http://www.vallevirtuosa.it
Quale confronto c’è stato tra gli esperti chiamati da Valle Virtuosa
per esporre alla popolazione l’alternativa a freddo nei numerosi
incontri pubblici e i sostenitori del pirogassificatore?
L’idea di un dibattito pubblico era stata lanciata dal dottor Stefano Montanari, uno dei massimi studiosi al mondo di nanopatologie, in occasione della proiezione del documentario Sporchi da morire.
Montanari aveva invitato a confrontarsi pubblicamente con lui i membri del comitato Valle Responsabile, ma non mi risulta che l’invito sia stato accolto.
In assenza di contraddittorio,
voglio ricordare le parole del Prof. Montanari ha sbugiardato la retorica dei sostenitore del pirogassficatore,
affermando che tale impianto è a tutti gli effetti un inceneritore.
«L’inceneritore è brutale perché
prende l’immondizia e la brucia», ha spiegato lo scienziato. «Il
pirogassificatore invece scalda i rifiuti in carenza di ossigeno,
evitando di generare anidride carbonica e ossido di carbonio, ma poi
brucia il gas di sintesi che si libera da questo processo». Il guaio è
che il gas bruciato ha una composizione molto variabile, che mescola
diversi elementi metallici, al punto che non si può dire esattamente da
cosa è composto.
Questo perché ogni secondo l’impianto brucia qualcosa
di diverso.
«L’inquinamento da inceneritore è allora diverso da
qualsiasi altro, perché produce una varietà infinita di inquinanti, dati
da reazioni chimiche sempre diverse». Il punto è che tali inquinanti
agiscono in sinergia tra loro aumentando la tossicità in maniera non
quantificabile.
«Quando si dice che si
filtreranno il 99,9% delle polveri», ha detto ancora Montanari, «si dice
la verità, ma ci si riferisce a quella minima parte di inquinanti,
superiore per dimensione ai 2,5 micron, che è filtrabile». Il grosso
delle polveri passa invece sotto forma di nanoparticelle,
che hanno la dimensione adatta per infiltrarsi negli alveoli polmonari e
circolare nel sangue, causando la rottura del Dna durante la
duplicazione cellulare, con conseguenze in termini di patologie di
sottosviluppo fisico e cerebrale del feto, tumori infantili, autoimmuni,
infarti, ictus, sterilità, aborti, diabete, Parkinson, Alzheimer e
autismo.
Queste esposte sono solo alcune
delle ragioni che mi portano a rifiutare il pirogassificatore. Sono
ragioni tecniche e sanitarie. Che qualcuno la metta in politica è non
solo inevitabile, ma persino legittimo, se si pensa che dovrebbe
esistere una politica alta, interessata al bene comune. Da parte mia,
c’è il desiderio di impedire una scelta che considero catastrofica per
la salute, oltreché lesiva della mia possibilità di partecipazione in quanto cittadino alle decisioni che mi riguardano direttamente.
Da Montecarlo a Dubai, Andrea Prosperi sposta il suo impero di carta
all’estero
-
Liquidate gran parte delle società partecipate dalla sua holding,
l’imprenditore romano ha fondato una nuova azienda a Dubai mentre i suoi
seguaci continua...
2 ore fa
Nessun commento:
Posta un commento