2 giugno 2010

"NON DECISIONI" NEGLI ULTIMI CINQUE ANNI . ECCO IL PERCORSO DA INTRAPRENDERE!

Gestione rifiuti in Valle d’Aosta: un dossier da riaprire.
Mentre non solo la comunità scientifica ma anche gli economisti riconoscono l’utilità sociale, ambientale ed economica della strategia nota come “Rifiuti Zero”, improntata al riciclo totale, in Valle d'Aosta si continua a perseguire la vecchia strada del ciclo integrato e della “distruzione” dei rifiuti con aumento dei costi sui cittadini (TIA o TARSU che sia), oltre che dei costi ambientali e sanitari.
In Valle d’Aosta la scelta politica seguita fino ad oggi è quella di garantire il business a chi produce o gestisce i nuovi impianti. Non sono state prese in considerazione le nuove alternative concrete, efficaci e ormai collaudate positivamente sia in termini ambientali che sanitari ed economici.
E' possibile ancora oggi modificare lo status quo, fermando la costruzione del gassificatore o pirogassificatore e rivedendo il relativo Piano regionale.
Solo se i cittadini potranno conoscere i fatti e i dati in modo completo sarà possibile cambiare strada creando occupazione, risparmio di denaro pubblico, riducendo le tasse e recuperando materia.
In Italia, il paese con più sanzioni da parte dell’Unione Europea in tema di rifiuti, si è abilmente cambiato il senso delle parole e, come dice Paul Connett (consulente Onu per la questione rifiuti), con una politica corrotta si pretende di usare “macchine magiche” (termovalorizzatori, gassificatori, torce al plasma, ecc...) per chiudere il ciclo dei rifiuti, senza organizzare una raccolta differenziata di qualità.


Nuovi studi: il rapporto IEFE Bocconi 2010

Nelle scorse settimane è stato pubblicato il rapporto dell’IEFE dell’Università Bocconi sull’analisi economica della gestione rifiuti. Si tratta di un raffronto completo tra i vari metodi e le diverse strategie. Questo studio evidenzia come non sia puramente una questione di natura ambientale bensì economica, la necessità di puntare su riduzione, riuso, riparazione e ricerca di miglioramento dei prodotti di scarto e quindi sulla strategia “Rifiuti Zero”.


Il cattivo esempio valdostano. Cosa vogliono fare a "Palazzo regionale"...

In Valle d'Aosta, invece di valutare i dati ed i fatti si tira diritto per costruire le “macchine magiche” che rendono solo a chi le costruisce e le gestisce, a discapito delle casse pubbliche, delle tasche dei cittadini e dei costi ambientali e sanitari.

Il “ciclo integrato” scelto della Regione Valle d’Aosta propende verso la strada della gassificazione o pirogassificazione. Costruire questo mix tecnologico costerà alla comunità, sia in termini economici (oltre 50.000.000 di Euro ?) sia in termini di salute. Il gestore costruirà gli impianti, i valdostani pagheranno la raccolta dei rifiuti all'impresa incaricata e sosterranno anche i costi di macchine voraci da alimentare a rifiuti.



La raccolta differenziata spinta si può fare anche in Valle d’Aosta.

Le alternative ci sono e sono collaudate, non solo negli USA o a San Francisco, portata ad esempio da Paul Connett, ma molto vicine a noi, in Italia. Si tratta di miriadi di comuni che hanno puntato sulla raccolta differenziata raggiungendo percentuali del 80-90%, smentendo nei fatti il concetto secondo cui raccolta differenziata significa aumento dei costi. Due esempi concreti: il Centro di Vedelago e la Cooperativa sociale Apas di Palermo.


Paul Connett, il percorso “Rifiuti Zero” e alcune domande ancora senza risposta.


Paul Connett, quando è stato in Valle d'Aosta, ha ribadito quale sia il percorso corretto, cioè il percorso “Rifiuti Zero”.
Ci chiediamo perché il Governo regionale e la Terza commissione regionale abbiano stabilito che a Brissogne non c’è posto per il Centro riciclo di Vedelago, mentre quello per il gassificatore o pirogassificatore c’è?
Perché tra le tante consulenze che la Regione Valle d'Aosta che negli ultimi anni ha commissionato non ha mai pensato di darne una a Paul Connett? Come mai su questi temi non sono stati fatti dei dibattiti pubblici, coinvolgendo gli imprenditori e gli esperti del recupero-riciclo-riuso anziché solo commissioni di esperti con componenti che, prima o poi lavorano, guarda caso, proprio per le ditte che costruiscono le “macchine magiche”?



Le strade alternative ci sono e si possono attuare.
Proprio partendo dal rapporto IEFE Bocconi 2010 è possibile confrontarsi dando ai cittadini le informazioni necessarie per valutare la situazione e fare in modo che i loro rappresentanti nei Comuni compiano scelte consapevoli ed eque. Si può procedere su questa strada senza ulteriori perdite di tempo e senza correre il rischio di intraprendere strade costosissime di difficile realizzazione.

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Esempi da imitare.

Il comune di Capannori ha ricevuto nei giorni scorsi la segnalazione per il "Premio "Toscana ecoefficiente" 2009-2010 per la realizzazione di tre progetti: la Via dell'acqua, l'adesione alla strategia 'Rifiuti Zero' e i distributori dei detersivi alla spina.


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