In fede.

Data : _____________

Firma : ___________________________



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3 aprile 2010

LEGAMBIENTE VDA: SBAGLIATE E NON CONDIVISE LE DECISIONI FINORA ASSUNTE DA REGIONE VDA

Le decisioni assunte nelle ultime settimane dall’Osservatorio regionale rifiuti (O.R.R.) e dal Consiglio regionale ci hanno visti impotenti spettatori. La scelta di avviare la gestione dei rifiuti della Valle d’Aosta verso la costruzione di un impianto a caldo di piro-gassificazione (non scritto ma ovvio) ci vede in totale disaccordo. L’astensione del nostro rappresentante nell’Osservatorio deve essere interpretata come mero atto di cortesia istituzionale, dovuta al tempo che ci è stato concesso per sostenere la nostre tesi. Giudichiamo la decisione assunta profondamente sbagliata e rinunciataria di un percorso, forse più complesso, che avrebbe posto la Valle d’Aosta tra le regioni all’avanguardia a livello europeo. Riteniamo che la differenza tra un inceneritore a griglia mobile ed un impianto come quello prospettato sia minima e che sia apprezzabile soltanto in virtù della possibilità di un eventuale dimensionamento meglio adeguabile alle esigenze di un territorio assai modesto in termini di produzione di rifiuti. Non si è mai parlato, peraltro, di quale taglia dovrà avere l’impianto né in sede di O.R.R. né in sede di Consiglio, dando sostanzialmente un mandato in bianco alla Giunta.

Ribadiamo che lo schema di un trattamento a freddo, destinando la fase di recupero energetico ad impianti esistenti fuori regione come combustibile sostitutivo, avrebbe avuto impatti assai minori sia locali che complessivi, oltre a costare economicamente di meno ed essere più cautelativa nei confronti della tutela della salute umana. Esso avrebbe permesso inoltre una illimitata politica di riduzione e recupero di materia nei prossimi venti anni, impossibile quando si deve necessariamente alimentare un impianto molto costoso, come quello votato.

Nelle prossime settimane verrà avviata la fase di revisione del Piano Regionale Gestione Rifiuti. Auspichiamo che siano preventivamente definiti in sede di O.R.R. sia gli obiettivi di riduzione della produzione dei rifiuti, sia quelli di raccolta differenziata e di recupero di materia. La credibilità del nuovo “corso”, propagandato dalla Regione e dall’A.R.P.A. in numerose occasioni pubbliche, si valuterà nei prossimi passaggi, sia dalla definizione degli obiettivi sopraddetti, sia dai professionisti a cui verrà affidato l’incarico: ci auguriamo infatti vivamente che non siano gli stessi che sostenevano la soluzione che oggi si abbandona. Ricordiamo che nei documenti di appena due anni fa, lo studio Genon Ziviani definiva la piro-gassificazione come segue: “Da quanto esposto emerge che le tecnologie di pirolisi e gassificazione, anche se basate su processi noti, non sono in grado di garantire allo stato attuale elevate prestazioni tecniche, ambientali ed economiche e ciò le rende inadatte alla situazione valdostana.”

Aosta, 2 aprile 2010

Alessandra Piccioni, Presidente Circolo Valdostano Legambiente

Michele BertolinoResponsabile del Settore rifiuti Legambiente Piemonte Valle d’Aosta

Jean-Louis Aillon, presidente Comitato Rifiuti Zero VdA


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Entro la fine del 2010, nei 27 paesi dell’UE entrerà in vigore una nuova direttiva che “propone un quadro giuridico volto a controllare tutto il ciclo dei rifiuti, dalla produzione allo smaltimento, ponendo l’accento sul recupero e il riciclaggio”.

In Italia la direttiva potrebbe venire recepita prima dell'estate. Pensare ai rifiuti come una risorsa, può essere un vantaggio nel lungo periodo.

