I punti non affrontati e non risolti dal nuovo piano gestione rifiuti sono molti. Per esempio il nodo della gestione: nel piano presentato, non risulta ancora effettuata una scelta decisiva (gestione pubblica attraverso una srl a totale partecipazione pubblica oppure altra modalità) e non sono state affrontate le scelte impiantistiche (un trattamento meccanico biologico oppure altro tipo di impianto e con quale portata annua). Mancano inoltre indicazioni chiare in merito all'introduzione della tariffa puntuale. E ovviamente non risultano ancora chiari i costi futuri di queste scelte. Insomma si chiude ancora un anno senza scelte chiare e da subito percorribili.
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La Regione Autonoma Valle d’Aosta ha predisposto l'aggiornamento del Piano Regionale di estione dei Rifiuti, approvato con Deliberazione del Consiglio regionale n.3188/XI del 15 aprile 2003 e richiamato dalla Legge regionale 3 dicembre 2007, n. 31. La legge che ha approvato l'aggiornamento del Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti è stata adottata dal Consiglio regionale con deliberazione n. 1653/XIV del 16 dicembre 2015.
Il piano:
- individua nel sistema integrato di trattamento a freddo la soluzione che meglio si adatta alle esigenze della Regione;
- fissa gli obiettivi di raccolta differenziata, il 70% fino al raggiungimento progressivo dell'80% al 2020;
- riorganizza il flusso di raccolta della differenziata;
- ridefinisce l'ambito territoriale individuando 5 subAto;
- suggerisce una serie di proposte organizzative.
Il piano operativamente avrà tre fasi:
- una prima transitoria che e si protrarrà fino alla realizzazione dei nuovi impianti;
- una seconda operativa nella quale è previsto di integrare le attività svolte presso il Centro regionale di trattamento dei rifiuti urbani ed assimilati, di Brissogne, con gli impianti di trito-vagliatura e biostabilizzazione del rifiuto indifferenziato, selezione meccanica-manuale del flusso multimateriale a base plastica, stabilizzazione della frazione biodegradabile derivante dalla selezione del rifiuto indifferenziato;
- una terza in cui si prevede di integrare il sistema con un impianto di biostabilizzazione della frazione organica derivante dalla raccolta differenziata dei rifiuti domestici e da utenze selezionate. Tale fase sarà attuata successivamente ad una fase di sperimentazione del servizio, avviato in modo progressivo nel mese di giugno 2016 ed è volta ad accertare il quantitativo effettivo intercettabile e, quindi, il quantitativo di riferimento per il dimensionamento di un ipotetico impianto.
Il testo del piano approvato è disponibile al seguente link.
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