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31 marzo 2010

PORTA LA SPORTA. UNA INIZIATIVA DA IMITARE - VIDEO AD PERSONAM

Perché usare per pochi minuti un oggetto che può durare anche cento anni?

Stiamo parlando del sacchetto di plastica che spesso ci viene dato “gratuitamente“ ma per cui tutti paghiamo un caro prezzo!

Anche in Valle d'Aosta alcuni comuni e/o imprese hanno aderito all'iniziativa.

Per saperne di più. Porta la sporta! >>>

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Da oggi è possibile fornire indicazioni utili per l’elaborazione dei Piani d’Azione per il clima, previsti dal Patto dei Sindaci. Il Coordinamento Agende 21 Locali
Italiane, quale struttura di supporto del Patto riconosciuta a livello europeo, intende infatti offrire, anche attraverso il contributo operativo dei propri Gruppi di Lavoro, concreti elementi per i comuni interessati ad aderire al Patto e per quelli che già hanno formalizzato l’adesione. Anche i comuni di piccole e medie dimensioni, potranno con la loro partecipazione contribuire a realizzare prototipi di piani, compatibili con le risorse tecniche ed economiche disponibili, costituendo una vera e propria rete di collaborazione e confronto.

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Presentazione del libro Ad Personam.




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28 marzo 2010

PIROGASSIFICATORE: NOTE A MARGINE DEL DIBATTITO CONSIGLIARE DEL 24 MARZO 2010

Il Consiglio Regionale in data 24 marzo 2010 ha approvato con la sola astensione di ALPE (UV-SA-FA-PDL-PD hanno approvato il documento) il progetto di chiusura in Valle d'Aosta del ciclo dei rifiuti con un impianto di pirogassificazione.

Dopo l'illustrazione del progetto da parte dell'Assessore Zublena, il dibattito ha fatto fatica a prendere avvio. Nessun consigliere provvedeva ad iscriversi e a dare avvio alla discussione generale. Il consigliere Bionaz invitato dal Presidente dell'Assemblea non ha ritenuto di dover intervenire per primo. Il Presidente della Terza commissione Comè ha ribadito di voler intervenire in seguito. Insomma nessuno voleva intevenire sull'argomento. Solo alcuni consiglieri in fondo si sono espressi in assemblea.

Prola (UV)
Siamo giunti al capolinea. la politica deve assumersi le proprie responsabilità. La decisione assunta present aspetti positivi e negativi.
Gli scenari presentati dalle associazioni sono solo teorici. Il Trattamento meccanico biologico non è adatto alla nostra realtà. Necessita di grandi spazi (almeno 60000 mq)
In merito alle quantità di rifiuti speciali prodotti in valle confonde i dati in kg con quelli espressi in tonnellate

Donzel (PD)
è favorevole alla chiusura del ciclo in valle d'Aosta. Esprime preoccupazione sui tempi tecnici necessari per l'avvio dell'impianto di pirogassificatore non sulla scelta del trattamento "a caldo" proposta dall'Amministrazione regionale. E' favorevole al compostaggio domestico

Caveri (UV)
Dossier rifiuti è stato trattato con serietà. Scarsa preveggenza in un lontano passato. Per la chiusura del ciclo era ed è possibile fare un accordo com il Piemonte. È una scommessa importante la scelta adottata oggi e si affida all’Assessore competente.
Si augura che il voto non ci venga rimproverato in futuro dai nostri figli

Bertin (ALPE)
Gestione rifiuti: sono tanti cambi di percorso adottaati dalla giunta attuale e precedente sull'argomento. Emerge una mancanza di volontà a comparare e a dialogare con le associazioni attive sull'argomento. Sono stati presi in giro i valdostani in passato. Non era necessario essere esperti per capire. Sbagliata l'impostazione adottata dalla giunta regionale. Facciamo partecipare i cittadini prima e non dopo.
Fatta la scelta vi informo: ecco come si è proceduto. Grave non aver scelto ancora oggi di fare raccolta frazione organica. Dato negativo del progetto e del documento: non si conoscono i volumi effettivi del nuovo impianto

Tibaldi (PDL)
La scelta effettuata dalla giunta regionale è una sperimentazione e comporterà delle incognite anche per quanto riguarda la spesa. Scelta impopolare ma necessaria.

La Torre (FA)
Siamo in un secolo caratterizzato da un forte inquinamento. Anche la Cogne Acciai speciali inquina. Non esiste nulla di più inquinante di una discarica a cielo aperto. Come si può togliere far sparire questa discarica? Se siamo amministratori abbiamo il dovere oggi di decidere. E' favorevole all'inceneritore, al gassificatore, al pirogassifatore. Occorre concentrarsi sull'iter procedurale e sugli appalti. Lui ritiene che il Syngas non si potrà fare. La vetrificazione si farà sul reattore stesso. Occorre intervenire anche sulla raccolta dei rifiuti. E' favorevole anche alla metropolitana leggera sotterranea in cui far passare anche i rifiuti. Occorre prepararsi agli appalti.

Agostino (UV)
Sostiene che il Presidente del Comitato Rifiuti Zero Jean Louis Aillon nell'intervista rilasciata il giorno prima al telegiornale regionale ha smontato tutti i due anni di lavoro svolto, ipotizzando uno scenario completamente diverso. Sostiene e riferisce che il professionista incaricato dalla regione converge con le indicazioni espresse dalle Associazioni. E' preoccupato per la salute umana. E' favorevole allo scenario prospettato dalla Regione e vuole tranquillizzare i cittadini. La scelta di oggi è la migliore.

Comè (SA) Presidente della terza commissione
Ringrazia tutti i componenti che hanno seguiti tutti i lavori. E' favorevole al nuovo impianto. E' affidabile. Il Trattamento meccanico biologico è troppo costoso. Ci sono limiti evidenti nell’uso del compost in Valle d'Aosta. Solo una parte anche in Italia viene utilizzata.

Zublena (UV) Assessore propomente la delibera
La commissione consiliare ha seguito tutti i lavori in modo attivo e partecipe ed ha proposto solo un emendamento ovvero prima di scegliere l'impianto di farne partecipe la commissione consiliare.

Rollandin (UV) Presidente della Regione
La discarica non si tocca. Chi lavora in discarica non perderà il posto di lavoro. Un domani con tecniche nuove potrebbe essere utilizzata oppure si potrebbe coprire con un manto verde. La soluzione indivuata non è il toccasana. Altre realtà regionali si stanno avviando questo tipo di scenario. Spazi e luoghi della localizzazione sono stati individuati e cioè vicino alla discarica. E' stato fatto un dibattito pubblico a Quart in cui tutti sono potuti intervenire e formulare domande. Tutti potranno verificare quello faremo. Se le tecniche miglioreranno fra qualche anno potremo anche cambiare.

Louvin (ALPE)
Sono sbagliati i dati del problema. I conti non tornano. Attorcigliati su un problema. Condizionati sul dato esportazione fuori valle del combustibile da rifiuto. C' è un a priori ideologico nei confronti di questo aspetto. Bisogna guardare ai dati alla massa critica: sono cifre modeste se commisurate al Piemonte. Chiusura del ciclo in valle: la giunta dice che ntende assumersi la responsabilità e intende imporre la chiusura del ciclo in valle. Non è irresponsabile pensare di risolvere la questione in accordo con la regione Piemonte. Ringrazia i 3000 cittadini che hanno sottoscritto in passaato un appello a riconsiderare la questione inceneritore.

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http://www.consiglio.regione.vda.it/banche_dati/video_on_demand_dettaglio_i.asp?ID=3447&flash=1

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Il Consiglio Regionale del 24 marzo 2010 ha approvato con la sola astensione dei cinque consiglieri di ALPE, (UV-SA-FA-PDL-PD hanno approvato il documento) il progetto di chiusura del ciclo dei rifiuti con un impianto di pirogassificazione, che un recente studio del Politecnico, commissionato dalla provincia di Torino, ha paragonato senza mezzi termini ad un inceneritore.

Nel corso del dibattito consigliare sono state fatte affermazioni dubbie e omissioni importanti:

Il molto sbandierato confronto pubblico, doveroso in democrazia, non ha mai preso in considerazione le soluzioni elaborate da parte delle associazioni, che l’Assessore Zublena ha definito, intervenendo in Consiglio “fantasiose”. Mai, la soluzione proposta, è stata messa a confronto in pubblico con quelle della Giunta e quando è stata presentata ufficialmente, invitando la Regione al confronto non si è presentato nessuno.

Nemmeno è stata accettata l’ipotesi, sostenuta pubblicamente dallo stesso consulente della Giunta prof. Genon, di fare uno studio comparativo delle due ipotesi.

A differenza della pirogassificazione (un solo impianto attivo a livello industriale in Italia) la soluzione da noi delineata, il trattamento meccanico biologico, è ben collaudata e potrebbe portare i rifiuti da smaltire in discarica (nel 2012 con una raccolta differenziata a norma di legge pari al 65%,) dalle attuali 45.000 tonnellate
annue a circa 6.300 tonn.

Lo scenario proposto da parte delle Associazioni prevede di portare un residuo della frazione secca dei rifiuti, il CDR-Q, fuori regione (3 treni al mese) per utilizzarlo nei cementifici al posto di altri combustibili più inquinanti, con un beneficio complessivo nelle emissioni ambientali. Il contrario quindi della sindrome Nymby.

Riducendo la produzione di rifiuti del 20%, aumentando del 15% la raccolta differenziata (portandola all'80%) si può ragionevolmente ritenere di poter introdurre dopo 10 anni trattamenti innovativi ma sperimentati e chiudere il ciclo in Valle d'Aosta. A titolo di esempio il Comune di Ponte delle Alpi (8500 abitanti) è passato in un anno dal 25% all'80% di RD e, nello stesso periodo di tempo, ha ridotto i rifiuti del 40%. Per noi farlo in 10 anni è così “fantasioso”?

Risulta piuttosto fantasiosa, invece, l’idea che la raccolta pubblica dell’umido non trovi utilizzi. Se l’Assessore Zublena avesse accettato il confronto pubblico avrebbe sentito di persona le dichiarazioni dell'Ing. Fracaro, Direttore del centro di compostaggio di Asti, dove l’umido viene invece smerciato tutto, in quanto il suo acquisto viene incentivato economicamente.

Su questo tema si sono sottolineati i costi di una raccolta nelle vallate laterali, dove peraltro noi non l’avevamo proposta, immaginando invece per chi non pratica già in proprio il compostaggio domestico, quello collettivo come avviene per esempio in Svezia (i macchinari Joraform, jk 5100 servono circa 100 nuclei familiari).

Ci si preoccupa dei costi solo quando fa comodo. Ora stiamo andando a spendere 60 milioni di euro rispetto ai 20 del TMB.

La delibera lascia aperto un portone all’ipotesi di bruciare dentro questo nuovo tipo di inceneritore i irifiuti già conferiti presso la discarica di Brissogne.

Un’occasione perduta, dopo tanti anni e soldi sprecati in fantasie su forni a griglia e simili.

Speriamo di non doverci ritrovare in un futuro non troppo lontano davanti ad un altro "trenino di Cogne", perchè in questo caso non si tratterebbe soltanto di una questione economica, ma anche della nostra salute.


Comitato Rifiuti Zero VdA, Legambiente VdA, Amici del viale della Pace, Codacons Vda, Diritto al futuro.



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24 marzo 2010

SMALTIMENTO RIFIUTI E PIROGASSIFICATORE

Pirogassificatore = gas

Sigle e posizione delle forze politiche che hanno partecipato al voto sulla gestione futura dei rifiuti.

UV-SA-FA: proponenti gas.

PDL-PD: si gas.

ALPE: no gas, please.

COMMENTI DEI CITTADINI: con gas, solo pirlogassificate!

Esito sintetico della seduta pomeridiana del Consiglio regionale del 24 marzo 2010 dalle ore 15,00 alle ore 18,00.


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“Colui che sa, non parla; colui che parla non sa”

LAO-TZU

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GESTIONE RIFIUTI: UN CAPITOLO LUNGO
CON TROPPE CORREZIONI DI BOZZE
E SENZA UN FINALE RASSICURANTE
Con la discussione in Consiglio lo scorso 24 marzo, e l'approvazione - con 28 voti favorevoli e 5 astensioni (ALPE) - del provvedimento che ridetermina le azioni finalizzate all'attuazione e revisione del Piano regionale di gestione dei rifiuti (con particolare riferimento al sistema di trattamento finale dei rifiuti) si chiude un capitolo aperto due anni fa, con l'approvazione del progetto relativo alla realizzazione di un inceneritore, cercando di far passare questa proposta come
l'unica soluzione possibile per la gestione dei rifiuti.

“Ricordo che all'epoca - ha detto in aula il consigliere Alberto Bertin - si è addirittura trovato un'infiltrazione della falda acquifera dalla discarica di Brissogne, fatto accantonato e di cui non si è più parlato. Una gravissima emergenza rifiuti, quindi, nel senso che, già allora, si considerava la discarica agli sgoccioli e già all'orizzonte si vedevano le strade di Aosta invase dai rifiuti, un po'
come a Napoli e tutto sembrava inesorabilmente condurci alla costruzione dell'inceneritore, per poterci salvarci dalla catastrofe imminente... Un inceneritore enorme, sovradimensionato per le appena 90.000 tonnellate prodotte in Valle d'Aosta, che dovevano essere integrate dai rifiuti della 'bonifica' della discarica, un'operazione folle, primo caso in Europa, un esperimento nel quale
avremmo avuto il grande privilegio di fare da cavia.”

Priva di un minimo di buon senso - ma l'unica in grado di giustificare dal punto di vista tecnico, ma solo tecnico, perché economicamente continuava a non rimanere in piedi - l'idea della costruzione del famigerato inceneritore andava avanti in quella direzione et è stata sostenuta prendendo in giro i valdostani, soprattutto sfruttando l'argomento durante la campagna elettorale.
“Nel luglio dell'anno scorso, dopo le elezioni, la mia prima interpellanza in Consiglio in merito, ma senza essere ovviamente ascoltato. Fortunatamente - prosegue Bertin - nel frattempo si era consolidata nell'opinione pubblica, grazie soprattutto all'azione delle associazioni ambientaliste, in particolare del 'Comitato rifiuti Zero', una forte contrarietà a questa ipotesi, mentre già in autunno, si palesavano e aumentavano le esitazioni anche da parte della Giunta, decidendo, più avanti, con un colpo di scena, a maggio 2009, di non voler più fare questo impianto, perché 'si è scoperto' che è la peggiore soluzione dal punto di vista ambientale per la Valle d'Aosta. Cioè
quello che già sapevamo da diverso tempo.”

Una vittoria per quell'ampio e variegato schieramento di forze politiche, associazioni, comitati di cittadini che in qualche modo era riuscito a contrastare il famigerato inceneritore, una piccola vittoria politica anche per noi.
“Ma di lì a poco, tra continui cambi di direzione, dopo aver accantonato l'inceneritore, ecco la soluzione rappresentata dal THOR, una tecnologia non ancora utilizzata in modo industriale e ancora piuttosto inaffidabile, e così la nuova ipotesi è abbandonata, per lasciare il posto all'eventuale trasformazione dei rifiuti in CDR-Q, come combustibile per il futuro impianto di teleriscaldamento. Ma anche questa pensata viene scartata in pochissimo tempo.”
“Sono trascorsi due anni - ha aggiunto il consigliere - che, anziché essere persi, avrebbero dovuto essere utilizzati per aprire un grande dibattito sul futuro della gestione dei rifiuti in Valle d'Aosta, facendo partecipare il più possibile la cittadinanza, informando in modo corretto e al momento giusto, prima delle decisioni e non dopo, scelta che, nella peggiore delle ipotesi, avrebbe avuto
come risultato dei cittadini consapevoli ed informati. Da questo punto di vista, è una vicenda emblematica di come la Giunta intende il confronto e la partecipazione: fatta la scelta, informa e potete applaudire o non applaudire. A questo si riduce il confronto.”
E oggi ci viene proposta una delibera che prevede la gassificazione come soluzione per il trattamento rifiuti, con indicazioni estremamente vaghe in materia di prevenzione della produzione di rifiuti e dei livelli di raccolta indifferenziata, definiti importanti, ma niente più.
“Non si sa ancora di preciso quali saranno i volumi effettivi nel gassificatore. Forse, si sarebbe dovuto procedere in modo diverso: stabilire a monte cosa si voleva, poi, in funzione di questo, scegliere la tecnologia che meglio si adattava per il trattamento finale dei rifiuti, con una scelta fatta in ragione dei costi e dell'impatto sull'ambiente e anche della capacità di rispondere alle esigenze della Valle. Ma quanto costerà l'impianto? Chi e come pagherà questa realizzazione? Non ci sono dubbi: pagherà il contribuente, ma in che modo? La delibera parla di un giusto equilibrio della ricaduta in tariffa, ma cosa significa giusto equilibrio? E dal punto di vista dell'impatto sull'ambiente? Solo voci discordanti. In ragione dei costi e delle ricadute ambientali, avevamo più volte sottolineato la necessità di approfondire una chiusura del ciclo fuori della Valle d'Aosta, per un risparmio economico e una gestione globale probabilmente più favorevole. Si trattava di verificare in modo serio e scientifico anche questa ipotesi, come peraltro suggeriva anche il vostro
consulente. Parrebbe, però, che non si voglia farlo per principio. Il Governo, in questo senso, si prende una bella responsabilità, costi quel che costi. Il gassificatore è un passo avanti rispetto all'inceneritore, ma rimangono forti perplessità e dubbi, troppi, e noi non siamo sicuri che sia la migliore per la gestione dei rifiuti nei prossimi 20 anni in Valle d'Aosta.”


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Anche la Sicilia si è accorta dell'importanza di avviare il riciclo dei materiali. Al via iniziative per incentivare il riciclo dei materiali e non la combustione a caldo.


Sicilia e Campania non sono le uniche regioni ad essere state commissariate in materia di gestione rifiuti. Anche Calabria, Lazio, Puglia e la Provincia di Milano, negli anni scorsi sono ricorse ai poteri straordinari, spendendo decine di miliardi di euro. In violazione delle norme europee, più della metà dei rifiuti solidi urbani raccolti nel nostro Paese, finiscono in discarica. I commissariamenti non hanno mai risolto nulla di per se.
Di recente la Corte di giustizia europea è intervenuta in materia annullando il Piano rifiuti approvato dalla precedente giunta siciliana guidata da Cuffaro. Anche i relativi bandi per gli impianti a combustione a caldo (inceneritori) sono stati annullati. Gli impianti potranno essere costruiti solo se autosufficienti dal punto di vista energetico.
All'interno del nuovo piano rifiuti saranno previste pesanti sanzioni per gli enti locali inadempienti. Si potrà arrivare allo scioglimento del Consiglio comunale e revoca del sindaco per coloro che non raggiungono gli obiettivi loro assegnati tra cui anche i risultati in materia di raccolta differenziata. Sono previste inoltre appositi incentivi per creare aziende che si occupino del riciclo dei materiali differenziati, così da incentivare l’occupazione e il recupero di materia.



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